Utente:AssassinsCreed/Ultime parole

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Disambiguazione – Se stai cercando le "ultime parole famose" nella loro accezione ironica, ovvero frasi celebri smentite dal corso degli eventi, vedi Ultime parole famose.

Le ultime parole rappresentano le parole finali pronunciate da una persona poco prima della morte. Il tema delle ultime parole ha da sempre avuto una certa influenza sulla cultura occidentale, come testimoniato da alcune espressioni idiomatiche di uso comune. In lingua tedesca, ad esempio, l'espressione "kein Sterbenswort" (letteralmente "non una parola di morte") sta da indicare una persona rimasta in silenzio in punto di morte, ovvero proprio nel momento in cui si avrebbe la maggior pulsione a dire la verità.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nell'antichità era credenza comune che le ultime parole di un moribondo avessero poteri magici o comunque valenza di profezia, come si deduce anche dall'Apologia di Socrate (fr. 39c).

Tra il XVI e il XVII secolo, molti manuali di comportamento puritani invitavano fortemente i moribondi a non spirare senza prima aver detto qualche parola in grado di impressionare i sopravvissuti.

Nel XIX secolo, del resto, era abbastanza tipico per la persona morente, circondato dai cari riuniti intorno al suo capezzale, pronunciare parole spesso alquanto teatrali nelle sue ultime ore[2].

Inoltre per diversi secoli le ultime parole, specie quelle di martiri, criminali e infedeli, sono state raccolte in antologie a scopo educativo[3][4].

Autenticità[modifica | modifica wikitesto]

L'autenticità delle ultime parole, specie nel caso di personalità antiche, è difficile da stabilire con certezza. Secondo molti studiosi e storici, infatti, tali parole sono state in larga parte inventate o comunque rielaborate spesso con l'obiettivo di conferire una maggiore solennità alla morte dell'uomo[5][6]. Soprattutto nell'antichità, infatti, non era raro che le ultime parole venissero attribuite ad un personaggio illustre da storici o scrittori contemporanei. Uno dei casi più celebri è quello di Socrate, le cui ultime parole sono riportate da Platone nel Fedone:

«O Critone, dobbiamo sacrificare un gallo ad Esculapio. Dateglielo, non dimenticatevene.[7]»

Un altro esempio piuttosto celebre è quello del cesaricidio nella versione riportata da Svetonio. Lo storico infatti narra che Cesare, ferito a morte da ventitré pugnalate, si avvolse compostamente la tunica addosso ed emise "un solo gemito al primo colpo, senza una parola". Svetonio precisa poi che, stando al racconto di alcuni "a Bruto che gli si avventava contro, egli disse: «καὶ σὺ τέκνον;»"[8] ("anche tu, figlio!"). Anche lo storico in lingua greca Cassio Dione riporta le stesse parole[9]. La citazione ottenne una certa notorietà grazie a Giulio Cesare (1600 ca.), tragedia di William Shakespeare, nella quale il dittatore rivolge le sue ultime parole a Bruto: "Et tū, Brūte? Then fall, Caesar." ("Anche tu, Bruto? Cadi, allora, Cesare")[10]. La più famosa versione della citazione, "Tu quoque [Brute] fili mi", andrebbe tuttavia attribuita all'abate francese Charles François Lhomond che la inserì in De viris illustribus urbis Romae a Romulo ad Augustum, libro del 1775 utilizzato per insegnare il latino agli studenti francesi[11].

Diverse sono le opinioni in merito al valore reale delle "ultime parole". Ad esempio Karl Marx, secondo la tradizione, avrebbe risposto così alla governante che lo esortava a pronunciare le ultime parole in maniera che lei potesse appuntarle:

«Vai fuori di qui! Le ultime parole vanno bene per gli sciocchi che non hanno detto abbastanza in vita.[12]»

Di diverso avviso era invece Mark Twain:

«Un uomo illustre dovrebbe far attenzione alle sue ultime parole... scriversele su un pezzo di carta e farle giudicare dai suoi amici. Certo non dovrebbe lasciare una cosa del genere all'ultima ora della sua vita.[3]»

Cultura di massa[modifica | modifica wikitesto]

La Bibbia riporta alcune ultime parole celebri, come quelle di Sansone (Giudici 16, 30[13]), Davide (2 Samuele 23,1-7[14]), Gesù (vedi: "Ultime parole di Gesù") e Stefano (Atti 7,59-60[15]).

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Il film di Orson Welles del 1941, Quarto potere, universalmente riconosciuto come uno dei migliori lungometraggi del cinema statunitense, è quasi totalmente incentrato sulla ricerca compiuta da un giornalista nel tentativo di trovare un senso alle ultime parole pronunciate dal protagonista Charles Foster Kane: "Rosebud" ("Rosabella" nel doppiaggio italiano). Tale espediente consente di ripercorrere la vita del protagonista attraverso alcuni flashback[16].

Un altro caso celebre è quello delle ultime parole pronunciate dall'androide Roy Batty in Blade Runner (1982), «Io ne ho viste cose che voi umani...», spesso riportate in maniera impropria in italiano.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ K.S. Guthke, Last Words, p. 7
  2. ^ K.S. Guthke, Last Words, pp. 8-9
  3. ^ a b Gabriele Pantucci, Che lingua corta, dal latino agli sms. Le comunicazioni in miniatura, su ricerca.repubblica.it, la Repubblica, 28 luglio 2010. URL consultato il 17 maggio 2020.
  4. ^ K.S. Guthke, Last Words, p. 100
  5. ^ Adriano Sofri, Quel testamento sulla nostra morte, su ricerca.repubblica.it, la Repubblica, 14 febbraio 2004. URL consultato il 17 maggio 2020.
  6. ^ K.S. Guthke, Last Words, p. 71
  7. ^ Beniamino Placido, Sublime anzi senile, su ricerca.repubblica.it, la Repubblica, 5 dicembre 1993. URL consultato il 17 maggio 2020.
  8. ^ «[...] uno modo ad primum ictum gemitu sine voce edito; etsi tradiderunt quidam Marco Bruto irruenti dixisse "καὶ σὺ τέκνον;"». Cfr. De Vita Caesarum, Liber I, Divus Iulius, LXXXII.
  9. ^ Historia Romana, 44, 19.
  10. ^ Julius Caesar, atto III.
  11. ^ Néstor F. Marqués, Un anno nell'antica Roma: La vita quotidiana dei romani attraverso il loro calendario (Un año en la antigua Roma: La vida cotidiana de los romanos a través de su calendario), Roma, Bibliotheka Edizioni, 1992, p. 133, ISBN 88-6934-476-2.
  12. ^ (DE) Frank Schweizer, Wie Philosophen sterben, Dr. Bachmaier Verlag, 2003, p. 279, ISBN 3-931680-42-8.
  13. ^ Giudici 16, 30, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  14. ^ 2Sam 23,1-7, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  15. ^ At 7,59-60, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  16. ^ K.S. Guthke, Last Words, p. 15

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Categoria:Fraseologia Categoria:Morte