Utente:Gandins/Sandbox

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(FR)

«L’ambivalence morale, la violence criminelle et la complexité contradictoire des situations et des mobiles concourent à donner au public un même sentiment d’angoisse et d’insécurité, qui est la marque propre du film noir à notre époque. Toutes les œuvres de cette série présentent bien une unité d’ordre affectif : c’est l’état de tension né, chez le spectateur, de la disparition de ses repères psychologiques. La vocation du film noir était de créer un malaise spécifique.»

(IT)

«L'ambivalenza morale, la violenza criminale e la complessità contraddittoria di situazioni e motivazioni si combinano nel dare al pubblico lo stesso sentimento di angoscia e insicurezza, che è il segno distintivo del film noir nel nostro tempo. Tutte le opere di questa serie mostrano un ordine affettivo: è lo stato di tensione originato nello spettatore dalla scomparsa dei suoi punti di riferimento psicologici. La vocazione del film noir era quella di creare un malessere specifico.»

Panorama du film noir américain 1941-1953[modifica | modifica wikitesto]

Panorama du film noir américain
AutoreRaymonde Borde, Etienne Chaumeton
1ª ed. originale1955
GenereSaggio
Lingua originalefrancese

Panorama du film noir américain è un libro scritto da Raymonde Borde ed Etienne Chaumeton ed è stato il primo libro a introdurre la categoria di "film noir" nel dibattito critico sul cinema[senza fonte]. Gli autori riprendono l'idea di una svolta "noir" nel cinema americano da Nino Frank, il quale aveva già parlato di "film neri" riguardo la nuova ondata di film hollywoodiani tratti da romanzi hard boiled in un articolo pubblicato su L'Écran français nel 1946.

Una nuova “serie” stava emergendo nel panorama cinematografico.

Nel libro vengono individuate diverse caratteristiche identificate come tipiche del noir, che prevalgono in maniera differente a seconda del regista e del film, rendendo così ogni prodotto peculiare e versatile, in grado di sfumare anche in altri generi.

Il libro è aperto da una prefazione di Marcel Duhamel[2], fondatore della collana Série Noire pubblicata dall'editore Gallimard. Il volume è stato pubblicato nel 1955, in una versione inglese a cura di James Naremore.

Verso una definizione del film noir[modifica | modifica wikitesto]

Borde e Chaumeton affermano che il film noir si basa su caratteristiche ben precise, quali l'onirico, lo strano, l'erotico, l'ambivalente e il cruento. Con la nascita di questo genere, i principi caratteristici del cinema classico vengono ribaltati:

  • il punto di vista cambia e diventa quello del criminale
  • la qualità della violenza si eleva fino a far diventare l’omicidio una cerimonia
  • la brutalità del noir crea un’atmosfera onirica
  • i valori puritani sono sovvertiti
  • decade il bisogno del lieto fine forzato
  • la violenza non è più ingiustificata e cruenta, ma diventa una sfumatura dell’animo umano quasi comprensibile
  • erotizzazione e masochismo del rapporto tra il genere maschile e quello femminile
  • ambiguità tra bene e male, con conseguente impossibilità di definire una personaggio totalmente innocente o colpevole
  • la figura del protagonista spesso coincide con quella dell’antieroe, non sempre mosso da ideali moralmente giusti
  • la donna abbandona le vesti di personaggio angelico e innocente per diventare la femme fatale, che spesso si ritrova vittima dei suoi stessi ideali

Gli autori non mancano di menzionare che fatti accaduti tra il 1941 e il 1955, quali la Seconda guerra mondiale e il Maccartismo, influirono notevolmente sulla configurazione di questa nuova concezione.

