Utente:GuidoGennaro/sandbox personale

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Il Fondo per il Finanziamento Ordinario delle Università (in acronimo,FFO) è un finanziamento statale, assegnato annualmente, che costituisce la principale fonte di entrata per le Università italiane.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Fu istituito dal governo Ciampi con l'art. 5 della Legge 537/93 (Legge Finanziaria 1994, "Interventi correttivi di finanza pubblica"[1]), insieme al Fondo per l'Edilizia Universitaria e le Grandi Attrezzature Scientifiche e il Fondo per la Programmazione del Sistema Universitario.Il sistema di finanziamento in vigore sino ai primi anni Novanta era caratterizzato da un accentramento verso il ministero, il quale decideva l'ammontare e la distribuzione delle risorse nei vari capitoli di spesa, e nei singoli atenei, senza il convolgimento degli organi d'ateneo. Per evitare una forte sperequazione tra sedi e aree disciplinari, venne creato un budget unico con ripartizione a carico degli atenei rendendo operativa l'autonomia finanziaria degli stessi,prevista già nell' art 7 della legge 168/89[2], ai sensi dell'art. 33[3] dalla costituzione.

Composizione[modifica | modifica wikitesto]

E' suddiviso in due quote:

-quota base: attribuita automaticamente alle varie sedi universitarie, in maniera proporzionale alla somma dei trasferimenti statali e della spesa sostenuta dallo stato per ciascun ateneo

-quota d'equilibrio: da ripartirsi in base a parametri quantitativi decisi dal ministero, sentiti il CUN e la CRUI, riguardanti qualita' della ricerca e costo standard di produzione dello studente, nonché il rapporto tra spese di personale e budget ministeriale (comma 3, art. 5 legge 537/93).Ha lo scopo di garantire un'omogeneità per realizzazione dei servizi istituzionali tra le vari sedi universitarie.

Il fondo non finanzia progetti di ricerca di rilevanza nazionale(PRIN), impianti e comitati sportivi. La stessa legge stabiliva una "diminuizione progressiva della quota base e un aumento almeno proporzionale della quota di riequilibrio", ovvero dalla spesa storica si sarebbe dovuti passare al finanziamento correlato ai livelli di efficienza gestionale. Tuttavia oggi, questa parte della riforma non è attuata, essendo il 93 % del FFO ripartito su base storica(Acquis, 2008)[4]. Dal 1994 ad oggi sono stati elaborati tre modelli per l’attuazione della riforma e in particolare l'individuazione della quota di riequilibrio:


-nel 1995 la Commissione Tecnica per la Spesa Pubblica proponeva di trasferire le risorse partendo dall'FFO dell'anno precedente("FFO consolidato").Su questo importo veniva operata una riduzione percentuale, crescente nel tempo, che contribuiva alla formazione del fondo nazionale per il riequilibrio.Si ripartivano le risorse in base al rapporto tra costo standard di Ateneo e costo dell'intero sistema universitario.La differenza tra il primo e il secondo costo doveva essere elargita sotto forma di quota di riequilibrio.L' 1,5 % nel 1995, 3,5 % nel 1996 e il 7% nel 1997 dell'FFO totale appartengono alla quota di riequilibrio.


-nel 1998 l'Osservatorio Nazionale per la Valutazione del Sistema Universitario (ONVSU, poi CNVSU) proponeva di ripartire l’intero FFO in 50% per domanda di formazione (utilizzando, come indicatore, il numero degli studenti in corso, con peso differente in base al gruppo di facoltà di riferimento), 40% per risultati ottenuti (20% per attività diformazione e 20% per ricerca scientifica) e infine 10% per incentivi specifici. A causa della mancanza di dati specifici sulla qualità della ricerca, il modello e' stato applicato asseegnando una percentuale del 70% del costo degli studenti iscritti, calcolato tramite coefficenti volti a tenere conto dei diversi gruppi di studio, e una del 30 % calcolati in base agli “studenti equivalenti”, cioè dal totale esami superati dagli studenti in un anno in un CdS rapportato al numero medio esami per anno previsti dall’ordinamento. Si otteneva il peso percentuale teorico di ogni istituzione sul totale del sistema, utilizzato per stabilire l’ammontare della “riassegnazione” a integrazione della quota base. Percentuali variabili del FFO totale, dal 7,5% del 1998 al 4,5 % del 2003 diventano quota di riequilibrio.


-nel 2004 secondo il modello CNVSU , il FFO viene scomposto in 4 parti :30% di domanda da soddisfare, misurata in base al numero di studenti iscritti ed alle loro caratteristiche, 30% per risultati dei processi formativi, misurati in termini di CFU acquisiti/anno, 30% risultati delle attività di ricerca scientifica, 10% incentivi specifici, una sorta di “una tantum".Il D.M 28 luglio 2004 recepisce il suddetto modello,in prima applicazione, senza la quota del 10% di incentivi specifici ma solo in funzione delle sole altre 3 voci, ciascuna con peso pari ad 1/3.La prima applicazione del modello è stata effettuata in via sperimentale, destinando al riequilibrio una somma molto esigua (0,5% del FFO).Il modello è stato applicato anche negli anni successivi ,con 280.000.000 euro destinati ad interventi per il riequilibrio nel 2005, che divennero 250 milioni di euro nel 2006, e 60.681.122 euro nel 2007

Variazioni recenti[modifica | modifica wikitesto]

