Utente:Ethibaud/Marie-Jeanne Vallet

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Marie-Jeanne Vallet e La Bestia

Marie-Jeanne Vallet fu una contadina del Gévaudan del XVIII secolo diventata famosa all’età di 19 o 20 anni per aver lottato contro la Bestia del Gevaudan il giorno 11 agosto del 1765, presso Paulhac-en-Margeride. François Antoine, il porta archibugio del re Luigi XVI, stilò un processo verbale delle sue investigazioni e soprannominò Marie-Jeanne « la Pulzella del Gevaudan ». Sposa di un oste sotto Luigi XVI, in un periodo difficile per il suo villaggio, sarà condannata nel 1778 per furto e perturbazione del commercio del grano e per questo rinchiusa presso Aigues-Mortes.. Più tardi, di ritorno al villaggio, vivrà il dramma dell’assassinio di suo marito nel 1784. Marie-Jeanne morirà il 12 dicembre 1787 a 41 anni circa. Dal 1995 una statua in bronzo ubicata ad Auvers onora la sua memoria e ricorda il suo combattimento contro la Bestia del Gevaudan.

Origini[modifica | modifica wikitesto]

Nella genealogia di famiglia troviamo nel 1557 Pierre Cortailhac, notaio della corona [1] · [2] a Cheylard L’Evêque, da cui discendono i Vallet: registriamo diversi mezzadri, mercanti e alcuni nobili. La famiglia Vallès o Vallet (a seconda delle fonti) viveva prima del 1600 nella parrocchia di Sainte-Hélène [3] ad est di Mende. In seguito, Guillaume Vallet, il nonno di Marie-Jeanne, aratore originario della frazione di Granouillac[4], parrocchia di Arzenc de Randon, prenderà in sposa nel 1701 Agnès Sollier, figlia di tessitore di tela di Paulhac-en-Margeride.

Nascita[modifica | modifica wikitesto]

Marie-Jeanne sarebbe nata nel 1745 oppure nel 1746 a Paulhac-en-Margeride, figlia di Jean-Antoine Vallet, aratore, e di Marie Laurent. L’assenza dell’atto di battesimo venne segnalata già nel 1782: la perdita di questo documento si spiega con la scarsa cura dei registri parrocchiali da parte del prete Vye di Paulhac[5][6][7].

Infanzia[modifica | modifica wikitesto]

Da Dieges a Paulhac-en-Margeride

In base ai documenti fiscali della famiglia[8], sappiamo che i Vallet abitavano nel borgo di Paulhac nel periodo dei battesimi di Marie[9] nel 1738, di Hugues[10] nel 1741 e di Guillaume[11] nel maggio del 1744. Per Marie-Jeanne non abbiamo, come già sottolineato, questa informazione. Tuttavia, nella primavera del 1746, Jean-Antoine Vallet diventa inquilino di Jean Baptiste Tuffier, Signore di Fontaubettes, borghese di Malzieu, e così, « possidente di una tenuta » presso Dièges, sempre nella parrocchia di Paulhac, nelle terre degli Hospitaliers de Saint-Jean de Jérusalem e della Commanderie Gap-Francès del Grand prieuré de Saint Gilles. Nel 1749, Marie-Thérèse de Moré, moglie di Jean-Baptiste Tuffier[12], diventerà anche la madrina di Thérèse Vallet[13]. Nasceranno successivamente nella tenuta Marie-Anne[14] nel 1754 e Jean-Antoine[15] “figlio” nel 1757. Jean-Baptiste Tuffier rinnoverà l’affitto del dominio nel 1761 per 9 anni, al prezzo di 144 libbre[16][17]. A Dièges, dal 1761 al 1764 la famiglia lavorò la terra e raccolse i prodotti agricoli[18]. Durante il raccolto del 1764, la decima di 196 cartoni di grano[19] (unità di misura di Malzieu) dovuta al priore Chaleil di Saint-Privat lascia pensare che la famiglia ricavasse 24 tonnellate di grano (segale), per una stima di 24 ettari di terreno coltivato. La tenuta totale era più estesa considerando la rotazione delle colture, i pascoli e i boschi. La famiglia Vallet allevava bovini, pollame, api e probabilmente ovini, ma anche cavalli e forse dei muli.[20]

La bestia del Gevaudan[modifica | modifica wikitesto]

Attacco dell'11 agosto 1765[modifica | modifica wikitesto]

Marie-Jeanne Vallet combatte la Bestia!

