Utente:Bramfab/Liberazione patrioti napoletani

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Verso la fine degli anni '50, Ferdinando di Borbone cercò di risolvere la situazione dei circa cinquecento prigionieri politici detenuti nelle carceri borboniche, tramite un trattato con la repubblica Argentina per la loro deportazione in esilio perpetuo in America latina. Il progetto non ebbe all'inizio seguito per il rifiuto opposto da Carlo Poerio, che affermò di preferire la morte in galera piuttosto che libero esule in America.

Carlo Poerio condannato viene tradotto in carcere

Tuttavia il 27 dicembre 1858 un gruppo di 69 detenuti politici condannati all'ergastolo, tra cui Poerio, Luigi Settembrini, Spaventa ebbero le loro condanne commutate all'esilio perpetuo con un Decreto di Bando perpetuo del 27 Dicembre 1858,

«Decreto di bando perpetuo onde fu mutata la pena dell'ergastolo e de'ferri alli condannati politici per li giudizj della Unità Italiana e dei casi del 15 maggio in Napoli. ... Art. I. La pena dell'ergastolo, che trovansi espiando Giuseppe Dardano, Silvio Spaventa, Filippo Agresti, Felice Barilla, Salvatore Faucitano, Luigi Settembrini, Giacomo Longo, Mariano Delli Franci, Michele Aletta, Francesco Presenzano, Filadelfo Sodano, Vito Porcaro, Ignazio Mazzeo, Antonio Pucci, Tommaso Notaro, Rocco Morgante, Emilio Maffei, Filippo Falconi, Camillo de Girolamo, Emilio Mazza, Michelangelo Colafiore, Antonio Lopresti, P. Girolamo da Cardinale, Innocenzo Veneziano, Francesco de Simone, Francesco Bellantonio, è commutata in esilio perpetuo dal Regno.

Art. II. È del pari commutata in esilio perpetuo dal Regno la pena de' ferri che rimane ad espiarsi dai condannati Raffaele, Crispino, Francesco de Stefano, Niccola Nisco, Aniello Ventre, Carlo Poerio, Giuseppe Pica, Raffaele Ruocco, Gaetano Mascolo, Domenico Bozzelli, Giuseppe Albagnole, Luigi Tortoriello, Antonio Esposito, Alfonso Sabatino, Luigi Leanza, Luigi Palumbo, Girolamo Palumbo, Lorenzo Jacovelli, Michele Pironti, Cesare Braico, Vincenzo Dono, Giuseppe Caprio, Stefano Mollica, Giustino Faivano, Carlo de Angelis, Pasquale Lamberti, Carlo Pavone , Giuseppe Possolani, Giambattista Ricci, Ovidio Serino, Vincenzo Greco, Luigi Parente, Angelo Salza, Pasquale Montano, Emilio Petrucelli, Achille Argentini, Giuseppe del Drago, Niccola Schiavone, Domenico Romeo, Sigismondo Castronudiano, Domenico dell'Antoglietta, Angelo Pellegrini, Pietro Manelli, Achille Grilli, Raffaele Mauri, Stanislao Lomenza, Giuseppe Pace, Leopoldo Lacosta, Domenico Damis, Luigi Praino, Antonio Garcea, Angelo Raffaele Piccolo, Francesco Saverio, Comità Domenico, Sacerdote Cimino, Ferdinando Bianchi, Giuseppe Cimino, Niccola Palermo, Francesco Sorace, Stefano Sorace di Francesco, Rocco Gerace, Giuseppe Tripepi, Girolamo Zerbi, Raffaele Travia, Vincenzo Cuzzocrea, Gregorio Filace, Antonio Niccolò.

Art. III. Coloro tra i condannati enunciati nel presente decreto li quali infrangano l'esilio perpetuo del regno, ritornando ne'nostri reali dominii sieno continentali, siano insulari, saranno soggetti ad espiare la intera pena primitiva loro inflitta colla dicisione di condanna. ...»

Costoro nel gennaio 1859 furono imbarcati sulla corvetta Stromboli, contro loro volontà, per essere condotti in America, in caso di infrazione del bando col rientro sul territorio del Regno gli esiliati sarebbero stati automaticamente imprigionati a espiare l'intera condanna all'ergastolo [2] dove non arrivarono grazie all'intervento del figlio di Settembrini che riusci a farli sbarcare in Inghilterra, da dove andarono a ingrossare le file degli esuli impegnati nell'azione risorgimentale [3]

Il 15, 16 e 17 gennaio 1860 la pirocorvetta imbarcò 66 prigionieri politici ai quali era stata commutata la pena dell'ergastolo con quella dell'esilio (tra di essi Carlo De Angelis, Carlo Poerio, Luigi Settembrini e Silvio Spaventa[4]) provenienti dai carceri rispettivamente di Montesarchio e Nisida, Procida e Santo Stefano e venne rimorchiata da Santo Stefano ad Algeciras e poi a Cadice dalla pirofregata Ettore Fieramosca[5]. Doppiato Capo Teulada nella notte tra il 18 ed il 19 gennaio e Capo Palos in quella tra il 20 ed il 21, le due navi passarono lo stretto di Gibilterra la sera del 22 dirette a Cadice, ma dovettero riparare ad Algeciras nella notte successiva, causa una burrasca[5]. Ripartite alla mezzanotte del 25 febbraio, le due unità giunsero a Cadice alle otto del mattino successivo[5]. I prigionieri, trasbordati a Cadice il 18 febbraio dalla Stromboli, a bordo della quale erano stati sino ad allora detenuti, sulla nave statunitense David Stewart per essere condotti a New York, riuscirono poi, minacciando di denuncia il comandante americano all'arrivo a New York, a farsi sbarcare in Irlanda[5].


Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ p.700-701 L. Zini (1866)
  2. ^ p.700-701 L. Zini (1866)
  3. ^ pag. 53-60 F. Torraca (1877)
  4. ^ Carlo De Angelis in Dizionario Biografico – Treccani
  5. ^ a b c d Cilento Cultura - Storia

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Luigi Zini, Storia d'Italia dal 1850 al 1866, volume II, parte prima - documenti, Casa editrice italiana di M. Guigoni, Milano, 1866
  • Francesco Torraca, Notizie sulla vita egli scritti di Luigi Settembrini, A. Morano editore, Napoli, 1877
  • Matteo Mazziotti (a cura di), Memorie di Carlo de Angelis, ristampa, Centro di Promozione Culturale per il Cilento, Acciaroli, 1995

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]