Ugo De Siervo

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Ugo De Siervo
Il presidente De Siervo al Quirinale dopo la sua elezione.

Presidente della Corte costituzionale
Durata mandato10 dicembre 2010 –
29 aprile 2011
PredecessoreFrancesco Amirante
SuccessoreAlfonso Quaranta

Vicepresidente della Corte costituzionale
Durata mandato25 febbraio 2009 –
7 dicembre 2010
PresidenteFrancesco Amirante

Giudice della Corte costituzionale della Repubblica italiana
Durata mandato29 aprile 2002 –
29 aprile 2011
SuccessoreSergio Mattarella
Tipo nominaElezione da parte del Parlamento in seduta comune

Ugo De Siervo (Savona, 20 febbraio 1942) è un giurista italiano, presidente della Corte costituzionale dal 10 dicembre 2010 al 29 aprile 2011.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Allievo di Paolo Barile, è stato professore ordinario di diritto costituzionale presso l'Università degli Studi di Firenze e componente dell'Autorità garante per la protezione dei dati personali.

Il 24 aprile 2002 è stato eletto alla Corte costituzionale dal Parlamento in seduta comune: nei suoi studi di storia del diritto costituzionale, peraltro, aveva individuato ascendenze, proprio nell'eziologia della Corte, anche in un documento denominato “Linee di ricostruzione”, redatto da Alcide De Gasperi in collaborazione con Giuseppe Spataro e Giovanni Gronchi[1].

Ha assunto le sue funzioni dopo aver giurato il 29 aprile dello stesso anno. Il 25 febbraio 2009, il neoeletto presidente Francesco Amirante lo ha nominato vicepresidente. Il 10 dicembre 2010 viene eletto presidente della Corte costituzionale. Cessa dalla carica il 29 aprile 2011.[2]

Dal dicembre 2011 è collaboratore del quotidiano La Stampa.

Ha dichiarato apertamente il suo sostegno alle ragioni del no alla riforma costituzionale sottoposta al referendum del 4 dicembre 2016[3], mentre in occasione del referendum costituzionale del 2020 ha sposato le motivazioni del sì[4].

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria
«Giudice costituzionale. Di iniziativa del Presidente della Repubblica»
— 8 maggio 2002[5]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Paolo Caretti e Ugo De Siervo, Diritto costituzionale e pubblico, Torino, Giappichelli Editore, 2012.
  • Ugo De Siervo, Osservatorio sulle fonti, Torino, Giappichelli Editore, 1999/2000/2001.
  • Mario Ascheri, Vincenzo Atripaldi, Carlo Colapietro, Ugo De Siervo, Mario Dogliani, Roberto Romboli, Antonio Ruggeri e Paolo Carnevale, La Giustizia costituzionale fra memoria e prospettive. A cinquant'anni dalla pubblicazione della prima sentenza della Corte Costituzionale, Torino, Giappichelli Editore, 2008.
  • Alberto Germanò, Ugo De Siervo, Giovanni Iudica e Francesco Carlo Palazzo, Manuale di diritto agrario, Torino, Giappichelli Editore, 2010.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Lo stesso De Siervo, LA CORTE COSTITUZIONALE NEL NOSTRO SISTEMA COSTITUZIONALE, IL POLITICO (Univ. Pavia, Italy), 2011, anno LXXVI, n. 2, p. 5, nota 1, ricorda che tale testo "è riprodotto anche in N. ANTONETTI, U. DE SIERVO, F. MALGERI (a cura), I cattolici democratici e la Costituzione, Bologna, il Mulino, 1998, vol. I, p. 215".
  2. ^ Sito web della Corte costituzionale: note biografiche presidente., su cortecostituzionale.it. URL consultato il 5 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale il 15 aprile 2016).
  3. ^ Referendum costituzionale, 4 dicembre 2016. Intervista doppia a Roberto Bin e Ugo De Siervo, su Giurisprudenza penale, 27 settembre 2016. URL consultato il 28 settembre 2016.
  4. ^ Referendum, Parlamento da sciogliere? Il costituzionalista De Siervo: “Una scemata”. Mirabelli: “In vigore da prossima legislatura”, su ilfattoquotidiano.it.
  5. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.

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