Turritopsis polycirrha

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Turritopsis polycirrha
[[File:
Slabber-1778-pl-13.jpg
|frameless|center|220x300px]]T. polycirrha da M. Slabber in Natuurkundige verlustigingen... (1778)
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
SottoregnoEumetazoa
PhylumCnidaria
ClasseHydrozoa
OrdineAnthoathecata
SottordineFilifera
FamigliaOceaniidae
GenereTurritopsis
SpecieT. polycirrha
Nomenclatura binomiale
Turritopsis polycirrha
Keferstein, 1862
Sinonimi
  • Clavula gossii Wright, 1859
  • Oceania polycirrha Keferstein, 1862 (basionimo)
  • Turritopsis polynema Haeckel, 1879
  • Turris neglecta Wright, 1859

La Turritopsis polycirrha Keferstein, 1862 è un idrozoo della famiglia Oceaniidae.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

La medusa adulta misura 4–5 mm di lungo ed ha un diametro simile. È provvista di un numero che va da 80 a 90 tentacoli. Il corpo ha larghi canali radiali e la parte apicale arrotondata; sia lo stomaco che le gonadi sono di colore cremisi. Cellule vacuolate (ossia delimitate da una membrana propria e contenenti una soluzione acquosa) sono presenti in un gruppo compatto ad un estremo del manubrio[1].

Sebbene poco si sappia dello stato polipoide della T. polycirrha[2], tranne che le colonie si sviluppano in stolone e che i rossi polipi hanno radi tentacoli filiformi[3].

Questa specie è stata spesso confusa con la T. nutricula, presente lungo le coste americane. La separazione fra le due specie è stata stabilita sulla base di differenze nell'estensione dell'endoderma, molto più sviluppato nella T. polycirrha, e nei canali radiali. Le cellule vacuolate del manubrio appaiono diverse nella T. nutricola, in quanto sono chiaramente separate in quattro gruppi[4].

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Si tratta di una specie neritica[5]. La T. polycirrha è presente nel nord Atlantico, nella Manica, lungo le coste della Gran Bretagna e nella parte meridionale del mar del Nord, fino a Helgoland[2].

Il genere Turritopsis si pensa abbia origini nell'Oceano Pacifico e si è diffuso poi in tutto il mondo per migrazioni trans-artiche, generando specie diverse[2][6].

Ciclo vitale[modifica | modifica wikitesto]

La T. polycirrha si può riprodurre sia in modo ermafrodito che dioico e larviparo[3]; in quest'ultimo caso, trasportano le uova fertilizzate e le rilasciano unicamente quando le planule sono completamente formate. Questo comportamento si ritrova nella T. rubra della Nuova Zelanda.

Le meduse adulte si trovano nei mesi autunnali ed invernali[7], il che fa presumere che le giovani meduse vengano liberate durante l'estate[8][9].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ P. Schuchert, p.323.
  2. ^ a b c (EN) M. P. Miglietta, S. Piraino, S. Kubota, P. Schuchert, Species in the genus Turritopsis (Cnidaria, Hydrozoa): a molecular evaluation [collegamento interrotto] (abstract), in Journal of Zoological Systematics and Evolutionary Research, vol. 45, n. 1, 2006, p. 16. URL consultato il 16 giugno 2015.
  3. ^ a b (EN) P. Schuchert, Revision of the European athecate hydroids and their medusae (Hydrozoa, Cnidaria): families Oceanidae and Pachycordylidae, in Revue Suisse de Zoologie, vol. 111, n. 2, 2004, pp. 315–369.
  4. ^ P. Schuchert, p.326.
  5. ^ P. Schuchert, p.324.
  6. ^ (EN) Lech Mintowt-Czyz, Turritopsis nutricula: the world’s only “immortal” creature, in Times Online, 26 gennaio 2009.
  7. ^ (EN) Russell, F. S., The medusae of the British Isles, Londra, Cambridge University Press, 1953.
  8. ^ (FR) Teissier, G., Inventaire de la faune marine de Roscoff. Cnidaires-Cténaires, in Travaux de la Station Biologique de Roscoff, vol. 16, 1965.
  9. ^ (EN) Kramp, P. L.., Hydromedusae collected in the south-western part of the North Sea and in the eastern part of the Channel in 1903-14, in Mémoires du Musée royal d’histoire naturelle de Belgique, vol. 45, 1930.

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