Utente:Elbloggers/TV a colori

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Il 24 febbraio 1977 hanno ufficialmente inizio le trasmissioni a colori della RAI. La decisione di dare il via alla programmazione a colori ha trovato a lungo un feroce oppositore in Ugo La Malfa, il segretario del Partito Repubblicano che teme un rilancio dei consumi in tempi in cui, a suo parere, è prioritario il contenimento dell’inflazione. Secondo l’esponente politico l’Italia dovrebbe prevedere un periodo di sacrifici per contenere il debito verso l’estero in una fase in cui la bilancia dei pagamenti è fortemente in passivo. In fondo, pensa La Malfa, la televisione a colori è un genere voluttuario di cui si può fare tranquillamente a meno ancora per un po’...


LA MALFA dopo aver lottato per anni per la non introduzione in Italia della televisione a colori ritenendola un incentivo alle spese voluttuarie degli italiani, è al capolinea. La televisione a colori prende l'avvio in Italia. La RAI inizia le trasmissioni regolari il 24 febbraio di quest'anno. Il settore industriale di questo elettrodomestico che rimase paralizzato sul "grigio" per i continui rinvii all'introduzione del "colore", conosce il suo momento d'oro nella produzione e nella vendita, anche se si è in ritardo di dieci anni e molte aziende del settore hanno ormai chiuso. Nei primi anni Sessanta c'erano 22 grosse industrie e marchi nazionali a soddisfare la domanda. Per la ricerca e l'impiantistica, avevano impegnato grosse risorse. All'appuntamento avevano già chiuso o smantellato il settore, mentre le maggiori stazioni Tv attorno all'Italia trasmettevano già a colori, e un televisore per la ricezione a colori (di provenienza estera e clandestina) lo si trovava in Italia in ogni luogo. A Forcella a Napoli si vendevano da anni (dal '71) solo televisori a colori, così nel Veneto, così in Liguria, Piemonte e in Lombardia.

Links: • http://www.pagine70.com/vmnews/wmview.php?ArtID=650http://archiviostorico.corriere.it/2007/aprile/20/Non_solo_violenza_altra_faccia_co_9_070420075.shtml