Utente:Claudio Gioseffi/Sandbox 45

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 Bene protetto dall'UNESCO
Città di Vicenza e le Ville Palladiane del Veneto
 Patrimonio dell'umanità
TipoArchitettonico, artistico
CriterioC (i) (ii)
PericoloNessuna indicazione
Riconosciuto dal1994
Scheda UNESCO(EN) City of Vicenza and the Palladian Villas of the Veneto
(FR) Scheda

Il centro storico rappresenta il nucleo centrale della città di Vicenza, delimitata prima dalle mura altomedioevali, poi da quelle scaligere e infine dalle fortificazioni veneziane.

Rappresenta la zona dove si concentra la maggior parte delle sedi istituzionali e del patrimonio artistico cittadino. Il centro storico di Vicenza "città del Palladio" e numerosi dei suoi monumenti sono stati inseriti nell'elenco dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO dal 1994.

Struttura[modifica | modifica wikitesto]

Secondo la definizione corrente data dal Comune di Vicenza e dai progetti urbanistici connessi[1], il Centro storico è costituito:

  • dal nucleo centrale della città, racchiuso tra le mura altomedievali, costruite tra il X e il XII secolo
  • dai borghi successivamente contornati nel XIV secolo dalle mura scaligere: San Pietro e Porta Nova
  • dai borghi ricompresi tra le fortificazioni veneziane, mura e fossati, del XV secolo: Pusterla (San Marco) e Berga
  • dall'area a sud-ovest del nucleo storico, delimitata dai viali Milano e Venezia, e che comprende i Giardini Salvi e Campo Marzo.

È quindi oggi delimitato dall’anello della circonvallazione interna: i viali Mazzini, D'Alviano, Fratelli Bandiera, Rodolfi, Legione Gallieno, Margherita, Risorgimento, Venezia, Milano. Molti luoghi di questa parte della città sono definiti da toponimi caratteristici come contrà (toponimo presente praticamente in tutte le strade del centro e che deriva dalla vicentinizzazione di contrada), mure o pedemure (via che correva all’interno della cinta muraria), mottòn (strada rialzata), busa (luogo basso che si allaga facilmente), piarda (spazio compreso tra il fiume e le mura, originariamente tenuto libero da alberi per scopi difensivi; successivamente a volte utilizzato anche per scaricare e depositare merci).

Nucleo[modifica | modifica wikitesto]

Corso Palladio[modifica | modifica wikitesto]

Imbocco di Corso Palladio a Vicenza, visto da Piazza Castello
Corso Palladio a Vicenza, il tratto finale verso Porta Castello

Corso Palladio è la principale via di Vicenza, intitolata, dopo la seconda guerra mondiale, al celebre architetto Andrea Palladio (in precedenza si chiamava corso Umberto I e corso Ettore Muti).

Corso Palladio con i "Dottori del Sorriso"

Il Corso Palladio (lungo circa settecento metri) attraversa il centro storico in direzione est-ovest (piazza Matteotti - piazza Castello), ricalcando il percorso del decumano della città romana, a sua volta sviluppatosi sul percorso della consolare Via Postumia.

Chiuso al traffico veicolare dal 1983, presenta un fondo in porfido ed è, per buona parte del suo tracciato, fiancheggiato da portici.

Considerata la via dello shopping cittadino, è una delle passeggiate tipiche dei vicentini che, specialmente il sabato pomeriggio, amano percorrere il Corso nelle cosiddette "vasche" (andare su e giù da piazza Castello a piazza Matteotti).

Palazzo Trissino, sede del Comune di Vicenza

Prospetto sud[modifica | modifica wikitesto]

Gli edifici più significativi, dal punto di vista storico e artistico, che prospettano su corso Palladio sono, partendo da piazza Giacomo Matteotti:

Contrà San Faustino. Prende il nome dall'antica cappella urbana (non più esistente)
Contrà Santa Barbara, taglia diagonalmente il corso e porta in piazza dei Signori. Prende il nome dall'antica cappella urbana (l'edificio, sconsacrato, ora accoglie il cinema Odeon)
Contrà Manin, che si ritiene essere l'antico cardo maximus dell'epoca romana, in epoca medievale e moderna denominata contrà delle Vetture

contrà delle Morette

Contrà del Monte, così denominata perché, quando sbocca in piazza dei Signori, sul suo lato sinistro si trova il palazzo del Monte di Pietà

= Contrà Cavour, in precedenza contrà dei Giudei

  • Casa Binda, ai nn. 96-98
  • Palazzo Pojana Arrigoni Noventa, ai nn. 90-94, attribuito all'architetto Andrea Palladio, che lo avrebbe progettato nel 1540 circa. È inserito nell'elenco dei 23 monumenti palladiani della città che fa parte dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO. Sotto l'arco del palazzo inizia contrà Do Rode

