Twinkie

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Twinkie
Categoriasnack
TipoMerendina soffice
MarcaHostess Brands
Anno di creazione1930
NazioneBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Ingredientifarina di grano tenero, zucchero, sciroppo di mais, niacina, acqua, sciroppo di fruttosio, uova, grasso alimentare, aromi

Il Twinkie è una merendina statunitense prodotta e distribuita dalla Hostess Brands. È un tronchetto di pan di Spagna spugnoso ripieno di una soffice crema.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il dolce è stato creato nel 1930 da James Alexander Dewar, un fornaio della Continental Baking Company.[1][2] Lavorando per questa compagnia Dewar si accorse che molti dei macchinari usati per preparare le shortcake alla fragola ripiene di crema venivano utilizzati solo nel periodo di maturazione dei suddetti frutti, lasciandoli inattivi per molti mesi. Per evitare l'inattività di questi macchinari decise quindi di creare un dolcetto riempito con crema di banana, che soprannominò Twinkie, nome scelto dopo aver visto un cartellone pubblicitario della "Twinkle Toe Shoes".[1][3]

Nel periodo della seconda guerra mondiale la compagnia fu costretta a cambiare il ripieno del dolce con una crema alla vaniglia, in quanto in quel periodo le banane venivano razionate. Nonostante il cambiamento il prodotto diventò ancora più popolare, portando la compagnia a continuare a produrre lo snack con quel ripieno,[4] proponendo soltanto in promozioni a tempo limitato il ripieno originale. Col passare del tempo vennero creati anche Twinkie con ripieni di altri gusti, come ad esempio ripieno alla fragola e altri frutti, ma queste varianti vennero presto accantonate o prodotte solo per un periodo limitato.

Fallimento della Hostess Brands[modifica | modifica wikitesto]

L'11 gennaio 2012 la Hostess Brands, produttore del dolce, presentò una richiesta di protezione al Chapter 11 per bancarotta, dovuta ad un debito di circa 860 milioni di dollari e alle spese crescenti legate al mantenimento della sua forza lavoro.[5] Il successivo 16 novembre la compagnia annunciò ufficialmente la chiusura, con la conseguente vendita di tutti i propri beni tra cui i marchi e tutte le strutture di produzione[6] e cinque giorni dopo il giudice fallimentare Robert Drain approvò la richiesta di chiusura da parte della Hostess, portando così alla temporanea conclusione della produzione dei Twinkie negli Stati Uniti.[7]

Ritorno dei Twinkie sul mercato[modifica | modifica wikitesto]

Nel marzo del 2013 venne annunciato che i Twinkie ed altri famosi prodotti della Hostess Brands sarebbero tornati sugli scaffali dei negozi statunitensi nei mesi successivi, grazie all'acquisto del marchio in fase di bancarotta da parte di Apollo Management e Metropoulos & Co. per 410 milioni di dollari statunitensi.[8][9] I Twinkie tornarono quindi ad essere venduti ufficialmente il 15 luglio 2013.[10]

Produzione in altri Stati[modifica | modifica wikitesto]

I Twinkie sono prodotti e distribuiti oltre che negli Stati Uniti d'America anche in altri Stati del Mondo. In Canada il marchio era affidato alla Saputo Inc. con la sua etichetta Vachon Inc.,[11] passata nel 2015 nelle mani della messicana Grupo Bimbo[12] che controlla anche le etichette messicane Marinela e Wonder, le quali si occupano della diffusione del dolce in Messico: Marinela li distribuisce con il nome "Submarinos"[13] mentre Wonder col come "Tuinky".[14] In Egitto sono prodotti da Edita,[15] mentre nel Regno Unito e in Irlanda sono distribuiti sotto il marchio Hostess in varie catene di supermercati. I Twinkie sono prodotti e distribuiti anche in Cina, dove però Hostess Brands non possiede il marchio.[16]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Spy lug 1989, in Google Libri. URL consultato il 18 marzo 2019.
  2. ^ (EN) John Biemer, Homeowner Discovers That Mr. Twinkie Slept There, in The San Diego Union-Tribune, 30 aprile 2006. URL consultato il 18 marzo 2019.
  3. ^ (EN) Jerry Belcher, Man Who Concocted the Twinkie Dies : James A. Dewar's Treat Is Part of America's Diet and Folklore, in Los Angeles Times, 3 giugno 1985. URL consultato il 18 marzo 2019.
  4. ^ (EN) The History of The Twinkie, in kitchenproject.com, 23 giugno 2011. URL consultato il 18 marzo 2019.
  5. ^ (EN) Ben Protess, Hostess, Maker of Twinkies, Files for Bankruptcy, in The New York Times, 11 gennaio 2012. URL consultato il 18 marzo 2019.
  6. ^ (EN) Hostess Brands is Closed., in hostessbrands.com, 16 novembre 2012. URL consultato il 18 marzo 2019 (archiviato dall'url originale il 18 novembre 2012).
  7. ^ (EN) Financial Post staff, Twinkie maker Hostess to 'immediately' fire 15,000 workers as liquidation approved, in business.financialpost.com, 21 novembre 2012. URL consultato il 18 marzo 2019.
  8. ^ (EN) Mark Lacter, Hooray, Twinkies are coming back, in laobserved.com, 12 marzo 2013. URL consultato il 18 marzo 2019.
  9. ^ (EN) Chris Isidore, Twinkies due on shelves by summer as $410 million bid OK'd, in CNNMoney, 13 marzo 2013. URL consultato il 18 marzo 2019.
  10. ^ (EN) Twinkies, Hostess snacks back in stores today, in Chicago Tribune, 15 luglio 2013. URL consultato il 18 marzo 2019 (archiviato dall'url originale il 15 luglio 2013).
  11. ^ (EN) As Hostess winds up, who will bite on Twinkies?, in The Globe and Mail, 16 novembre 2012. URL consultato il 19 marzo 2019.
  12. ^ (EN) Financial Post staff, Saputo's snack cake business bought up by Mexican-owned Grupo Bimbo, in business.financialpost.com, 18 dicembre 2014. URL consultato il 19 marzo 2019.
  13. ^ (EN) Submarinos, in marinela.com.mx. URL consultato il 19 marzo 2019 (archiviato dall'url originale il 12 agosto 2020).
  14. ^ (EN) alexwh, ¡Twinky Wonder! ¡Twinky Wonder!, in Medium, 4 agosto 2017. URL consultato il 19 marzo 2019.
  15. ^ (EN) Twinkies, in edita.com.eg. URL consultato il 19 marzo 2019 (archiviato dall'url originale il 29 agosto 2018).
  16. ^ (EN) Entrepreneur Esq., How Hostess Surrendered The Twinkies Brand In China, in seekingalpha.com, 26 ottobre 2016. URL consultato il 19 marzo 2019.

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