Utente:GiarrossaCapitale/Sandbox

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Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Gerardo Della Porta, ovvero Gerardo Di Potenza,è verenato come santo dalla Chiesa cattolica ed è patrono della città di Potenza, dove fu vescovo dal 1111 al 1119. Nato a Piacenza dalla famiglia nobile La Porta, si diresse verso l'Italia Meridionale con l'intenzione di imbarcarsi insieme ai crociati verso i Luoghi Santi. Giunto a Potenza iniziò a dedicarsi all'apostolato. Il suo impegno gli attirò l'ammirazione della gente a tal punto che quando morì, il vescovo, il clero e il popolo lo scelsero come successore. Resse la Chiesa di Potenza per otto anni. Morì nel 1119. Trascorso un solo anno, nel 1120 papa Callisto II lo proclamò santo. La sentenza di canonizzazione venne comunicata in via ufficiale a Potenza da alcuni Vescovi delle altre diocesi lucane i quali ebbero tale incarico dal Papa. Da quel momento in poi, i potentini riconobbero in San Gerardo il loro principale protettore. Nella tradizione popolare della città di Potenza è principalmente ricordato per l'episodio della cacciata dei Turchi: la città fu attaccata, durante il medioevo, da un esercito di turchi, che fu scacciato grazie all'intercessione miracolosa del vescovo Gerardo. L'evento narrato nella leggenda è ricordato nella sfilata dei turchi che si tiene il 29 maggio di ogni anno a Potenza. Nel luogo in cui secondo la leggenda avvenne il miracolo è stato edificato un tempietto con una statua del santo, conosciuto come "San Gerardo di marmo", realizzato nel 1865 dallo scultore potentino Antonio Busciolano. Il Santo viene onorato, in modo particolare, il 30 ottobre, giorno della sua morte, e il 30 maggio a ricordo della traslazione delle sue ossa, fatta dal Vescovo Oberto nel 1250. Le sue reliquie furono seppellite in un luogo nascosto per timore che venissero trafugate, come accadeva spesso in quei tempi e, dopo una serie di scavi e di sondaggi, furono rinvenute appunto nel 1250, riposte in una pregevole urna e conservate in un sarcofago che per un certo periodo fu l’altare maggiore del Duomo. Il sarcofago è attualmente in esposizione all’interno del palazzo vescovile, sede della Curia. San Gerardo, inoltre, si adoperò affinché fosse divulgata la conoscenza e la sapienza e contribuì ad aumentare l'istruzione a tutto il popolo, spalancando le porte della conoscenza custodite dal clero a tutti i potentini.


Tempietto di S. Gerado (Potenza)

La Festa di San Gerardo[modifica | modifica wikitesto]

La festa più importante, più lieta, più caratteristica e più sentita dai potentini è la festività di S. Gerardo, Protettore della città, che un tempo era svolta il 12 Maggio. Si è scoperto, dopo tanti secoli, che il 12 Maggio non era sotto propizia costellazione al clima di Potenza per serenità, luce e calore; quindi si è voluto trasferire la festa dal 12 al 30 Maggio, anche perchè lo zero del trenta esprime meglio certi gusti e certi pensieri! Il 29 maggio è il giorno della Parata dei Turchi,dove nessun potentino vorrebbe mai mancare a questo evento. La storica Parata e la sacra processione di San Gerardo il giorno seguente, quindi il 30, si snodano per le strade del centro storico trasformando Potenza in un teatro brulicante di persone che arrivano da tutta la Basilicata e da altre città d' Italia. Novecento anni di storia legano Potenza al suo santo patrono, e oltre quattrocento all'antica tradizione che culmina nella Parata dei Turchi. La famosa sfilata prende il via dallo stadio cittadino "Alfredo Viviani", e i figuranti attraversano viale Marconi, viale Dante, via Vaccaro, corso Umberto, Porta Salza, via Pretoria, Largo Duomo. Tre sono i quadri come i periodi importanti da ricordare: il XIX, il il XVI e il XII secolo. Il XIX secolo viene ricordato tramite i festeggiamenti per il Santo Patrono appunto nella Potenza del XIX secolo, dove il popolo potentino in festa commemora San Gerardo, e nella parata dove i personaggi sono travestiti da Turchi, Turchi conquistatori, e Turchi pronti a combattere; e poi viene ricordato in piazza Sedile, con l'accensione della laccara, un fascio di canne e legna che pesa circa una tonnellata. La laccara, simbolo di un'antica tradizione, viene trasportata da una ventina di persone, "i portatori della iaccara" per tutto il percorso della parata e infine viene accesa. Il XVI secolo viene rivissuto a Porta Salza dove il conte Alfonso de Guevara riceve le chiavi d’argento della città. Infine, il XII secolo si celebra in Largo Duomo con un momento di preghiera per San Gerardo, una forma di devozione popolare nel Medioevo. Il 30 maggio è il giorno interamente dedicato al patrono, San Gerardo La Porta. La sua effige e la reliquia vengono portate in processione lungo le vie principali del centro storico. I devoti seguono con grande partecipazione. Secondo la devozione popolare le radici della festa sono da rintracciare in una invasione di Potenza da parte dell’esercito turco arrivato in città dopo esser risalito dal fiume Basento. I potentini impotenti davanti all’esercito invasore si sarebbero rivolti al vescovo Gerardo La Porta, questo invocando una schiera di angeli guerrieri avrebbe liberato la città compiendo il miracolo. La presunta invasioni non trova però riscontri storici, più probabilmente Gerardo La Porta cominciò ad essere venerato dopo esser stato mandato dalla Santa Sede per contrastare la diffusione dell’eresia Catara, il movimento religioso opposto alla chiesa e legato al vescovo Novaziano elettosi antipapa nel 251.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Dal Po al Basento : pellegrino di pace / Gerardo Messina - Potenza : STES, 1999. (in biblioteca)
  • Potenza dalle origini al secolo 18. con notizie sulla Chiesa potentina : la leggenda di San Gerardo, piccolo lessico e locuzioni potentine di uso comune / L. Carlo Rutigliano, Roma : De Luca, 1969

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]