Contrà Cesare Battisti

Stradella Loschi

Piazza Castello

Prospetto nord[modifica | modifica wikitesto]

Partendo da Porta Castello:

Piazza Castello

Stradella dei Filippini

Strada San Marcello

Galleria Del Pozzo RossoCorso Fogazzaro

Galleria Porti
Contrà Porti
Contrà San Gaetano

Contrà Santa Corona

Contrà Canove Vecchie
Piazza Giacomo Matteotti

Sistema delle piazze centrali[modifica | modifica wikitesto]

Piazza dei Signori[modifica | modifica wikitesto]

Veduta della piazza dal lato est (tra le due colonne), con a sinistra (lato sud) la Basilica Palladiana e a destra (lato nord) il Palazzo del Monte di Pietà.
Veduta della piazza dal lato ovest: a sinistra il palazzo del Monte di Pietà, a destra la torre Bissara e verso il fondo le due colonne erette tra il XV e XVII secolo.

Piazza dei Signori è la piazza principale del centro storico di Vicenza. Originariamente foro romano e luogo del mercato, la piazza costituisce tradizionalmente il crocevia degli affari e del tempo libero della città.

La piazza ha forma rettangolare e lungo un lato maggiore sorge la Basilica Palladiana e la torre Bissara, mentre nel lato opposto si ergono la Loggia del Capitanio (anch'essa opera di Palladio), il Palazzo del Monte di Pietà con la Chiesa di San Vincenzo e vi trovano sbocco numerosi viottoli. La piazza fu così chiamata dalle residenze, che vi si affacciavano, del podestà e del capitano, rappresentanti della Signoria di Venezia.[2]

Storia e descrizione[modifica | modifica wikitesto]

La vasta area della Piazza dei Signori, sito del foro della Vicetia (Vicenza) romana, corrispose nel Medioevo al Perònio (termine presente nel quarto Libro degli Statuti del Comune di Vicenza, del 1426, derivante secondo alcuni dal latino perones, le calzature di legno e di cuoio vendute sui banchi del mercato che si svolgeva in piazza[3]), centro della vita politica, commerciale e sociale della città, formato dalle piazzette dei mercati (Piazza dei Signori; Piazza del Vino; piazza del pesce minuto; piazza delle Biade; contrada da le veture; contrada di Zudei, cioè il ghetto ebraico, attuale contrà Cavour) nonché dai palazzi comunali presenti dal XIII secolo: Palazzo del Podestà, Palatium Vetus, Palatium Communis, ovvero i palazzi del governo e dove si amministrava la giustizia. [4] [5]

Parallelamente al lato minore orientale della piazza fu realizzata nel 1464 la prima delle due colonne attuali: il leone alato che la sovrasta è il simbolo della Repubblica di Venezia e vi venne sistemato nel 1473, dopo che Vicenza si era data alla Serenissima. Oltre un secolo e mezzo dopo fu affiancata da una seconda colonna, con la statua di Cristo Redentore, nel 1640. La scelta fu ampiamente discussa e fu decisa in onore della città e della sua cittadinanza. Dietro le colonne vi è la zona (che comprende anche la piccola piazza Biade) destinata un tempo a mercato delle granaglie (ancor oggi lo spiazzo è utilizzato in occasione dei mercati stagionali).

Lungo il perimetro della piazza sono tuttora collocate numerose attività commerciali, eredi delle botteghe di un tempo, tra cui quelle storiche ospitate dalle logge inferiori della Basilica Palladiana. Sulla piazza dà anche il medievale salone (o galleria) degli Zavattieri (antica corporazione dei ciabattini), già sede della borsa merci, che è oggi uno dei tre spazi indipendenti utilizzati per esposizioni temporanee che fanno parte della Basilica, assieme al LAMeC, all'estremità opposta dell'edificio, e al grande salone del consiglio dei Quattrocento al piano nobile.

Sulla piazza, a lato della Basilica Palladiana, svetta la torre civica o Torre Bissara, che con i suoi 82 metri è tuttora una delle costruzioni più alte della città; fu rialzata più volte tra il Trecento e il Quattrocento su una base del XII secolo. Il suo orologio, opera di Faccio Pisano e collocato nel 1378, rappresenta un gioiello di tecnica meccanica e astronomica; infatti, oltre a battere le ore, l'orologio segna anche le fasi lunari.

