Unità di Protezione Popolare

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Unità di Protezione Popolare
(KU) Yekîneyên Parastina Gel (YPG)
(AR) وحدات حماية الشعب
Vessillo dell'YPG
Descrizione generale
Attiva2011 - oggi
Nazione Amministrazione autonoma della Siria del Nord-Est
ServizioForza armata
TipoFanteria, artiglieria e genio militare
RuoloGuerriglia
Battaglie/guerreGuerra civile siriana
Parte di
Forze Democratiche Siriane
Simboli
Simbolo
Voci su unità militari presenti su Wikipedia
I cantoni del Kurdistan occidentale (Rojava) controllati dall'Unità di Protezione Popolare a febbraio 2014
I cantoni del Kurdistan occidentale (Rojava) controllati dall'Unità di Protezione Popolare a giugno 2015
Combattenti YPG ed YPJ

L'Unità di Protezione Popolare (in curdo: Yekîneyên Parastina Gel, IPA: [jɛkiːnɛjeːn pɑːɾɑːstɯnɑː ɡɛl]; in arabo: وحدات حماية الشعب), comunemente conosciuta col solo acronimo di YPG, è una milizia presente nelle regioni a maggioranza curda nel nord della Siria. Nel corso della guerra civile siriana la formazione è diventata una delle componenti delle forze armate del territorio autonomo de facto del Rojava.[1][2]

Fondato nel 2004 come ala militare del Comitato Supremo curdo (Dbk) composto dal Partito dell'Unione Democratica (PYD), il principale partito curdo siriano, e il Consiglio Nazionale Kurdo (KNC), il gruppo ha preso una posizione difensiva nel conflitto civile siriano, lottando contro qualsiasi gruppo intenzionato a portare la guerra nelle zone a maggioranza curda. In seguito al ritiro delle truppe del governo siriano di Assad dal Rojava nel 2012, l'YPG e il suo braccio femminile, l'YPJ, sono diventati le principali organizzazioni armate presenti nel Kurdistan siriano. Le forze YPG sono state coinvolte nella guerra contro lo Stato Islamico, divenendo il gruppo armato maggiormente sostenuto dagli attacchi statunitensi in Siria a partire dal settembre 2014. L'YPG ha respinto l'assalto dell'ISIS alla città di Kobane nel gennaio 2015, e in giugno ha unificato i cantoni di Kobanê e Qamishli, tagliando l'accesso dell'ISIS al confine con la Turchia a nord della sua capitale in Siria, Raqqa.

L'YPG ha stretti rapporti con il PKK, la principale organizzazione militante dei curdi in Turchia, mentre è avversato dal PDK, il principale partito curdo al governo nel Kurdistan iracheno il quale tuttavia ha fornito supporto alle operazioni dello YPG contro lo Stato Islamico fino al 2015.[3] Lo YPG è sostenuto anche dal partito iracheno Unione Patriottica del Kurdistan (UPK) e da diverse milizie Peshmerga irachene ad esso collegate.[4]

Diversi gruppi internazionali, facenti capo alla Brigata Internazionale di Liberazione, sostengono le forze YPG sul campo.[5]

Rapporti con il PKK[modifica | modifica wikitesto]

Le unità YPG hanno agito sin dalla propria nascita in sinergia con diverse formazioni militari e paramilitari irachene e turche facenti riferimento rispettivamente ai Peshmerga e al Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK). Secondo un rapporto redatto nel 2017 dal think-tank inglese The Henry Jackson Society, che sposa le tesi sostenute in particolare dalla Turchia, PKK (considerato un'organizzazione terroristica in USA, Turchia e Unione Europea) e PYD sarebbero due organizzazioni sorelle per ideologia e catena di comando affiliate tra loro. Esse sarebbero responsabili dell'instaurazione di un regime autoritario nelle aree sotto il loro controllo nella Siria orientale. In particolare il PYD utilizzerebbe varie forme di intimidazione, tra cui anche l'omicidio, nei confronti delle componenti della società civile curda e araba siriana che non ne condividono l'ideologia.[6] Tale rapporto è stato contestato e smentito da diversi altri osservatori, che ne hanno denunciato la natura fondamentalmente ideologica e propagandistica, in linea con il posizionamento notoriamente antisocialista e atlantista di The Henry Jackson Society.[7][8][9][10]

