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Mario De Luca (Sant'Elia Fiumerapido, 16 settembre 1959) è un artista italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Consegue il diploma presso il liceo artistico di Cassino per poi frequentare la scuola d’Arte e Mestieri di Alatri. Le sue opere spaziano dalla scultura alla pittura, tuttavia l'attenzione dei critici d'arte e dei collezionisti si concentra principalmente sulle opere scultoree tanto da essere censite ed illustrate nell'"Archivio Generale della Scultura"[1].

Tra i primi a notarlo sono Angelo Calabrese e Vittorio Sgarbi che gli conferiscono un riconoscimento al premio Calabria cultura e turismo nell'edizione del 1998, presso il Castello Ruffo di Scilla (Rc). In occasione dell'esposizione al Museo dell’Abbazia di Montecassino, Angelo Calabrese con Antonio Ricci illustrano le sue opere con una monografia a lui dedicata[2], mentre Vittorio Sgarbi[3] lo invita a partecipare alla 54^ Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, presso il "Padiglione Italia".
Nel 2013 gli dedica ampio spazio, con due pubblicazioni accademiche[4][5], Sergio Rossi docente di Storia dell’Arte Moderna presso l'Università degli Studi "La Sapienza" e nell’estate successiva espone, presso MDM Museum[6] di Porto Cervo, assieme ad altri maestri della Pop Art quali A. Warhol, M. Rotella, J. M. Basquiat e K. Haring.

Le sue opere sono presenti per tre anni consecutivi al Made Expo di Milano nelle edizioni 2013 [7], 2014[8] e 2015[9], mentre una collezione di 20 sculture e le loro matrici sono esposte permanentemente a Velletri (Rm) presso la “La Maison De Luca”[10], spazio museale gestito dall'Associazione Italiana per la Cultura[11].

In occasione della Triennale di Milano[12] edizione 2015, il portale ufficiale della manifestazione così parla della sua produzione: “…L’Arte di De Luca è un vanto per la tradizione artistica italiana che può utilizzare questa vetrina internazionale dell’Expo per dare il giusto risalto alla genialità ed unicità del Maestro”[13].
Le sue sculture si caratterizzano poiché prodotte dalla sovrapposizione di scarti di lavorazioni metalliche, mediante la saldatura di elementi di bronzo, rame, ottone ed innesti vitrei policromi. Vittorio Sgarbi in un suo testo critico dichiara che "antichi lampadari, borchie, maniglie, sculture, diventano la fonte delle sue composizioni".[14]

Mostre[modifica | modifica wikitesto]

Musei, enti e fondazioni[modifica | modifica wikitesto]

Le sue opere scultoree sono presenti presso le seguenti istituzioni:

  • Museo della Scultura di Spinetoli (Ap)
  • Santuario della Madonna di Canneto Windsor-Ontario, Canada
  • "La Maison de Luca”, Velletri (Roma)

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • A. Calabrese, Mario De Luca, Archeologia futura "Modalità del fare progettuale, Cervino edizioni, 2020.
  • V. Sgarbi, Lo Stato dell'Arte. Padiglione Italia. 54ª Esposizione Internazionale d'Arte della Biennale di Venezia. Iniziativa speciale per il 150º Anniversario dell'Unità d'Italia, Istituto Nazionale di Cultura, 2012, SBN IT\ICCU\RMS\2522065.
  • A. Calabrese, A. Risi, Ora et labora; Montecassino: mostra di arte contemporanea Ars ora et labora; Abbazia di Montecassino 19 marzo-31 ottobre 2010, Abbazia di Montecassino, 2010, SBN IT\ICCU\NAP\0662771.
  • D. Zanni, A tutto tondo: una collezione per amicizia; Duilio Zanni: 21-28 ottobre 2002, Museo della Permanente, Atelier, Milano, Lissone, Tip. Mariani, 2002, SBN IT\ICCU\RAV\1892678.
  • S. Rossi, Arte come fatica di mente: da Leonardo al Novecento, Roma, Lithos, 2012, SBN IT\ICCU\RMS\2527298.
  • S. Rossi, Scultori e pittori dell'in-finito: da Michelangelo ai giorni nostri, Roma, Lithos, 2013, SBN IT\ICCU\BVE\0704407.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]