Domenica 11 agosto 1765, tra le ore 10 e le ore 11 di mattina, Marie-Jeanne Vallet, allora perpetua del prete Louis Bertrand Dumont, insieme a sua sorella   Thérèse, si recarono più in alto nella montagna nella proprietà terriera di Broussoux. Giunte nel fondo di una piccola vallata dove confluiscono il fiume Desges e il ruscello di Broussoux, attraversarono un primo ponte di legno e arrivarono sopra una  « specie di isolotto » dove furono attaccate dalla Bestia che « girava intorno a loro ». Marie-Jeanne indietreggiò da 4 a 5 passi e quando la creatura si lanciò sopra di lei, la ragazza, munita di una « baionetta » (bastone armato con lama metallica legata ad un’estremità), piantò la sua arma con tutte le sue forze nel petto dell’animale. La Bestia, ferita, lanciò un grido di dolore, si rotolò nel fiume ed in seguito fuggì[21]. Questo gesto eroico suscitò la speranza di trovare la Bestia morta o ferita. Il parroco Dumont allertò urgentemente i cacciatori inviati dal Re. François Antoine condusse l’inchiesta e constatò che l’arma di Marie-Jeanne era macchiata di sangue per una superficie di « 3 pollici » (7 cm circa) facendo presumere che la ferita fu profonda. I cani seguirono le tracce della Bestia per 400 passi senza poterla trovare. François Antoine verbalizzò gli interrogatori[22][23] e in una lettera indirizzata al sig. Ballainvilliers, intendente dell’Alvernia, attribuì a Marie-Jeanne il soprannome di « pulzella del Gevaudan »[24]. Chiese inoltre il sostegno dell’ intendente presso il ministro Sig. il conte di Saint Florentin al fine di ottenere una ricompensa per Marie-Jeanne. Quest’ultima aveva tra i 19 e i 20 anni e la sorella Thėrese tra i 16 e i 17 anni. Secondo il Corriere di Avignone, malgrado il fatto che Marie-Jeanne fosse una ragazza robusta, audace ed abile, sarebbe caduta in depressione a seguito della sua lotta contro la Bestia[25].

Descrizione di La bestia[modifica | modifica wikitesto]

Marie-Jeanne descrisse « che le era apparsa dalle dimensioni di un grosso cane da pastore, con una testa molto grande e piatta, la bocca nera, bei denti, il collare bianco, il collo grigio, che era molto più grande nella parte anteriore del corpo e che aveva la schiena nera ». Thérèse Vallet confermò questa descrizione.

Luogo dell’attacco a Marie-Jeanne Vallet sull’isoletta dopo la traversata del ponte.[modifica | modifica wikitesto]

Luogo dell’attacco a Marie-Jeanne Vallet sull’isoletta dopo la traversata del ponte.

L'attacco è avvenuto su un isolotto accessibile da un vecchio ponte di legno. Da quest'isola un secondo ponte conduceva alla fattoria Broussoux. Il luogo dello scontro avvenne dopo il ponte circondato da guardrail sotto la carreggiata e non come spesso citato nel luogo del ponte in pietra situato a monte [26] .

Luogo dell’attacco della Bestia[modifica | modifica wikitesto]

Due armi sono state attribuite a Marie-Jeanne. L’una, descritta nel Corriere di Avignone, è una lama affilata ai due lati, incastonata in un bastone[27]. La tradizione orale afferma invece che un’antica falce piegata e inchiodata su un solido manico, visibile oggi al museo della Bestia a Auvers (Alta-Loira), sarebbe stata utilizzata dalla ragazza.

Eventi successivi[modifica | modifica wikitesto]

Villaggio e rovine del castello di Besset dove fu riconosciuto il lupo di François Antoine da parte di Marie-Jeanne

Marie-Jeanne non otterrà nessuna ricompensa e la Bestia riprese i suoi attacchi. A seguito di una segnalazione, il 20 settembre 1765[28] un grosso lupo fu ucciso nel bosco di Pommier sulle terre dell’Abbazia Reale di Chazes. Il giorno dopo, presso il castello di Besset, i preti e i consoli presentarono a François Antoine le persone che hanno visto da vicino la creatura. Marie-Jeanne Vallet la riconobbe, senza tuttavia individuare il punto preciso della ferita che le provocò con la sua arma[29][30]. Un esame sull’animale dimostrò che la Bestia fu ferita sulla spalla destra.

