Utente:ArjunaCecchetti/Sandbox

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ArcheoFOSS[modifica | modifica wikitesto]

ArcheoFOSS è un comitato scientifico costituito nel 2006 per promuovere l'utilizzo di software liberi e aperti nei processi della ricerca archeologica. L'acronimo FOSS sta per Free and Open Source Software.

Università ed Enti coinvolti[modifica | modifica wikitesto]

Il comitato scientifico ha subito numerosi cambiamenti sia nei nomi dei ricercatori coinvolti e sia negli enti di riferimento. Sin dal 2006 si ha il coinvolgimento dell'Università di Siena e in special modo del Laboratorio di Analisi Spaziale e Informatica Applicata all’Archeologia e del Dipartimento di Archeologia e Storia delle Arti. Sempre dal 2006 si registra la collaborazione del Dipartimento di Matematica dell'Università di Parma.
Successivamente il numero delle Università e degli Enti coinvolti nel progetto registra una crescita progressiva, con la collaborazione tra gli altri di:

Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Genova
Associazione Italiana per l’Informazione Geografica Libera (GFOSS.it)
Creative Commons Italia
Dipartimento di Discipline Storiche, Artistiche, Archeologiche, Geografiche dell'Università di Verona
Consiglio Nazionale delle Ricerche e Istituto per le tecnologie applicate ai Beni Culturali ITABC
Laboratorio di Archeologia Digitale del Dipartimento di Scienze Umane dell'Università di Foggia
Università degli studi di Napoli Federico II

Relazioni con il movimento per il software libero[modifica | modifica wikitesto]

Storia del movimento[modifica | modifica wikitesto]

Il primo workshop del movimento ArcheoFOSS è stato organizzato nel 2006 presso il polo universitario di Grosseto da Giancarlo Macchi (Università di Siena) e Roberto Bagnara (Università di Parma). In seguito a questa prima esperienza si sono tenuti altri workshop con cadenza annuale.

2006 Grosseto

2007 Genova

2008 Padova

2009 Roma

2010 Foggia

2011 Napoli

2012 Roma

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Macchi Jánica G. e Bagnara R. edd. (2007) Open source, free software e open format nei processi di ricerca archeologici atti del I Workshop (Grosseto, 8 maggio 2006).
  • Cignoni P. , Palombini S. , Pescarin S. (2009) ArcheoFOSS Open Source, Free Software e Open Format nei processi di ricerca archeologica. Atti del IV Workshop (Roma, 27-28 aprile 2009).

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Sito ufficiale di ArcheoFOSS

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SITAR[modifica | modifica wikitesto]

Template:Software2

Il Sistema Informativo Territoriale Archeologico di Roma (acronimo SITAR) è un progetto della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma finalizzato all'analisi, alla conoscenza ed alla valorizzazione di tutto il Patrimonio storico e archeologico dell'area metropolitana di Roma.

Attualmente l'architettura logica del SITAR si compone di quattro livelli informativi primari, necessari alla costruzione ed al mantenimento di un catasto dinamico delle informazioni scientifiche e amministrative: le Origini dell'Informazione, rappresentazione delle aree soggette ad indagini archeologiche, le Partizioni Archeologiche , le evidenze materiali emerse in ciascun punto del territorio, le Unità Archeologiche, i monumenti ed i complessi archeologici e storici univocamente identificati e descritti nel SITAR, e i Dispositivi di Tutela archeologica e monumentale, gli strumenti giuridici che salvaguardano il Patrimonio storico-archeologico della Capitale.

I primi dati statistici della base informativa del SITAR possono essere riassunti in: circa 10.000 schede tra Origini dell'Informazione e Partizioni Archeologiche, già inserite nel geo-database SITAR; circa 7.000 documenti d'archivio scansionati, indicizzati e opportunamente archiviati e relazionati a ciascuna Origine dell'Informazione o Partizione Archeologica; circa 400 schede di Dispositivi di Tutela archeologica e monumentale. Tutti i records archiviati sono rappresentati anche nei temi cartografici pubblicati sul WebGis del SITAR (aggiornamento a gennaio 2012). Tra il gennaio 2010 e il dicembre 2011, l'attività di reperimento dati e di digitalizzazione degli elaborati d'archivio si è concentrata particolarmente sull'area interna alle Mura Aureliane, ovvero il Centro storico romano, con oltre 4.000 records finora implementati. Il lavoro è tutt'ora in corso, ed entro il 2012 saranno comprese anche le aree del Palatino, del Campo Marzio e del Trastevere.

Collaborazioni[modifica | modifica wikitesto]

Il progetto SITAR è coinvolto nella sperimentazione per un SIT (Sistema informativo territoriale) archeologico nel comune di Porto Torres, con della Regione Sardegna e della Soprintendenza Archeologica di Sassari.
Nel 2011 l'Institute for Archaeology di Gröningen ha attivato borse di dottorato per la realizzazione di un geo-database archeologico per lo studio del sito di età protostorica di Crustumero e della necropoli di Monte del Bufalo; adottando l'architettura informativa di SITAR.
Sempre dal 2011 il progetto SITAR ospita studenti delle università di Roma Tre, Tor Vergata e la Sapienza per tirocini formativi nell'ambito dell'implementazione e dell'utilizzo del sistema informativo archeologico.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Roberto Cecchi (a cura di), Roma Archeologia - Interventi per la Tutela e la Fruizione del Patrimonio Archeologico -Terzo Rapporto, Roma 2011.
  • Mirella Serlorenzi (a cura di), Atti della Giornata di studio sul SITAR - Roma, Palazzo Massimo alle Terme, 26 ottobre 2010, Roma 2011.