Nella finanziaria del 2008 (art. 2, commi 428 e 429 legge 244/2007[5]) viene previsto Fondo straordinario ad integrazione del FFO:si tratta di 550 milioni di euro previsto per il 2008, il 2009 e il 2010. Il Fondo straordinario viene assegnato,previa adozione di un piano programmatico, approvato con decreto del Ministro dell’università e della ricerca,di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze,sentita la CRUI. Il piano programmatico è mirato a elevare la qualità globale del sistema universitario e il livello di efficienza degli atenei, rafforzare i meccanismi di incentivazione per un uso appropriato ed efficace delle risorse, con contenimento dei costi di personale a vantaggio della didattica e della ricerca,accelerare il riequilibrio finanziario tra gli atenei sulla base di parametri vincolanti, di valutazioni realistiche e uniformi dei costi futuri e, in caso di superamento del limite del 90 percento della spesa di personale sul FFO, di disposizioni che rendano effettivo il vincolo delle assunzioni di ruolo limitate rispetto alle cessazioni.

La ripartizione più recente è il DM del 30 aprile 2008[6], emanato dal Ministro Mussi, che all'art. 1 prevede che a ogni università venga assegnata "una quota pari al 95,15% del Fondo di finanziamento ordinario assegnato al 31.12.2007 al netto degli interventi non consolidabili disposti nel passato esercizio" e assegna ulteriori risorse attraverso diverse disposizioni[7]. In parallelo, sul FFO è intervenuto il Decreto Interministeriale del 30 aprile 2008[8].

La legge 133/08, art. 66, comma 13[9],legge finanziaria del Ministro Tremonti, ha ridotto il FFO "di 63,5 milioni di euro per l'anno 2009, di 190 milioni di euro per l'anno 2010, di 316 milioni di euro per l'anno 2011, di 417 milioni di euro per l'anno 2012 e di 455 milioni di euro a decorrere dall'anno 2013".Tuttavia, il DL 180/08 (convertito nella Legge 1/09) modificando il turnover,reintegra parzialmente il FFO (art. 1, comma 3) i tagli saranno dunque "24 milioni di euro nel 2009, 71 milioni di euro nel 2010, 118 milioni di euro nel 2011, 141 milioni di euro dal 2012". Inoltre,L’art. 2, comma 1, della legge 1/09 prevede, inoltre, che " una quota non inferiore al 7% dell intero importo dell FFO(incluso il Fondo straordinario L. 244/07 di 550M) sarà ripartito esclusivamente in base a criteri di premialità". Le modalità di ripartizione saranno definite con Decreto del MiUR, di natura non regolamentare, da adottarsi entro il 31 marzo 2009,sentiti CIVR e CNVSU. In fase di conversione del DL 180/08 (legge 1/09) è stato previsto (art. 2, comma 2).In sede di prima applicazione," la ripartizione delle risorse di cui al comma 1 è effettuata senza tener conto del criterio di cui alla lettera c) del medesimo comma" ciò significa che, non si tiene conto, nel 2009, della qualità, efficacia ed efficienza delle sedi didattiche.

Curiosità[modifica | modifica wikitesto]

Durante l'ottobre 2008, le proteste degli universitari dell' "Onda Studentesca" per tagli al FFO,si unirono a quelle contro la riforma della scuola del Decreto Gelmini.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Comitato di studio dei problemi dell'università italiana, Finanziamento e spese dell'università, Bologna, il Mulino, 1963
  • Giuseppe Catalano-Paolo Silvestri, Finanziamento e distribuzione delle risorse nel sistema universitario italiano, «Economia Pubblica», 1993
  • Giuseppe Catalano-Paolo Silvestri, Il finanziamento del sistema universitario italiano, Roma, Ministero del Tesoro, Commissione Tecnica

per la Spesa Pubblica, Ricerche n. 3, giugno 1992.

  • Giuseppe Catalano-Paolo Silvestri, Il finanziamento e la distribuzione delle risorse nel sistema universitario italiano, Roma, Ministero del

Tesoro, Commissione Tecnica per la Spesa Pubblica, Ricerche n. 2, settembre 1992.

  • Giuseppe Catalano-Paolo Silvestri, Il governo delle risorse nel sistema universitario italiano, Roma, Ministero del Tesoro, Commissione

Tecnica per la Spesa Pubblica, Ricerche n. 4, ottobre 1992.

  • Giuseppe Catalano-Paolo Silvestri, Regolazione e competizione nel sistema universitario italiano: effetti e problemi del nuovo sistema di

finanziamento, in Daniele Fabbri-Gianluca Fiorentini (a cura di), Regolamentazione e finanziamento dei servizi pubblici, Roma, Carocci editore, 1999.

  • Giuseppe Catalano, Regolamentazione e competizione nel sistema universitario italiano. L'esperienza italiana negli anni novanta,

Ministero del Tesoro, Commissione Tecnica per la Spesa Pubblica, Nota n. 2, marzo 2001

  • Giuseppe Catalano-Pier Angelo Mori-Paolo Silvestri-Marco Todeschini, Chi paga l'istruzione universitaria? Dall'esperienza europea una

nuova politica di sostegno agli studenti in Italia, Milano, Franco Angeli, 1993.

  • Istat, Lo stato dell'università: i principali indicatori, Roma, Istituto nazionale di statistica, 1999.
  • Lino Cinquini, Il bilancio consuntivo delle università. Verso una nuova informativa economico-finanziaria, Torino, Giappichelli, 2002.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]