Identificazione dell’aggreditrice[modifica | modifica wikitesto]

La titubante testimonianza di Marie-Jeanne fece insinuare dubbi sull’identità dell’animale di François Antoine senza tuttavia escluderne l’autenticità. È possibile che l’affare della « Bestia » abbia implicato diversi animali e che la ragazza abbia ferito l’animale identificato come la « Bestia di Jean Chastell »[31] oppure il « lupo del Bois Noir » o magari un altro animale deceduto per via della sua ferita e mai ritrovato.

Matrimonio e vita a Paulhac[modifica | modifica wikitesto]

Il matrimonio di Marie-Jeanne fu celebrato dal parroco Louis Bertrand Dumont il 3 marzo 1772[32]

[33]. Prima, il fidanzamento ebbe luogo nel presbiterio di Paulhac [34]con pretendenti, parenti, famiglia, il parroco e i testimoni. Constant, notario di Malzieu, redasse il contratto. Marie-Jeanne e Jean Baptiste Verdol di Pébrac fecero redigere il loro contratto di matrimonio il 24 febbraio ma questo fu annullato dal giorno 27, quando un nuovo contratto fu stipulato e firmato tra Hugues Crouzet di Paulhac e Marie-Jeanne[35]. La dote di Marie-Jeanne fu la somma di 200 libbre e un « septier » di grano al raccolto successivo, il tutto pagato dai genitori. Marie-Jeanne offrì 120 libbre al suo futuro sposo.

Il 19 aprile 1773, la famiglia Crouzet - Vallet affittò una casa[36] a Paulhac poi, il 15 marzo 1777, ne acquistò una di fronte alla chiesa. Nel 1778, Marie-Jeanne fu soprannominata « la Parisienne » (la Parigina); insieme al marito, divennero albergatori e locandieri presso Paulhac [37]ma lui è anche un « rentier »: vive di rendita affittando terreni agricoli.

Discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Il 19 novembre 1772 nacque Jeanne-Marie Crouzet[38], primogenita della coppia. Potrà sposarsi nonostante le disgrazie della famiglia: suo zio e sua zia, senza figli, decisero di darle in sposa ad un vicino nel 1803, dandole in dote la loro casa e i loro beni a patto che si occupasse di loro per tutta la vita[39]. La secondogenita di Marie-Jeanne, Marie-Anne, nacque il 14 gennaio 1777 e morì senza prole nel 1791.

Incendio dell’azienda agricola  - 1777[modifica | modifica wikitesto]

La Bestia e l’albergo « Le Bon Accueil » situato nel punto dell’antico edificio dell’azienda agricola.

Un incendio distrusse la stalla di Hospitaliers presso Paulhac. Il contadino François Velay fu accusato di aver lasciato ardere gli edifici che dovrà riparare. Il primo luglio 1777, Antoine Couret fu aggiudicatario « degli affitti e ricavi da frutta » di François Vellay[40]. Il raccolto nell’edififio arso a quella data avrà spinto nella miseria molte famiglie, tra cui quella di Hugues Crouzet[41]. Antoine Couret sarà anche in causa con il suocero di Marie-Jeanne, Barthélémy Crouzet detto "manchot" fino al dicembre del 1779 per un debito contratto dal fratello, Jean Crouzet, dovuto all’affitto di terreni dell’azienda agricola.[42]

Atti di brigantaggio, marzo 1778[modifica | modifica wikitesto]

Tentativi del 21, 22 e furti del 23 marzo 1778[modifica | modifica wikitesto]

TTre membri della famiglia Vallet, insieme a diversi abitanti del villaggio di Paulhac (probabilmente provati dalla carestia o affamati poiché carenti di pane sul finire dell’inverno) parteciparono ad assalti a danno di viaggiatori che trasportavano il grano all’uscita del villaggio di Paulhac il 21, 22 e 23 marzo 1778. Minacciarono gli uomini e maltrattarono i cavalli per rubare il loro carico. Il 23, essi prelevarono sacchi di grano. Fu depositato un reclamo il giorno stesso nel palazzo di giustizia di Malzieu.

