Utente:FL3R/Sandbox

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Won-tolla
UniversoIl libro della giungla
Nome orig.Won-tolla
Lingua orig.Inglese
AutoreRudyard Kipling
1ª app.1893
1ª app. in"I Cani Rossi" Won-tolla potrebbe non possedere un nome proprio, ed identificarsi nella condizione di lupo solitario
Ultima app. in"I Cani Rossi"
Caratteristiche immaginarie
EpitetoForestiero
SoprannomeLupo Solitario, Straniero
SpecieLupo
SessoMaschio

«Won-tolla non disse nulla; solo le sue fauci si serravano sempre più strette sulla schiena del dhole, mentre anch'esso andava perdendo a poco a poco la vita. Il dhole ebbe un sussulto, lasciò ricadere la testa e giacque immobile; Won-tolla si accasciò sopra di lui.»

Won-tolla è un personaggio presente nel libro Il secondo libro della giungla di Rudyard Kipling, protagonista del racconto I Cani Rossi. È un ramingo Lupo del Sud come lo era stato Akela, non segue né contrasta i dettami del Popolo libero ma è votato, nel racconto, a soddisfare il Diritto del Sangue. È un personaggio complesso, il più controverso della saga, protagonista della storia più sanguinosa e crudelmente reale del branco di Seeonee. Rappresenta appieno la figura dell'antieroe.

Il nome Won-tolla significa Forestiero, epiteto che Mowgli sembra utilizzare in più di un'occasione in maniera sprezzante.[1] Questo tuttavia potrebbe non essere il suo vero nome: quando si presenta a Mowgli non dice "il mio nome è", ma "io sono", identificandosi nella sua condizione di lupo solitario piuttosto che rivelare il proprio nome. È possibile, se non probabile, che i lupi erranti non abbiano un nome proprio (difatti Won-tolla non rivela neanche il nome della compagna né quello dei suoi piccoli).

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Antefatto[modifica | modifica wikitesto]

La storia di Won-tolla è narrata interamente nel racconto I Cani Rossi. Egli è un Lupo del Sud, che vive assieme alla compagna e a tre cuccioli, in una tana solitaria la cui posizione non viene svelata. Durante una battuta di caccia notturna per addestrare i piccoli a procurarsi il cibo in autonomia, la sua famiglia segue le orme di un capriolo, mentre lui resta in disparte. Poco prima dell'alba, però, Won-tolla ne rinviene i resti dilaniati dai Dhole, ed invoca così il suo Diritto del Sangue, ovvero giura di vendicarsi finché non sterminerà i cani rossi. Fiuta il loro odore e accecato dall'ira riesce ad abbatterne tre, ma viene sopraffatto ed è costretto a fuggire verso nord. Nel suo errare ulula il pheeal[2], e si imbatte casualmente in Mowgli con i suoi quattro fratelli ed Akela, che gli prestano il primo soccorso. Qui inizia la storia dei Cani Rossi.

«A mezzanotte li udii ancora insieme, abbaiando rumorosamente sulla traccia. Alla brezza dell'alba li trovai irrigiditi nell'erba.. Erano quattro! Popolo Libero, erano quattro quando la luna era nuova! Allora invocai il Diritto del Sangue e trovai i Dhole.»

L'incontro con Mowgli[modifica | modifica wikitesto]

Le ferite riportate da Won-tolla nella lotta sono molto gravi, ha perso l'uso della zampa destra anteriore, perde copiosamente sangue dai fianchi ed è digiuno da diverso tempo. In fuga, non cerca alleati né misericordia, e racconta la sua storia a Mowgli ed Akela, mettendoli in guardia sulla minaccia Dhole, ed invitandoli a fuggire ancora più a nord. I cani rossi sono gli animali più pericolosi della giungla: tanti, rabbiosi, furbi, affamati e senza paura, rappresentano una minaccia senza pari. Mowgli non è convinto delle parole di Won-tolla e lo chiama straniero, rivelando un malcelato disprezzo, e consiglia di attaccare i cani rossi. Divisi da idee antitetiche, il gruppo si divide. Il ragazzo della giungla, gonfio d'orgoglio, è fermamente convinto che la fuga non sia contemplabile e chiede consiglio a Kaa. Il pitone lo fa rinsavire, e gli narra delle mostruosità di cui sono capaci i Dhole; per sconfiggerli, suggerisce, bisogna essere più forti e furbi di loro, e mette a punto un piano: fermarli lontano dalle tane del branco, spingendoli sul far della sera dritti nel fiume. Quelli che non sarebbero morti per colpa dei flutti sarebbero periti per le punture di api e vespe che infestano la zona, o divorati dal pitone.

La battaglia[modifica | modifica wikitesto]

Mowgli, seguendo a ritroso le tracce di sangue lasciate da Won-tolla si imbatte nei Dhole. Al sicuro su un ramo riesce a tagliare la coda del loro capobranco, scatenando l'insana follia dei cani rossi, che finiscono in trappola. Sulle rive del fiume fa la sua ricomparsa il lupo solitario che, stremato ma lucido calcolatore, attrae i cani rosse sulle secche di Seeonee col pheeal, uccidendoli uno ad uno. Durante la violenta mattanza il quasi esanime Won-tolla riesce ad afferrare l'enorme capo baio per la schiena, affondando i denti nelle sue carni fino ad ucciderlo. Il branco di Seeonee sventa così la minaccia dei Dhole che, senza più una guida, vengono letteralmente sterminati. Pagato il Debito di Sangue, Won-tolla può finalmente lasciarsi andare, serenamente, e riabbracciare nuovamente la sua compagna e i suoi cuccioli.

Figura nello scautismo[modifica | modifica wikitesto]

Won-tolla non è un personaggio negativo in senso stretto, ma è piuttosto controverso. Rispetta la Legge del Branco in quanto tale, ma essendo un ramingo non è costretto (né esprime volontà) a seguirla, e le sue azioni a difesa del Branco e dei popoli della Giungla sono dettate principalmente dal suo spirito di vendetta. In questo contesto, rappresenta perfettamente il racconto che lo vede protagonista, I Cani Rossi, permeato dalla violenza e dalla morte, che il Branco però vive principalmente come una storia di difesa contro i Dhole, che incarnano il male.

L'uso del personaggio nello scoutismo è fortemente sconsigliato. Ai capi viene suggerito di presentare Won-tolla come un alleato giunto da lontano in supporto del Branco; si cerca quindi di mitigare le sue reali motivazioni, rendendo il personaggio meno cupo e più accessibile ai bambini.

In alcuni branchi il racconto stesso dei cani rossi non viene proposto a tutti i bambini, perché narra non solo della morte di Won-tolla ma anche di Akela: a tal proposito, molti capi preferiscono raccontare questo capitolo solo ai bambini ormai prossimi al passaggio in reparto.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Rudyard Kipling, I Cani Rossi, in Il libro della giungla.
    «Sei indubbiamente uno Straniero - disse Mowgli per tutta risposta - ma ne riparleremo quando i Dhole saranno morti. Buona caccia a tutti!»
  2. ^ I Cani Rossi, in Il Libro della Giungla.
    «Era ciò che nella Giungla è chiamato il pheeal, una specie di stridulo grido che lancia lo sciacallo, quando caccia al seguito di una tigre o quando vi è una grossa preda in vista. Se potete immaginarvi un misto di odio, trionfo, paura, disperazione con una stridula nota di scherno, potrete farvi una pallida idea del pheeal, che si levò, cadde, ondeggiò e si ripercosse lontano per il territorio del fiume Waingunga.»

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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