Le fonti del film noir[modifica | modifica wikitesto]

Tra il 1941 e il 1946, il noir non è ancora un genere definito o consolidato da regole e stereotipi e i primi film noir non sono prodotti da una sceneggiatura originale, ma adattamenti a romanzi hard boiled e, in alcuni casi, fanno ricorso alla collaborazione di scrittori del genere. Gli scrittori che maggiormente hanno contribuito alla nascita di questo genere cinematografico sono Dashiell Hammet (La chiave di vetro), Raymond Chandler (La signora nel lago, Il grande sonno), James M. Cain (La morte paga doppio, Il postino suona sempre due volte), W.R Burnett (Piccolo Cesare, La giungla d’asfalto), Jonathan Latimer (The Lady in the Morgue) e Graham Greene, che giocò un ruolo fondamentale grazie al suo Una pistola in vendita.[senza fonte]

Successivamente, si inizia a diffondere un nuovo tipo di detective fiction e i registi dell’epoca tentano di adattare quei temi all’interno dei propri film, seppur con estrema prudenza.[senza fonte]

Il 1941 viene individuato da Borde e Chaumeton come anno di svolta per la produzione di Hollywood, che vede importanti uscite quali Quarto Potere di Orson Welles o La via del tabacco di John Ford. Nello specifico, sono quattro le pellicole analizzate, in quanto determinanti per l'evoluzione del crime psicologico. Si tratta di Follia, ll sospetto, Delitti senza castigo e Il dottor Jekyll e Mr. Hyde. Sono così rivelati dei precisi caratteri comuni, primo tra tutti, l’ambiguità, sia dei personaggi che delle situazioni, e che sarà tema fondante del noir.

Il primo film ufficialmente noir è Il mistero del falco di John Huston, terzo adattamento di un romanzo di Dashiell Hammett[3], in riferimento al quale Georges Sadoul scrisse: «Il Mistero del Falco dà origine in un sol colpo alle convenzioni del film noir.» [4]

La censura[modifica | modifica wikitesto]

Vista la pesante censura del Codice Hays, per molti anni il cinema ha dovuto procedere "per allusioni", decidendo di evitare l'utilizzo di descrizioni grafiche e di scene violente o a sfondo sessuale. Spesso, però, sessualità e violenza soltanto accennate hanno contribuito alla creazione di atmosfere torbide e suggestive, o hanno permesso di porre maggiore attenzione alla complessità della trama.[5]

La psicoanalisi[modifica | modifica wikitesto]

La psicoanalisi, con il suo enorme impatto sulla letteratura, ha influenzato gli sceneggiatori, i produttori e il pubblico stesso. A partire dal 1939 molti produttori hollywoodiani si iscrivono alla lista The Psychoanalitical Review, portando le teorie di Freud nel cinema, chi in maniera più discreta, chi più evidente. Si inizia a sottolineare il personaggio del criminale, dandogli una motivazione, portando lo spettatore a comprendere i suoi comportamenti (Vicolo Cieco) con una descrizione dei suoi sentimenti ambivalenti mediante il cinismo della visione freudiana. Il film noir è inoltre spesso frammentario, con una narrazione che crea un senso di disorientamento e stranezza tipico del genere, che può risultare poco comprensibile allo spettatore comune.[senza fonte]

Il contesto sociale[modifica | modifica wikitesto]

Il film noir è collegato a un vasto contesto sociale. La descrizione della mente criminale deriva dalla realtà americana dell’epoca, prendendo ispirazione da episodi di corruzione della polizia, dalla connessione tra la classe politica e la malavita, il traffico di droga, la prostituzione e le gang organizzate.

A partire dal 1941, i documentari di propaganda assumono una grandissima importanza nell’industria cinematografica e un nuovo senso di realismo si diffonde nel mercato americano, dando vita a tre nuovi sottogeneri: il film di guerra, il poliziesco e il noir. Grazie alle migliori condizioni degli Stati Uniti, la popolazione americana non ebbe quasi mai esperienze dirette degli orrori della guerra, permettendo al film noir statunitense di creare una sintesi tra il realismo e la violenza, polarizzando i desideri oscuri dello spettatore medio.