Arresto di Hugues Vallet e di Marie-Jeanne Vallet, processo e condanna[modifica | modifica wikitesto]

Aigues-Mortes: La residenza del governatore e la Torre di Costanza viste dai bastioni.

Gli arresti avvennero in due fasi. Le guardie di Malzieu fermarono Hugues Vallet e la sorella Marie-Jeanne il 23 marzo 1778: furono inviati nelle carceri di Malzieu e poi trasferiti nella prigione di Mende. Durante gli interrogatori essi negarono formalmente i fatti. Dopo un confronto con le vittime ed i testimoni, la Giustizia (17 ottobre 1778) condannò Hugues Vallet a 3 anni di galera. Marie-Jeanne fu condannata a 3 anni di confinamento a domicilio coatto: sconterà la pena nella Torre di Costance presso Aigues-Mortes.[43]

Arresto di Hugues Crouzet e di Jean-Antoine Vallet, processo e condanna[modifica | modifica wikitesto]

Gli arresti di Hugues Crouzet e del cognato Jean-Antoine Vallet, fratello minore di Marie-Jeanne, ebbero luogo il 23 novembre 1778. Durante il procedimento del 23 settembre 1779, Hugues Crouzet fu assolto poiché non partecipò alle rapine; gli fu proposto di fare la guardia carceraria. Jean-Antoine Vallet, che secondo i testimoni fu il capo della rapina, fu condannato in contumacia a 3 anni di galera, essendo evaso passando per una finestra del carcere di la porte d’Aigues-Passes presso Mende, il 5 luglio 1779.

Descrizione di Hugues Vallet e di Marie-Jeanne Vallet AD48 21 B 9.

Descrizione fisica e dimensioni di Marie-Jeanne[modifica | modifica wikitesto]

Hugues Valez (Vallet) nativo della parrocchia di Paulhac diocesi di Mende circa 36 anni di età taglia cinque piedi tre pollici (circa 1,73 m) visagio lungo e magro, capelli castani, occhi azzurri naso lungo. Marie-Jeanne Valez (Vallet) nativa dello stesso luogo stessa diocesi di anni venti sei circa taglia di quattro piedi sei pollici (circa 1,48 m) visagio rotondo e capelli neri, occhi azzurri naso ben fatto.

Conversione da piedi in m

Connotati e misure degli individui[modifica | modifica wikitesto]

Sotto “l'ancien régime”, la registrazione dei soldati fu generalizzata e standardizzata da un ordine del Re nel 1716[44] e queste registrazioni obbligatorie fornivano informazioni sugli arruolati: luogo di origine, età, taglia, capelli, occhi e viso. Esse permettevano di ritrovare i militari nei casi di trasferimento di compagnia o di diserzioni[45]. Esistono anche informazioni per le persone condannate. Il giudizio finale di Marie-Jeanne, emesso a nome del prevosto generale della “Maréchaussée” di Languedoc[46] (corpo di cavalleria), era accompagnato da una descrizione, che doveva essere redatta e stabilita come per i soldati, con un'altezza misurata in misure reali.

Processo di filiazione nel 1782[modifica | modifica wikitesto]

Processo e atto di battesimo di Marie-Jeanne[modifica | modifica wikitesto]

IVerso il 1782, durante l’assenza di Marie-Jeanne, i suoi genitori promossero un’azione giudiziaria a Malzieu contro il genero Hugues Crouzet, contestando il fatto che la moglie fosse la loro figlia poiché non si trovava più l’atto di battesimo nei registri. Eppure, in base al contratto di matrimonio visionato dal notaio nel 1772, il matrimonio celebrato e messo agli atti dal parroco Dumont, avevano precedentemente riconosciuto Marie-Jeanne come loro figlia e si impegnavano a pagare la dote. Il 29 agosto 1783 a Malzieu, i genitori Vallet non potendo spostarsi, Jean-Antoine Vallet, il loro figlio più giovane, annullò la procedura di rimessa in causa della filiazione. Nel frattempo, la dote non venne pagata. E’ probabile che l’annullamento del processo sia stato motivato dal fatto che Marie-Jeanne stesse ritornando a casa dopo il periodo di detenzione.

