Utente:Alice Orsaria/Sandbox

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Le quattro norme areali

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Le quattro norme areali, definite dal linguista e glottologo italiano Matteo Giulio Bartoli, rappresentano uno dei capisaldi della geografia linguistica, insieme alla teoria delle onde formulata del linguista tedesco Johannes Schmidt.

Le norme areali sono il risalutato di una approfondita riflessione di Bartoli sull'Atlans Linguistique de la France realizzato da Jules Gilliéron tra il 1902 e il 1912, il quale effettuò un'indagine sulle molteplici varianti linguistiche e fonetiche nel territorio francese, notando delle anomalie nella loro distribuzione. Sulla base delle conclusioni raggiunte e facendo riferimento alla stessa teoria delle onde, Bartoli stabilì l'esistenza di certe regolarità (tuttavia non assolute) per spiegare tali difformità nei fenomeni linguistici, i quali portarono all'affermazione delle attuali lingue romanze.

Il punto di partenza nello sviluppo delle norme areali sta nell'ipotesi che una determinata forma antica, diffusa in gran parte del territorio, avesse subito la concorrenza di un'innovazione linguistica, che successivamente cominciò a diffondesi dal centro verso le zone periferiche ma senza raggiungerle; il risultato è che quest'ultime, nonostante siano lontane tra di loro, coincidono nella forma linguistica.

Le quattro norme areali, dove in presenza di diverse forme linguistiche si suole pensare che risieda quella più antica, sono

  1. la norma dell'Area isolata;
  2. la norma delle Aree laterali;
  3. la norma dell'Area maggiore;
  4. la norma dell'Area seriore.

Tali norme sono da applicarsi in successione: se non è valida la prima, si applica la seconda; se non è valida la seconda, si applica la terza; se non è valida la terza, si applica la quarta.

Norma dell'Area isolata

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È così detta in quanto meno esposta al commercio e alla comunicazione; di conseguenza, presenta delle delle forme linguistiche conservative, quindi anteriori, per via della mancata influenzata da parte di forme linguistiche esterne ad essa.

La Sardegna rappresenta un esempio di Area isolata: in sardo, mannu ("grande") deriva dal latino classico magnum, mentre in italiano grande e in francese grand derivano da un'espressione latina posteriore, ovvero grandem;

Norma delle Aree laterali

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In tali aree si presentano forme linguistiche più antiche rispetto a quelle centrali; di conseguenza, come nell'Area isolata, anche in questo caso si ha una forma linguistica anteriore.

Il Portogallo e la Romania sono Aree laterali; non a caso, le espressioni portoghese rogar e rumena ruga ("pregare") derivano dal latino classico rogare, mentre in francese prier e in italiano pregar derivano da un'espressione latina posteriore, ovvero precare;

Norma dell'Area maggiore

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Talvolta in tale area si conservano forme linguistiche anteriori rispetto a zone geograficamente piccole.

Territori come l'attuale Portogallo, Spagna, Francia e nord Italia sono un esempio di Area maggiore, dove in portoghese mȇs, in spagnolo mes, in francese mois, e in italiano mese derivano dal latino classico mensem (accusativo di mensis), mentre in rumeno, lună (in italiano "mese") deriva dalla forma latina posteriore luna;

Norma dell'Area seriore

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Si tratta dei territori colonizzati, dove la lingua lingua locale è stata influenzata da quella dei dominatori; in essa si mantiene, quindi, una forma linguistica anteriore.

La Spagna e la Romania sono Aree seriori, in quanto essendo già entrambe Aree laterali, la lingua latina è stata portata solamente in un secondo tempo dai coloni romani. Infatti, in spagnolo comer ("mangiare") deriva dal latino classico edĕre, invece in italiano mangiare deriva da una forma latina posteriore, ovvero manducāre (che letteralmente significa "mangiare scompostamente").

  • L.Renzi, Manuale di linguistica e filologia romanza, Bologna, il Mulino, 2015 (quarta edizione);