Utente:Davideandreoletti/Sandbox

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Caching di contenuti[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Web cache.

Il caching di contenuti è il processo attraverso il quale i contenuti più frequentemente richiesti vengono temporaneamente memorizzati in posizioni strategiche all'interno dela rete (e.g., in servers nelle vicinanze degli utenti finali [1]) al fine di ottenere determinate performance. Per esempio, le tecniche di caching vengono comunemente applicate dagli ISPs per ridurre la congestione della rete e portano ad una maggiore quality of experience (QoE) percepita dagli utenti finali.

Poiché i cache servers hanno una capacità di storage limitata, il caching implica un processo di selezione dei contenuti meritevoli di essere memorizzati. Svariati algoritmi sono stati sviluppati con l'obiettivo di effettuare questo processo di selezione che, il più delle volte, porta a memorizzare i contenuti più popolari. I contenuti memorizzati vengono distribuiti con una superiore QoE (e.g., minore latenza di consegna) ed il caching può essere di conseguenza considerato una forma di differenziazione del traffico.[2] Tuttavia, il caching non è visto in generale come una forma di differenziazione discriminatoria del traffico. Per esempio, lo specialista Adam Marcus afferma che "l'accesso ai contenuti memorizzati nei server di cache può essere leggermente più veloce per gli utenti, ma nessuno viene discriminato e la maggior parte dei contenuti in Internet non presentano stringenti requisiti di latenza".[1] In linea con questa idea, il caching non è regolamentato dai sistemi giuridici favorevoli alla neutralità della rete, come ad esempio l'Open Internet Order stabilito dalla FCC nel 2015. A maggior ragione, la legittimità del caching non è mai stata messa in discussione da coloro che si oppongono alla neutralità della rete. Al contrario, la complessità delle operazioni implicate nel caching (e.g., processamento intelligente di informazioni) è stato successivamente considerato dalla FCC come una delle ragioni tecniche per le quali gli ISPs non dovrebbero essere considerati semplici common carriers, il che legittimerebbe l'abrogazione delle regole imposte dalla neutralità della rete.[3] All'interno di un paradigma di neutralità della rete, la prioritizzazione di una classe di traffico rispetto ad un'altra è consentita sono se determinati requisiti vengono soddisfatti (e.g., se le classi in questione presentano requisiti di QoS oggettivamente diversi).[4] Tuttavia, per quanto riguarda il caching, è necessaria una selezione tra contenuti dello stesso tipo (e.g., un insieme di contenuti video che meritano di essere memorizzati). Coerentemente con la generale deregolamentazione in materia di caching, non esiste una regola che specifichi come questo processo possa essere effettuato in modo non discriminatorio. Tuttavia, la letteratura scientifica dibatte la questione del caching come processo potenzialmente discriminatorio e fornisce alcune possibili linee guida per affrontarla.[5] Per esempio, un caching non discriminatorio potrebbe essere effettuato considerando la popolarità dei contenuti, oppure con l'obiettivo di garantire la stessa QoE a tutti gli utenti, o alternativamente per raggiungere un qualche obiettivo di welfare comune.[5]

Per quanto riguarda le CDNs, la relazione tra caching e neutralità della rete è ancora più complicata. Infatti, le CDNs vengono utilizzare per fornire una consegna di contenuti scalabile ed altamente efficiente e non per consentire l'accesso ad Internet. Conseguentemente, a differenza degli ISPs, alle CDNs viene consentito di far pagare i content providers per memorizzare i loro contenuti. Quindi, benché ciò possa essere considerato una forma di prioritizzazione del traffico sotto pagamento, le CDNs non sono soggette alle regole di neutralità della rete e vengono raramente incluse nel dibattito. Nonostante ciò, alcuni ritengono che Internet sia cambiato a tal punto che il ruolo di ogni entità che contribuisce alla consegna dei contenuti debba essere incluso nella discussione riguardante la neutralità della rete.[5] Tra questi, l'analista Dan Rayburn ha suggerito che "l'Open Internet Order emanato dalla FCC nel 2015 fosse scioccamente focalizzato solo sugli ISPs".[6]

  1. ^ a b Nuts and Bolts: Network neutrality and edge caching, su blog.pff.org. URL consultato il 12 Giugno 2018.
  2. ^ Jon Peha, The Benefits and Risks of Mandating Network Neutrality, and the Quest for a Balanced Policy, su dpacket.org. URL consultato il 1º Gennaio 2007 (archiviato dall'url originale il 26 Luglio 2011).
  3. ^ Restoring Internet Freedom - DECLARATORY RULING, REPORT AND ORDER, AND ORDER (PDF), su apps.fcc.gov. URL consultato il 13 Giugno 2018.
  4. ^ What is traffic management and what is “equal treatment”?, su berec.europa.eu.
  5. ^ a b c Toward a Net Neutrality Debate that Conforms to the 2010s, in IEEE Communications Magazine, Institute of Electrical and Electronics Engineers, 54 (3), 2016, pp. 94-99. URL consultato il 14 Giugno 2018.
  6. ^ Content Delivery Networks Complicate Debate Over Net Neutrality, su morningconsult.com. URL consultato il 14 Giugno 2018.