Utente:Asilo2312/Sandbox

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Introduzione[modifica | modifica wikitesto]

La Commissione per la verità sul debito pubblico greco (Commmissione per la verità sul debito) è stata istituita il 4 aprile 2015, con decisione del presidente del parlamento ellenico, Zoe Konstantopoulou, che ha affidato al dott. Eric Toussaint il coordinamento scientifico dei lavori e all'eurodeputata Sofia Sakorafa. la cooperazione della Commissione con il Parlamento europeo, gli altri parlamenti e le organizzazioni internazionali. I membri del comitato si sono riuniti in sessioni pubbliche e chiuse per elaborare questo rapporto preliminare, sotto la supervisione del coordinatore scientifico e con la cooperazione e il contributo di altri membri del comitato, nonché esperti e collaboratori.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nell'aprile 2015 il Parlamento ellenico ha istituito la Commissione per la verità sul debito pubblico dando mandato ad indagini sulle origini e la crescita del debito pubblico, le modalità e le ragioni per cui il debito è stato contratto e l'impatto che le condizioni associate ai prestiti hanno avuto sull'economia e sulla popolazione. Il Comitato per la verità ha avuto mandato di sensibilizzare l'opinione pubblica sulle questioni relative al debito greco, sia a livello nazionale che internazionale, e di formulare argomentazioni e opzioni relative alla cancellazione del debito.[2]

L'indagine realizzata dalla Commissione presentata nel rapporto preliminare fa luce sul fatto che l'intero programma di aggiustamento, a cui la Grecia è stata soggiogata, era e rimane un programma orientato politicamente. L'esercizio tecnico relativo alle variabili macroeconomiche e alle proiezioni del debito, cifre direttamente correlate alla vita delle persone e ai mezzi di sostentamento, ha permesso alle discussioni sul debito di rimanere a un livello tecnico principalmente ruotando attorno all'argomento secondo cui le politiche imposte alla Grecia miglioreranno la sua capacità di pagare il debito indietro. I fatti presentati in questo rapporto contestano questo argomento.[2]

Il rapporto si articola in 9 capitoli: capitolo 1, Il debito prima della Troika; capitolo 2, Evoluzione del debito pubblico greco nel periodo 2010-2015; capitolo 3, Debito pubblico greco per creditore nel 2015; capitolo 4, Meccanismo del sistema del debito in Grecia; capitolo 5, Condizionalità contro la sostenibilità; capitolo 6, Impatto dei "programmi di salvataggio" sui diritti umani; capitolo 7, Questioni legali relative al protocollo d'intesa e agli accordi di prestito; capitolo 8, Valutazione dei debiti per quanto riguarda illegittimità, odiosità, illegalità e insostenibilità; capitolo 9, Basi legali per il ripudio e la sospensione del debito sovrano greco.[2]

L'interesse di media e del mondo accademico sottolinea le conclusioni ed i suggerimenti contenuti in chiusura del documento. Il capitolo 8 conclude che il debito pubblico greco a giugno 2015 non è sostenibile, dal momento che la Grecia non è attualmente in grado di riparare il proprio debito senza compromettere seriamente la sua capacità di adempiere ai suoi obblighi fondamentali in materia di diritti umani. Inoltre, per ciascun creditore, il rapporto fornisce prove di casi indicativi di debiti illegali, illegittimi e odiosi. La relazione si chiude con alcune considerazioni pratiche. Il capitolo 9, Basi legali per il ripudio e la sospensione del debito sovrano greco, presenta le opzioni relative alla cancellazione del debito, e in particolare le condizioni alle quali uno stato sovrano può esercitare il diritto di unilaterale atto di ripudio o sospensione del pagamento del debito ai sensi legge internazionale.[2] Diversi strumenti giuridici consentono ad uno Stato di ripudiare unilateralmente il suo debito illegale, odioso e illegittimo.[2][3]

Nel caso greco, un tale atto unilaterale può basarsi sui seguenti argomenti: la malafede dei creditori che hanno spinto la Grecia a violare la legge nazionale e gli obblighi internazionali relativi ai diritti umani; preminenza dei diritti umani rispetto ad accordi come quelli firmati dai precedenti governi con i creditori o la Troika; coercizione; termini ingiusti che violano palesemente la sovranità greca e violano la Costituzione; e infine, il diritto riconosciuto nel diritto internazionale a uno Stato di adottare contromisure contro atti illegali da parte dei suoi creditori, che danneggiano intenzionalmente la sua sovranità fiscale, lo obbligano ad assumere debiti odiosi, illegali e illegittimi, violare l'autodeterminazione economica e i diritti umani fondamentali.[2]

Infine, gli stati hanno il diritto di dichiararsi unilateralmente insolventi laddove il servizio del loro debito è insostenibile, nel qual caso non commettono atti illeciti e quindi non si assumono alcuna responsabilità.[4]

"La dignità delle persone vale più del debito illegale, illegittimo, odioso e insostenibile" [1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Pagina ufficiale del Parlamento Greco, su hellenicparliament.gr.
  2. ^ a b c d e f Il comitato greco sul debito ha dichiarato che il debito nei confronti della troika è "illegale, illegittimo e odioso" (ENG) - Eunews, su eunews.it. URL consultato il 21 novembre 2019.
  3. ^ Il sistema. Storia del Debito Illegittimo e del suo ripudio, Eric Toussaint, 2019, IBS.
  4. ^ Il comitato greco sul debito ha dichiarato che il debito nei confronti della troika è "illegale, illegittimo e odioso" (ENG) - Eunews, su eunews.it. URL consultato il 21 novembre 2019.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]