Sul lato opposto alla Basilica sorge, con la sua grande loggia, il palazzo del Capitaniato, opera originale e matura di Andrea Palladio, progettata nel 1565 e costruita dal 1571 al 1572; con i suoi stucchi evoca la vittoria nella Battaglia di Lepanto (1571).

Proseguendo sullo stesso lato verso il centro della piazza si incontra il palazzo del Monte di Pietà, con la sua facciata lunga ben 72 metri, che incorpora verso il centro la Chiesa di San Vincenzo (la cui origine risale al 1387), la cui pianta, derivando da un edificio preesistente, è in realtà disassata e obliqua rispetto alla facciata sulla piazza. Il Palazzo del Monte di Pietà è inferiormente di forme quattrocentesche, mentre nella parte superiore è di forme cinquecentesche. Giovanni Battista Zelotti lo aveva decorato esternamente con storie della vita di Mosè, affreschi andati perduti così come lo furono quelli di Domenico Bruschi che tra il 1907 e il 1909 aveva ridipinto l'edificio ispirandosi al medesimo soggetto.[6]

Piazza dei Signori ospita durante l'anno numerosi eventi e spettacoli e si distingue per essere un luogo spesso adibito come punto di raccolta per manifestazioni. Al martedì e giovedì mattina vi si tiene il mercato cittadino.

Contrà Riale[modifica | modifica wikitesto]

Contrà Porti[modifica | modifica wikitesto]

Corso Fogazzaro[modifica | modifica wikitesto]

Borghi[modifica | modifica wikitesto]

La città di Vicenza nel 1604

Borgo Pusterla (San Marco)[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Borgo Pusterla.

Situato nella zona settentrionale del centro storico, oltre Ponte Pusterla, è oggi chiamato San Marco dal nome della sua parrocchia. Giunge fino all'ospedale San Bortolo (ex convento) a nord e al grande polmone verde di Parco Querini a est. La via principale, su cui si affacciano la chiesa di San Marco in San Girolamo e vari palazzi nobiliari (tra cui Palazzo Capra Querini e Palazzo Schio), cambia nome varie volte (Contra' Pusterla, Contra' San Marco, San Francesco, San Bortolo) ma è sempre la stessa. Un tempo la zona era occupata da numerosi conventi e dai loro terreni.

Borgo Berga[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Borgo Berga.

È il borgo formatosi nella parte meridionale, nell'area compresa tra le mura altomedievali e quelle veneziane della città. Può essere fatto risalire al I secolo d.C. quando a Vicenza - che come città romana aveva acquisito una certa importanza - fu costruito il grandioso Teatro Berga, in cui si svolgevano i ludi scenici e di cui si può vedere ancora l'esatto perimetro.

Vi si collocano numerosi complessi religiosi di interesse storico: il complesso monumentale di San Silvestro, la chiesa di Santa Caterina, la chiesa e convento di Santa Chiara, la chiesa di Santa Caterina in Porto, l'Oratorio delle Zitelle, l'ex convento e chiesa di San Tommaso.

Vi ha sede il Polo universitario di Vicenza e, in una zona di recente espansione, il nuovo Palazzo di Giustizia.

Borgo San Pietro[modifica | modifica wikitesto]

Borgo di Porta Nova[modifica | modifica wikitesto]

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Monumenti di Vicenza.

Mobilità e commercio[modifica | modifica wikitesto]

La zona del centro storico è a traffico limitato, con le vie più centrali destinate esclusivamente ad area pedonale. La mobilità è tuttavia favorita dai mezzi pubblici e da una serie di parcheggi scambiatori. Tutte le linee fermano infatti tra la stazione, piazza Castello e piazza Matteotti.

Settimanalmente si tengono due mercati: uno il martedì (quello di zona) e il classico mercato cittadino del giovedì con banchi di ogni genere che vanno da Piazza dei Signori a Campo Marzo.

Ambiente[modifica | modifica wikitesto]

Sono presenti due importanti aree verdi: i Giardini Salvi e Campo Marzo; anche Parco Querini non dista molto dalla piazza principale.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Piano Particolareggiato del Centro Storico, su vicenzaforumcenter.it. URL consultato il 30 settembre 2012.
  2. ^ Franco Barbieri, Renato Cevese, Vicenza, ritratto di una città, pag. 395, Angelo Colla editore.
  3. ^ Pranovi, 2005,  pp. 18-19
  4. ^ op. cit. pag. 395.
  5. ^ Ruggero Maschio, Il Peronio di Vicenza, in Vicenza illustrata, pag. 117-123, Neri Pozza editore, 1976.
  6. ^ Veneto, Guida d'Italia, Touring Club Italiano, 1969, pag. 233.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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