Presunte violazioni del diritto internazionale[modifica | modifica wikitesto]

Arruolamento di minori[modifica | modifica wikitesto]

Nel luglio 2014, l'YPG e l'YPJ sottoscrivono il Deed of Commitment, promosso dall'ONG Geneva Call[11].

Nel giugno 2015, un rapporto del segretario generale delle Nazioni Unite rilevò come giovani al di sotto della maggiore età fossero stati reclutati nelle file delle varie milizie impegnate nel conflitto, citando numericamente la presenza di 24 minori nei ranghi dell'YPG, 5 in quelli dell'esercito arabo siriano (parte delle forze armate lealiste di Bashar al-Assad), e ben 124 in quelli dell'esercito siriano libero[12].

A seguito del report, l'YPG e l'Asayish, il corpo di polizia del Rojava, hanno prontamente ricevuto l'assistenza di varie organizzazioni internazionali per la gestione di corsi d'orientamento inerenti alla corretta applicazione dei diritti umani; allo stesso tempo, l'YPG ha cominciato a prendere provvedimenti disciplinari nei confronti degli ufficiali responsabili di arruolamenti di minorenni o che siano stati semplicemente coinvolti in casi di corruzione[13]. Nell'ottobre dello stesso anno, risultano smobilitati 21 minori dai ranghi dell'YPG[14].

Un report del giugno 2017 sul traffico d'esseri umani proveniente dal dipartimento di stato USA ha evidenziato come le milizie YPG continuerebbero ad utilizzare minori in guerra, spesso sottraendoli con la forza alle loro famiglie. Giovani anche minori dei 15 anni di età, maschi e femmine, verrebbero poi indottrinati in preparazione del loro impiego operativo. Anche PKK e YBS - una milizia yezida - farebbero lo stesso, arruolando forzatamente giovani anche di 12 anni, maschi e femmine, da utilizzare in ruoli di combattimento e supporto nel nord dell'Iraq.[15]

Accuse di pulizia etnica e di deportazioni ingiustificate di civili[modifica | modifica wikitesto]

Nel giugno 2015, il governo turco dichiarò di come l'YPG stesse eseguendo azioni militari di pulizia etnica per poter unificare territorialmente i cantoni di Jazira e di Kobanê, in modo tale da consolidare una presenza militare curda direttamente contigua al confine meridionale della Turchia.[16]

Il Dipartimento di Stato americano avviò per questo un'inchiesta per accertare i fatti. Le indagini non approdarono a nulla di concreto e il Dipartimento, dichiaratosi scettico sin dall'inizio, archiviò infine l'indagine[17]. Una missione condotta da Amnesty International nel 2015 sostenne che le Unità di Protezione Popolare conducessero una campagna violenta e sistematica di saccheggio, demolizione e dislocazione nei territori caduti sotto il loro controllo, in particolare nei confronti delle componenti arabe e turkmene, definendo questi atti "crimini di guerra".[18]

I portavoce del YPG hanno respinto le accuse ammettendo le deportazioni ma sostenendo che, contrariamente a quanto affermato da Amnesty, si trattava di una ventina di nuclei strettamente collegati all'Isis. Un rapporto della Commissione Internazionale Indipendente d'Inchiesta sulla Repubblica Araba Siriana delle Nazioni Unite, pubblicato il 10 marzo del 2017, ha poi definitivamente respinto tali accuse: «nonostante continue asserzioni di "pulizia etnica" siano state inoltrate durante il periodo sotto indagine, la Commissione non ha trovato alcuna prova che convalidi affermazioni che le forze dell'YPG o dell'SDF abbiano mai colpito le comunità arabe su base etnica.»[19][20][21].

