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Dimensione sociale

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Lo stesso argomento in dettaglio: ''Sostenibilità sociale''.

Le questioni riguardanti la sostenibilità sono generalmente espresse, oltre che in termini scientifici e ambientali, anche in termini etici di stewardship. Tuttavia, mettere in atto un cambiamento è una sfida sociale che racchiude, tra i vari aspetti, il diritto internazionale e nazionale, l’urbanistica e il settore dei trasporti, gli stili di vita locali e individuali e il consumismo etico.[1] “La relazione tra diritti umani e sviluppo umano, tra potere aziendale e giustizia ambientale, tra povertà mondiale e azione dei cittadini, suggerisce che l’essere un cittadino responsabile a livello mondiale sia un fattore imprenscindibile da ciò che a prima vista potrebbe sembrare una mera quesitone di consumo personale e scelte morali".[2]

Pace, sicurezza, giustizia sociale

I disordini sociali, come ad esempio guerre, crimini e corruzione sottraggono risorse alle aree che hanno maggior bisogno di aiuto, compromettono la capacità delle società di pianificare il futuro e, generalmente, mettono a rischio il benessere dell'uomo e dell’ambiente.[3] Le strategie a larga base mirate alla creazione di sistemi sociali più sostenibili includono: miglioramento dell’istruzione e acquisizione di potere politico da parte delle donne, soprattutto nei paesi in via di sviluppo; maggior attenzione alla giustizia sociale, in particolare giustizia tra ricchi e poveri sia all’interno di un paese, sia tra paesi diversi; equità intergenerazionale.[4] L’impoverimento delle risorse naturali, tra cui le acque dolci[5], aumenta la probabilità di “guerre per le risorse”.[6] Questo aspetto della sostenibilità va sotto il nome di sicurezza ambientale e crea un evidente bisogno di accordi ambientali a livello mondiale per la gestione delle risorse, come acquiferi e corsi d’acqua che attraversano i confini politici, e per la protezione di sistemi mondiali condivisi, tra cui oceani e atmosfera.[7]

Povertà

Lo stesso argomento in dettaglio: ''Povertà''.

Uno degli ostacoli principali al raggiungimento della sostenibilità è la riduzione della povertà. Il rapporto Brundtland della Commissione mondiale sull’ambiente e lo sviluppo (conosciuto anche come “Our Common Future”)[8] e gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio dell’ONU[9] hanno riconosciuto la povertà come una delle cause del degrado ambientale. I governi nazionali e le istituzioni multilaterali prendono sempre più coscienza dell’impossibilità di separare le questioni riguardanti lo sviluppo economico dalle questioni ambientali. Secondo quanto riportato dal rapporto Brundtland “la povertà è principale causa e conseguenza dei problemi ambientali nel mondo. Cercare di trattare i problemi ambientali senza adottare una prospettiva più ampia che includa i fattori alla base della povertà nel mondo e l’iniquità internazionale risulta un tentativo vano”.[10] I bisogni primari (come cibo e medicine) e il benessere generale degli individui in stato di povertà dipende pesantemente dall’ecosistema locale.[11] Ai fini di fornire tali bisogni primari, il continuo aumento della crescita demografica mette sempre più sotto pressione gli ecosistemi locali. Il Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione ha individuato una stretta correlazione tra l’alto tasso di fertilità e la povertà: nei paesi più poveri del mondo si sono registrati anche il più alto tasso di fertilità e di crescita demografica.[12] Il termine sostenibilità viene anche utilizzato considerevolmente dalle agenzie per lo sviluppo dei paesi occidentali e dalle associazioni internazionali di volontariato per richiamare l'attenzione sugli sforzi compiuti per combattere la povertà, utilizzando metodi che vanno incontro alla popolazione locale e all’ambiente. Ad esempio, insegnare ai poveri il trattamento delle acque facendo bollire l’acqua con il carbone, generalmente, non sarebbe considerata una strategia sostenibile, a differenza della SOlar water DISinfection (conosciuta anche come SODIS) che utilizza la luce solare e le comuni bottiglie di plastica in PET. Le migliori pratiche sostenibili includono anche il riciclaggio di materiali, come ad esempio l’utilizzo di materie plastiche riciclate per produrre legname da costruzione piuttosto che alla deforestazione che ha devastato gli alberi da legname fondamentali per il paese. Un’altro esempio di pratica sostenibile per ridurre la povertà è l’utilizzo di materiali riciclati esportati nei paesi in via disviluppo dai paesi sviluppati, proprio come ha fatto l’organizzazione no-profit statunitense Bridges to Prosperity, che ha utilizzato la fune metallica delle gru a ponte dei container per il trasporto marittimo come fune metallica strutturale per la costruzione di ponti pedonali per attraversare i corsi d’acqua nelle aree rurali povere in Asia e Africa.