Omicidio di Hugues Crouzet nel 1784[modifica | modifica wikitesto]

Lite tra cognati: Hugues Crouzet e Jean-Antoine Vallet[modifica | modifica wikitesto]

Domenica 12 settembre 1784, ci fu un litigio tra Jean-Antoine Vallet e suo cognato Hugues Crouzet. Dopo che furono separati, Marie-Jeanne redarguì suo fratello. Più tardi in giornata, Hugues tornò allo scontro: si precipitò contro Jean-Antoine con una pietra in ogni mano. Per difendersi, quest’ultimo sparò un colpo di fucile sul petto del cognato il quale morì.

Hugues Crouzet, Jean-Antoine Vallet e Marie-Jeanne: eventi successivi[modifica | modifica wikitesto]

Dopo l’autopsia, Hugues Crouzet fu inumato a Malzieu il 14 settembre 1784[47]. Jean-Antoine fu di nuovo arrestato e questa volta trasferito in un carcere più sicuro presso Langeac. Processato al presidio di Riom in Alvernia, fu probabilmente condannato all’impiccagione. Marie-Jeanne Vallet morì il 12 dicembre 1787 a circa 41 anni e fu sepolta dal parroco Dumont[48] nell’antico cimitero davanti la chiesa di Paulhac. [49][50]

La statua di Auvers[modifica | modifica wikitesto]

Statua della lotta di Marie-Jeanne contre La Bestia ad Auvers[51].

La statua della Bestia del Gevaudan è una realizzazione dell’associazione “Au pays de la Bête” la quale esiste dal 1988. Questo monumento è stato creato dallo scultore Philippe Kaeppelin e fuso dalla casa Landowsky a Bagnolet. E’ stato installato e inaugurato nel luglio del 1995. La statua rappresenta la lotta di Marie-Jeanne contro la Bestia: simbolizza la resistenza delle popolazioni rurali di fronte al flagello che le martoriò e lo scultore ha così voluto incarnare la lotta del bene contro il male. La valle del Desges che si espande sotto il monumento ha pagato un pesante tributo alla Bestia del Gevaudan con una quindicina di vittime.

Marie-Jeanne Vallet nei media[modifica | modifica wikitesto]

Incisioni[modifica | modifica wikitesto]

  • L’incisione delle collezioni del Mucem a Marsiglia[52]
  • L'incisione della raccolta fittizia di monete relative a “La Bête du Gévaudan” presso gli Archivi Nazionali di Parigi[53]

Articoli o libri[modifica | modifica wikitesto]

  • Il Corriere d'Avignone del 27 agosto 1765[25]
  • Il Corriere d'Avignone del 3 settembre 1765[27]
  • La Gazette de France del 4 ottobre 1765[54]
  • Il Moniteur Judiciaire di Lione 1765[55]
  • L'Année Littéraire 1765 volume 8 [56][57]
  • Il Mercure de France dell’ottobre 1765 volume 2[58]
  • Il Mercure de France del febbraio 1766[59]
  • Il Congrès Archéologique de France 1858[60]
  • Dictionnaire Statistique di Cantal 1859[61]
  • La Bête du Gévaudan veritabile flagello di Dio 1889[62]
  • La Bête du Gévaudan in Alvernia 1901[31]
  • Gazette de La Bête 19 dicembre 2018[17]
  • Gazette de La Bête 22 dicembre 2021[32]

Documentario o serie tv[modifica | modifica wikitesto]

  • Nel 2016 ha ispirato il personaggio di Marie-Jeanne Valet su MTV interpretata da Cristal Reed nella serie Teen-Wolf(stagione 5, episodio 18) : The Maid of Gévaudan[63]

