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tossicità controversa Fungo dall'aspetto solido,gregario, forma file di numerosi esemplari, dal profumo marcato non gradito da tutti


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Amanita caesarea

Amanita caesarea
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoFungi
DivisioneBasidiomycota
ClasseBasidiomycetes
OrdineAgaricales
FamigliaAmanitaceae
GenereAmanita
SpecieA. caesarea
Nomenclatura binomiale
Amanita caesarea
(Scop.) Persoon, 1801
Sinonimi

Agaricus aurantiacus Bull.

Nomi comuni

Ovolo, Voita, Vrigliuocciudu

Amanita caesarea
Caratteristiche morfologiche
Cappello
semisferico
Imenio
Lamelle
libere
Sporata
bianca
Velo
anello e volva
Carne
immutabile
Ecologia
Commestibilità
commestibile

Amanita caesarea (Scop.) Pers., Synopsis Methodica Fungorum (Göttingen) 2: 252 (1801).

L'Amanita caesarea, volgarmente conosciuta come ovolo buono, è uno dei più apprezzati e ricercati funghi commestibili, da molti consumato anche crudo con insalata. Al contrario di molte specie fungine che necessitano di umidità elevata, questa specie predilige un clima secco.
La sua prelibatezza indusse gli antichi Romani a definirlo "Cibo degli Dei" ed a tutelare i boschi in cui si riproduceva.

Descrizione della specie[modifica | modifica wikitesto]

Esemplare di Amanita caesarea

Cappello[modifica | modifica wikitesto]

Colore decisamente arancione, inizialmente racchiuso nel velo primordiale bianco, simile ad un uovo, con la crescita assume la forma sferoidale, quindi piana, di dimensioni fino a 20 cm di diametro; orlo segnato da solchi nel senso delle lamelle.

Lamelle[modifica | modifica wikitesto]

Fitte, di colore giallo, libere al gambo; presenti numerose lamellule.

Gambo[modifica | modifica wikitesto]

Cilindrico, e di colore giallo, alto 9–15 cm.

Anello[modifica | modifica wikitesto]

Membranaceo, giallo.

Volva[modifica | modifica wikitesto]

Bianca, persistente, liscia, carnosa e libera al gambo.

Carne[modifica | modifica wikitesto]

Illustrazione di A. caesarea.
Andrebbe raccolta solo con il cappello ben dischiuso, per consentire alle spore di disperdersi

Bianca, tenera e fragile, immutabile al taglio.

  • Odore: tenue, non particolare.
  • Sapore dolce, non particolare.

Spore[modifica | modifica wikitesto]

Ovali, bianche volgenti al giallino in massa, non amiloidi, 10-12 x 6-7 µm.

Habitat[modifica | modifica wikitesto]

Prolifera con preferenza nelle radure leggermente secche e ventose dei boschi ben soleggiati, ma è possibile trovare esemplari isolati anche nel bosco fitto e in anfratti più scuri.
È un fungo raro che cresce soprattutto nei boschi di castagni, querce e più raramente sotto pini, ad una altitudine solitamente non superiore ai 1000 metri. Sopporta solo temperature miti. Diffuso al sud della penisola italiana, si va rarefacendo man mano che si sale verso settentrione.

Commestibilità[modifica | modifica wikitesto]

Eccellente sia cotto, che crudo in insalata.

È spesso indicato come il miglior fungo commestibile, ma vi sono pareri discordanti al riguardo, in quanto alcuni micologi considerano questa specie di gran lunga inferiore ad altre dal punto di vista gastronomico, ossia priva di odore e sapore particolari.

ATTENZIONE: si raccomanda di non raccogliere MAI esemplari allo stato di ovolo o non dischiusi, e ciò sia perché le spore non possono disperdersi nell'ambiente e sia perché è più facile la confusione con altre specie velenoso-mortali.
N.B. Anche il taglio in sezione longitudinale del fungo chiuso ad ovolo non basta a distinguere l'Amanita caesarea da altre amanite ed anche quando è dischiusa può essere confusa a prima vista con l'Amanita aureola (VELENOSA), anch'essa con il cappello arancione.

Una specie da proteggere[modifica | modifica wikitesto]

L'Amanita caesarea è diventata una specie rara in alcune zone e lo sta diventando in altre; questo a causa non tanto della raccolta intensiva, quanto dell'abitudine deleteria, oltre che illegale, di molti cercatori che la raccolgono allo stato di ovolo oppure quando il cappello non si è ancora dischiuso: questo comporta l'impossibilità per le spore di liberarsi e completare la riproduzione della specie.
Oltre a ciò tale pratica può risultare molto pericolosa dato che allo stato di ovolo la caesarea può essere tragicamente confusa con amanite mortali.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  • Si presta ad essere conservato essiccato sott'olio o sotto aceto.
  • La legge italiana vieta la raccolta di questa specie allo stato di ovolo chiuso.

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Dal latino caesareus, dei Cesari, per la sua ottima commestibilità.


Specie simili[modifica | modifica wikitesto]

  • Amanita crocea (velenoso da crudo), appartenente al gruppo delle "Vaginate", che però ha il cappello di un arancio più sbiadito, il gambo cosparso di piccole squame bianche e manca di un anello evidente.
  • Amanita muscaria e la sua variante aureola (velenoso) le cui lamelle sono però bianche anziché gialle.
  • Amanita phalloides (mortale) se raccolto allo stadio di ovulo, anche se l'ovulo della A. caesarea (contrariamente alla A. phalloides) è assottigliato alla base ed ingrossato all'apice, e, se sezionato, presenta l'embrione aranciato del fungo (che nella A. phalloides è bianco o verdognolo). Vedi foto sopra.

Sinonimi e binomi obsoleti[modifica | modifica wikitesto]

  • Agaricus aurantius Bull., Herbier de la France 3: tab. 120 (1783)
  • Agaricus aureus Batsch, Elench. fung. (Halle): 57 (1783)
  • Agaricus caesareus Schaeff.
  • Agaricus caesareus Scop., Fl. carniol., Edn 2 (Vienna) 2: 419 (1772) - basionimo
  • Amanita aurantia (Bull.) Lamark, in Lamark & Poiret, Encyclopédie Méthodique Botanique (Paris) 1: 111 (1783)
  • Venenarius caesareus (Scop.) Murrill, Mycologia 5(2): 73 (1913)
  • Volvoamanita caesarea (Scop.) Beck, Pilz- und Kräuterfreund 10: 230 (1922)

Galleria immagini[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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