Durante la guerra e nel periodo immediatamente successivo, gli Stati Uniti iniziano a produrre remake dei migliori noir francesi, che influenzano lo stile americano con i loro temi, atmosfere, verosimiglianza della narrazione e la romanticizzazione della violenza.[senza fonte]

Influenze del cinema d'anteguerra[modifica | modifica wikitesto]

L'espansione del Surrealismo nel territorio americano è contemporanea allo sviluppo del film noir (anche grazie alla presenza di Andre Breton negli Stati Uniti), ma l’influenza più forte deriva sicuramente dall’espressionismo tedesco. Tutti questi elementi invertono le regole istituzionali del cinema hollywoodiano, tipiche del Film di gangster.

Gli anni della Guerra[modifica | modifica wikitesto]

Gli autori notano come, nel periodo compreso tra il 1941 e il 1945, gli Stati Uniti s'impegnino nella produzione di commedie patriottiche e di propaganda, film di spionaggio e documentari. Il noir, di conseguenza, inadeguato al contesto bellico, accusa una battuta d'arresto. Si sviluppa così "mascherandosi" in due tipologie affini. Da un lato, abbiamo quello che Borde e Chaumeton definiscono "noirefied criminal psychology" [6], filone incentrato sui disturbi e le ossessioni psicologiche dei personaggi; dall'altro il period drama, le cui ambientazioni storiche evitano i temi della contemporaneità. Durante questa fase di transizione, prestano un'attenzione particolare a film quali Terrore sul Mar Nero (Journey into fear, 1943) e Il Carnevale della vita (Flesh and Fantasy, 1943).

Fondamentale il contributo, in questa fase ancora di definizione del genere, di registi come Otto Preminger, Billy Wilder, Curtis Bernhardt, Fritz Lang, Michael Curtiz e John Stahl. La maggior parte emigrati dalla Germania, sono ricordati da Borde e Chaumeton sotto il nome di "Hollywood German School". In particolare, l'impronta europea si fa evidente in Fritz Lang grazie alla sua eredità espressionista, che s'inserisce nel genere rendendolo ancora più cupo. Ma è anche nei contenuti che Lang si distingue, azzardando di mettere in scena il presente con tematiche quali l'anti-nazismo (Duello Mortale, 1941) o l'eroe che lotta contro il proprio destino, scoprendo di non poter contare su chi è abitualmente ritenuto dalla parte dei giusti (Il prigioniero de terrore, 1944).

E' solo al termine del conflitto che, a partire dal 1946, il genere noir si solidifica, diventando uno dei filoni più presenti all’interno del mercato americano.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ R. Borde E. Chaumeton, Panorama du film noir americain.
  2. ^ Marcel Duhamel, sostiene che il testo Panorama sia stato una fonte di ispirazione per lui come per Jacques Prévert e Yves Tanguy per la loro formazione cinematografica.
  3. ^ The Maltese Falcon (novel), su en.wikipedia.org.
  4. ^ Riferimento degli autori a un articolo su Les Lettres françaises
  5. ^ Miller, Frank, 1954-, Censored Hollywood : sex, sin & violence on screen, Turner Pub., 1994, ISBN 1-57036-116-9, OCLC 30437929. URL consultato il 30 aprile 2020.
  6. ^ Borde e Chaumeton: "The adjective is noire; literally, "darkened" or "blackened." The neologism "noirlfied" has the virtue of retaining the root and sustaining the idea." Nota 1, pp. 51. Edizione City Lights Books San Francisco, 2002



Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Nino Frank, L' Aventure Criminelle, L'Ecran français, 1946
  • Thomas Pillard, Une histoire oubliée : la genèse française du terme «film noir» dans les années 1930 et ses implications transnationales, Transatlantica, 2012

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Hollywood Walk of Fame . Il Los Angeles Times raccoglie i nomi e le rispettive biografie degli artisti insiti nella Walk of Fame. Questa specifica sezione presenta tutti i volti che hanno fatto la storia del cinema noir.