Utente:Alexander VIII/Pisanello

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Ritratto di Principessa è un dipinto a tempera su tavola attribuito al pittore Pisanello. L'opera fu eseguita presumibilmente tra il 1435 e il 1449. La data esatta non può essere individuata poiché il dipinto, privo anche di firma, non la riporta.

Template:Opera pittorica Ritratto di Principessa - conosciuto anche con il titolo di Ritratto di Principessa di casa d'Este - viene attribuito a Pisanello anche in considerazione del fatto che il pittore in quel periodo si trovava a Ferrara, città nella quale aveva realizzato anche un ritratto per Leonello d'Este; sempre per Leonello fece anche una medaglia commemorativa.

Bene mobile di tipo OA (opera d'arte).

Storia del quadro[modifica | modifica wikitesto]

Si ritiene che il personaggio raffigurato nel dipinto - conservato al museo del Louvre di Parigi - sia Ginevra d'Este.

Quando il quadro venne catalogato, si credeva che la persona in questione potesse essere Margherita Gonzaga, moglie di Leonello.

I due ritratti, riproducenti l'ignota figura femminile e Leonello, posti l'uno di fronte all'altro, sembravano far parte, pur essendo di dimensioni differenti, di un'unica composizione.
A discapito di questa possibilità era però il fatto che, per trattarsi di quadri di fidanzamento, la botanica rappresentata non era coincidente nei due quadri.
Inoltre, non era presente alcun simbolo della casata dei Gonzaga (mentre è raffigurato invece il vaso simbolo della casata d'Este).

Quando si sottolineò il significato dell'aquilegia (simbolo del matrimonio, dell'amore e della morte), si capì infine che non poteva trattarsi di Margherita Gonzaga, visto che costei era vissuta fino a quasi cent'anni di età. Scartata l'ipotesi che nel quadro fosse ritratta Margherita Gonzaga, occorreva comprendere chi potesse essere la principessa raffigurata nel dipinto.

Dopo vari studi si riuscì a capire che quasi sicuramente si trattava di Ginevra d'Este, che sposò Sigismondo Malatesta all'età di quattordici anni e che morì a ventuno, uccisa dal marito geloso che aveva capito di essere tradito dalla moglie. Quindi, considerati i presagi di morte ravvisabili nell'opera, si intende come Pisanello volesse far capire che l'opera fu realizzata dopo la morte di Ginevra, avvenuta nel 1440.

Caratteristiche botaniche[modifica | modifica wikitesto]

Come si è detto, in quest'opera Pisanello annuncia i presagi di morte, riscontrabili in ciò che è rappresentato sullo sfondo.

Da quest'opera è possibile inoltre comprendere che Pisanello aveva una vasta conoscenza della botanica, al tempo studiata nei tacuinum sanitatis, in cui venivano annotate tutte le conoscenze dell'epoca sulla natura.

Caratteristiche della principessa[modifica | modifica wikitesto]

Ginevra d'Este nel dipinto è vestita con un tessuto pregiato per l'epoca, e questo lo si può notare nei colori rosso e bianco di esso, integrato da un mantello, dove si trova il simbolo della casata degli Este.

La principessa è rappresentata con un collo lungo, e viene rappresentata di profilo, uno stilema che riporta alla tradizione degli Imperatori romani che venivano rappresentati sulle loro monete di profilo. Pisanello volle evidentemente ispirarsi all'arte antica.

Il viso di Ginevra è inespressivo: la giovane è cupa e i particolari della faccia sono molto ben curati. La capigliatura è molto curata; è facilmente avvertibile come i capelli di Ginevra siano ben raccolti e trattenuti da un nastro bianco.

Simbologia[modifica | modifica wikitesto]

  • Farfalla = simbolo dell'anima.
  • Siepe di aquilege = simbolo del matrimonio, simbolo della fertilità e della morte.
  • Garofano = simbolo di matrimonio e della fertilità.
  • Vaso biansato con le ancore = si trova effigiato sul mantello di Ginevra; è il simbolo della famiglia d'Este. Grazie a esso si comprende che non è un'opera che ritrae due fidanzati, considerato che vi è solo lo stemma di una casata mentre, in caso di futuro matrimonio, sarebbero stati riportati gli stemmi di entrambe le casate.
  • Rametto di ginepro = richiamo al nome Ginevra.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Leandro Ventura, Art dossier Pisanello, Giunti

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Pisanello a Ferrara[modifica | modifica wikitesto]

Pisanello lavorò tre volte a Ferrara alla corte di Leonello d'Este, la prima volta nell'estate del 1432 gli fu commissionata una Vergine e un'effigie di Giulio Cesare entrambe eseguite su tavola. Poi tornò a Ferrara nel 1438, e qui fu testimone del Concilio di Ferrara tra Papa Eugenio IV e l'Imperatore bizantino Giovanni VIII Paleologo. Negli ultimi anni della sua carriera, Pisanello lavorò ancora per la corte di Leonello d'Este a Ferrara per il quale realizzò un famoso rittratto in concorrenza con Gentile Bellini.

Vita di Pisanello[modifica | modifica wikitesto]

Pisanello Nato a Pisa 1395 circa - morto a Napoli nel 1455 circa. pittore, fu uno dei maggiori esponenti del primo Rinascimento italiano del Quattrocento. Fu studente di Gentile da Fabriano.

Pisanello era noto soprattutto per i suoi splendidi affreschi di grandi dimensioni popolati da tante piccole figure caratterizzate dalla brillantezza dei colori e dalla precisione nei tratti. Nell'arco della sua carriera artistica si dedicò anche a lavori di oreficeria: l'artista realizzò diverse medaglie commemorative sulle quali venivano rappresentate le effigi dei committenti dell'artista.

Lavorò per il Doge di Venezia, per il Papa e per le corti di Verona, Ferrara, Mantova, Milano, Rimini e negli ultimi anni per il Re di Napoli. Tra i suoi committenti più illustri ci furono i Gonzaga e i d'Este.