Note e riferimenti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Bruno Jaudon, Faire un compoix en Gévaudan sous l'Ancien Régime, 2006, pp. 149 indice 20.
  2. ^ archives.lozere.fr, https://archives.lozere.fr/ark:/24967/vtaa8bad31e728fe895/daogrp/0#id:152853145?gallery=true&brightness=100.00&contrast=100.00&center=1519.618,-1833.318&zoom=10&rotation=0.000.
  3. ^ archives.lozere.fr, https://archives.lozere.fr/ark:/24967/vtaeb198e303972f7a4/daogrp/0/idsearch:RECH_3d1b17ea3be9ef33e9fd5048b7a32709#id:1468640167?gallery=true&brightness=100.00&contrast=100.00&center=1572.354,-1157.024&zoom=12&rotation=0.000.
  4. ^ archives.lozere.fr, https://archives.lozere.fr/ark:/24967/vta1460b55f29822533/daogrp/0/layout:table/idsearch:RECH_201e2b5ae5a22a815eb932a843dad80f#id:386463446?gallery=true&brightness=100.00&contrast=100.00&center=1831.540,-1343.311&zoom=10&rotation=0.000.
  5. ^ archives.lozere.fr, https://archives.lozere.fr/ark:/24967/vtab5259e7038d4a25f/daogrp/0/layout:table/idsearch:RECH_10fcfc2aeff8c049ceae31032db2a6df#id:706969473?gallery=true&brightness=100.00&contrast=100.00.
  6. ^ archives.lozere.fr, https://archives.lozere.fr/ark:/24967/vta7a105deaa19f0fb2/daogrp/0/layout:table/idsearch:RECH_10fcfc2aeff8c049ceae31032db2a6df#id:791009884?gallery=true&brightness=100.00&contrast=100.00&center=797.149,-479.728&zoom=11&rotation=0.000.
  7. ^ archives.lozere.fr, https://archives.lozere.fr/ark:/24967/vta29850396ded68915/daogrp/0/layout:table/idsearch:RECH_10fcfc2aeff8c049ceae31032db2a6df#id:36464932?gallery=true&brightness=100.00&contrast=100.00&center=2157.045,-670.088&zoom=11&rotation=0.000.
  8. ^ AD48 C 367 Rôles d'impositions des communautés du Diocèse; paroisse de Paulhac-en-Margeride 1700 -1789.
  9. ^ archives.lozere.fr, https://archives.lozere.fr/ark:/24967/vta305ac2a81e96c68c/daogrp/0/layout:table/idsearch:RECH_10fcfc2aeff8c049ceae31032db2a6df#id:650634692?gallery=true&brightness=100.00&contrast=100.00&center=2220.781,-1567.911&zoom=10&rotation=0.000.
  10. ^ archives.lozere.fr, https://archives.lozere.fr/ark:/24967/vta305ac2a81e96c68c/daogrp/0/layout:table/idsearch:RECH_10fcfc2aeff8c049ceae31032db2a6df#id:676493280?gallery=true&brightness=100.00&contrast=100.00&center=2219.537,-1680.920&zoom=10&rotation=0.000.
  11. ^ archives.lozere.fr, https://archives.lozere.fr/ark:/24967/vtab5259e7038d4a25f/daogrp/0/6#id:702351868?gallery=true&brightness=100.00&contrast=100.00&center=928.897,-418.760&zoom=11&rotation=0.000.
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  15. ^ archives.lozere.fr, https://archives.lozere.fr/ark:/24967/vta7a105deaa19f0fb2/daogrp/0/layout:table/idsearch:RECH_10fcfc2aeff8c049ceae31032db2a6df#id:796551010?gallery=true&brightness=100.00&contrast=100.00&center=2138.422,-388.218&zoom=11&rotation=0.000.
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  17. ^ a b Eric Thibaud, Gazette de La Bete 19 (PDF), Décembre 2018, p. 2 - 6.
  18. ^ Bail Hugues Vallet
  19. ^ archives.lozere.fr, https://archives.lozere.fr/ark:/24967/vta54d8dee980d4a/daogrp/0/idsearch:RECH_a8188b5c1ed8dc0d47f6f82937c08f1c#id:866137280?gallery=true&brightness=100.00&contrast=100.00&center=3697.198,-1851.431&zoom=11&rotation=0.000.
  20. ^ AD48, 601 B2 Procès archives de La Baronnie du Besset vente d'une jument promise porteuse d'un mulet par Jean-Antoine Vallet père de Marie-Jeanne 1766.
  21. ^ L'abbé François Fabre, La bête du Gévaudan en Auvergne, Saint-Flour, Imprimerie H Boubounelle., pp. p 122 p 123. URL consultato il 14 mai 2023.
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