Relazione tra uomo e natura

Secondo il teorico statunitense Murray Bookchin, l’idea che l’uomo debba dominare la natura è diffusa nelle società a struttura gerarchica. Secondo il parere del teorico, le relazioni tra il capitalismo e il mercato, se non tenute sotto controllo, potrebbero ridurre il pianeta ad una mera risorsa da sfruttare. La natura è, infatti, trattata come merce, come una commodity: “Il mercato depreda lo spirito umano parallelamente a come il capitale depreda la terra”.[13] L’ecologia sociale, fondata dallo stesso Bookchin, si basa sull’idea che quasi tutti i problemi ecologici attuali dell’umanità sono meri sintomi derivanti da accordi sociali disfunzionali. Secondo il parere di Bookchin questi problemi possono essere risolti solo attraverso la comprensione dei processi sociali di base e attraverso l’intervento in tali processi applicando i concetti e i metodi delle scienze sociali.[14]

Un approccio puramente capitalistico è stato criticato anche nel rapporto Stern Review on the Economics of Climate Change riguardante la riduzione degli effetti provocati dal riscaldamento globale:

il miglior esempio di fallimento del mercato che si sia mai visto.[15] [16]

Per quanto riguarda gli Stati Uniti d’America, il governo e l’economia hanno avuto un impatto persistente sull’ambiente, anche se in modo problematico. Le questioni politiche riguardanti l’ambiente hanno dimostrato che il paese considera la protezione dell’ambiente un “problema di importanza secondaria”. Una delle causalità derivante da ciò è senza dubbio un dilemma chiamato “problema all’azione collettiva” o “dilemma all’azione collettiva”, che si verifica quando individui, aziende o governi guadagnerebbero se cooperassero per il raggiungimento di un obiettivo comune, ma per una ragione o per un’altra, uno o più di esse sceglie una linea d’azione meno ottimale.[17] Matthew Potoski and Aseem Prakash hanno ideato un modello che stabilisce 4 cellule, che spiegano ogni singolo beneficio a favore del governo o del processo economico. Per il governo, uno dei costi potrebbe essere la perdita della fiducia pubblica, mentre per un’azienda potrebbe essere la perdita delle quote di mercato e della redditività.[18]

  1. ^ Agenda 21 "Declaration of the 1992 Rio Conference on Environment and Development." Retrieved on: 2009-03-16.
  2. ^ Blewitt, J. (2008). Understanding Sustainable Development. London: Earthscan. p. 96. ISBN 978-1-84407-454-9..
  3. ^ Blewitt, J. (2008). Understanding Sustainable Development. London: Earthscan. p. 96. ISBN 978-1-84407-454-9..
  4. ^ Cohen, J.E. (2006). "Human Population: The Next Half Century." InProgramma delle Nazioni Unite per l'ambiente Kennedy D. (Ed.) "Science Magazine's State of the Planet 2006-7". London: Island Press, pp. 13–21. ISSN 1559-1158.
  5. ^ "Water and Political Conflicts" from United Nations Environment Programme 2008 "Vital Water Graphics" Retrieved on: 2009-03-16.
  6. ^ Billon, P. (ed.) (2005) The Geopolitics of Resource Wars Retrieved on: 2009-04-05.
  7. ^ Kobtzeff, O. (2000). "Environmental Security and Civil Society". In Gardner, H. (ed.) Central and South-central Europe in Transition. Westport, Connecticut: Praeger, pp. 219–296.
  8. ^ "Our Common Future, From One Earth to One World". UN Documents Gathering a body of global agreements.
  9. ^ "The Millennium Development Goals Report, 2009" (PDF). United Nations. Retrieved 2011-04-02.
  10. ^ "Our Common Future, From One Earth to One World". United Nations. Retrieved 2011-04-02.
  11. ^ Lusigi, Angela. "Linking Poverty to Environmental Sustainability" (PDF). UNDP-UNEP Poverty — Environment Initiative. Retrieved 2011-04-02.
  12. ^ "Are fewer children a route to prosperity?". FACT SHEET: Population Growth and Poverty. United Nations Population Fund. Archived from the original on 21 February 2011. Retrieved 2 April 2011.
  13. ^ Bookchin, M. (2004). Post Scarcity Anarchism. Oakland: AK Press, pp. 24–25. ISBN 978-1-904859-06-2.
  14. ^ Bookchin, M. (2007). Social Ecology and Communalism. Oakland: AK Press, p. 19.ISBN 978-1-904859-49-9.
  15. ^ Trillin, Calvin. (2011-11-09)Capitalism vs. the Climate . The Nation. Retrieved on 2016-03-13.
  16. ^ Capitalism vs. the Climate; What the right gets – and the left doesn't – about the revolutionary power of climate change; What the right gets – and the left doesn't – about the revolutionary power of climate change. by Naomi Klein November 9, 2011. This article appeared in the November 28, 2011 edition of The Nation (pages 11–21).
  17. ^ Vig, Norman J., Kraft, Michael E. (2018). Environmental Policy New Directions for the Twenty-First Century. 2455 Teller Road Thousand Oaks, California: CQPress. pp. 269–273.
  18. ^ Vig, Norman J., Kraft, Michael E. (2018). Environmental Policy New Directions for the Twenty-First Century. 2455 Teller Road Thousand Oaks, California: CQPress. pp. 269–273.