Civili usati come scudi umani[modifica | modifica wikitesto]

Nel marzo 2018 l'Onu ha sostenuto di aver ricevuto numerosi segnalazioni riguardanti l'impossibilità, da parte dei civili, di lasciare la città assediata di Afrin per preciso volere delle milizie YPG, intenzionate ad utilizzarli come scudi umani.[22]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ https://www.vice.com/read/meet-the-ypg
  2. ^ Art.15 Sezione II del Contratto Sociale del Rojava Archiviato il 21 aprile 2017 in Internet Archive.
  3. ^ Copia archiviata, su cfr.org. URL consultato il 21 dicembre 2015 (archiviato dall'url originale il 22 dicembre 2015).
  4. ^ A Dangerous Rivalry for the Kurds, su nytimes.com, 16 dicembre 2014.
  5. ^ Une brigade internationale de libération a été fondée à Rojava, su nouvelleturquie.wordpress.com, Nouvelle Turquie, 11 giugno 2015.
  6. ^ New report confirms PKK/YPG connection
  7. ^ International Patrons of The Henry Jackson Society — The Henry Jackson Society, su web.archive.org, 30 aprile 2006. URL consultato il 5 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 30 aprile 2006).
  8. ^ (EN) British think tank funded by Japan pushing anti-China campaign into mainstream UK media, su The Drum. URL consultato il 5 aprile 2019.
  9. ^ (EN) James Bloodworth, Labour should cut its ties with the illiberal Henry Jackson Society | James Bloodworth, in The Guardian, 20 maggio 2013. URL consultato il 5 aprile 2019.
  10. ^ (EN) David Clark, David Clark: The neoconservative temptation beckoning Britain's bitter liberals, in The Guardian, 21 novembre 2005. URL consultato il 5 aprile 2019.
  11. ^ [1]
  12. ^ U.N. Security Council (5 June 2015). Report of the Secretary-General: Children and armed conflict (Report). para. 191. «Actual numbers are expected to be higher.... A number of pro-Government groups, including Hizbullah, also reportedly recruited children in small numbers.»
  13. ^ Perry, Tom; Malla, Naline (10 September 2015). "Western states train Kurdish force in Syria, force's leader says". Reuters. «Amnesty International this month faulted the Kurdish administration for arbitrary detentions and unfair trials.... [Ciwan] Ibrahim said ... efforts were underway to improve its human rights record.... The Geneva Call ... promotes good treatment of civilians in war zones...»
  14. ^ YPG demobilizes 21 children under the age of 18 from the military service in its ranks (Report). Syrian Observatory for Human Rights. 28 October 2015.
  15. ^ US report: YPG recruiting child soldiers
  16. ^ "Turkey accuses Kurdish forces of 'ethnic cleansing' in Syria". Agence France-Presse. 16 Jun 2015. «President Recep Tayyip Erdogan on Sunday said he was troubled by the advance of Kurdish forces, saying they could in the future create a structure to threaten Turkey.»
  17. ^ Saeed, Yerevan (14 October 2015). "US voices concern over allegations of rights violations by YPG". Rudaw. Retrieved 20 October 2015. «We’ll look closely at all these accusations to determine whether there's any veracity to the claims ... We call on those who actually are or will participate in administering these areas to do so inclusively and with respect for all groups regardless of ethnicity.»
  18. ^ Syria: US ally’s razing of villages amounts to war crimes
  19. ^ "Syria and Islamist groups guilty of war crimes, YPG cleared: UN report". Kom News. 15 March 2017. Archived from the original on 17 March 2017.
  20. ^ Antonopoulos, Paul (15 March 2017). "UN report counters Amnesty International's claim that Kurds are ethnically cleansing in Syria". Retrieved 9 May 2017.
  21. ^ "UN report refutes ethnic cleansing claims against Syrian Kurdish YPG, SDF". 14 March 2017. Retrieved 9 May 2017.
  22. ^ Civilians used as ‘human shields’ by YPG in Afrin, says UN

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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