Utente:Ilariar52/San

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Nell'agosto del 1973 fu condotta un'inchiesta sulle morti. Il coroner della città, Hubert O'Neill, maggiore dell'Esercito britannico in pensione, al termine dell'inchiesta rilasciò una dichiarazione:[1]

«Questa domenica è diventata nota come "Bloody Sunday", e indubbiamente lo è stata. Non era assolutamente necessario. Mi ha colpito il fatto che quel giorno l'Esercito fosse totalmente fuori controllo e che gli uomini sparassero senza pensare a cosa stessero facendo. Hanno sparato a persone innocenti. Queste ultime potranno anche aver partecipato a una marcia che era vietata, ma ciò non giustifica le truppe che cominciarono a sparare indiscriminatamente sulla folla. Senza alcun dubbio, posso dire che si è trattato di un vero e proprio massacro. È stato un massacro.»

Le sparatorie di Shankill

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Alcuni mesi dopo il Bloody Sunday, il 1º battaglione del Reggimento paracadutisti, ancora una volta guidato dal colonnello Wilford, fu coinvolto in un'altra sparatoria controversa. Il 7 settembre, i paracadutisti attaccarono il quartier generale dell'Ulster Defence Association e le abitazioni presenti in Shankill Road, a Belfast. Due cittadini di religione protestante persero la vita e altri civili furono feriti dai colpi dei paracadutisti, che dichiararono di aver risposto ai colpi dei lealisti armati dell'Ulster. Questo evento causò manifestazioni di rabbia da parte dei protestanti del posto e l'UDA dichiarò: "L'Ulster non ha mai visto prima dei tali sadisti patentati e dei tali bugiardi spudorati come i componenti del 1° battaglione. Questi delinquenti dal grilletto facile vanno cacciati dalle strade." Un'unità dell'Ulster Defence Regiment dell'Esercito britannico si rifiutò di svolgere i propri compiti fino a quando il 1° battaglione non fu ritirato da Shankill.[2]

Alla fine del 1972 Wilford, che era a capo dei soldati coinvolti nel Bloody Sunday e nelle sparatorie di Shankill, fu insignito dell'Ordine dell'Impero Britannico da Elisabetta II.[3]

  1. ^ 'Bloody Sunday', 30 January 1972 – A Chronology of Events, su CAIN Web Service, 23 marzo 2006. URL consultato il 27 agosto 2006 (archiviato il 6 dicembre 2010).
  2. ^ Ian S. Wood, Crimes of Loyalty: A History of the UDA, Edinburgh University Press, 2006, pp. 104–105.
  3. ^ Bloody Sunday: Key soldiers involved, in BBC News. URL consultato il 28 settembre 2014 (archiviato il 4 ottobre 2014).