Turner 5

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Turner 5
Associazione stellare
Turner 5
Dati osservativi
(epoca J2000)
CostellazioneMacchina Pneumatica
Ascensione retta09h 33m 51s[1]
Declinazione-36° 36′ 54″[1]
Coordinate galattichel = 264,5; b = +11,1[1]
Distanza7500[2] a.l.
(2300[2] pc)
Magnitudine apparente (V)9:
Dimensione apparente (V)168'[2]
Caratteristiche fisiche
TipoAssociazione stellare
ClasseIII 3 p
Caratteristiche rilevanticomprende la variabile T Antliae
Altre designazioni
[KPR2004b] 223[1]
Mappa di localizzazione
Turner 5
Categoria di associazioni stellari

Coordinate: Carta celeste 09h 33m 51s, -36° 36′ 54″

Turner 5 è una grande associazione stellare di scarsa concentrazione visibile in direzione della costellazione della Macchina Pneumatica, sul confine con la Bussola e le Vele.

La sua osservazione amatoriale è praticamente impossibile, poiché le sue componenti stellari si confondono completamente nel campo stellare in cui si trova; si tratta di una debole associazione situata ad una latitudine galattica molto elevata alla distanza di circa 2300 parsec (7500 anni luce), pertanto al di fuori del piano galattico. Questa distanza corrisponde anche alla parte più esterna e remota del Braccio di Orione, al di là del Vela Molecular Ridge e in corrispondenza del resto di supernova Puppis A, sebbene a una differente latitudine galattica.

Turner 5 conta 37 probabili componenti di magnitudine compresa fra l'ottava e l'undicesima; la componente più luminosa è HD 82872, probabilmente una supergigante rosso-arancione, di magnitudine 8,92, seguita da un'altra stella di magnitudine 9,20 e dalla variabile T Antliae.[2] T Antliae è una Cefeide classica di classe spettrale F6Iab, ossia una supergigante gialla, le cui escursioni di luminosità sono comprese fra le magnitudini 8,88 e 9,82 con un periodo di 5,898 giorni.[3] Le restanti componenti sono quasi esclusivamente di classe B e sono sparse su un'area di 2,8° di diametro, equivalenti a 112 parsec (365 anni luce); ciò rende Turner 5 simile ad un'associazione stellare molto dispersa o ad un ammasso aperto completamente disgregato.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Simbad Query Result, su simbad.u-strasbg.fr. URL consultato il 7 gennaio 2010.
  2. ^ a b c d e Turner, D. G.; Berdnikov, L. N., The nature of the Cepheid T Antliae, in Astronomy and Astrophysics, vol. 407, agosto 2003, pp. 325-334, DOI:10.1051/0004-6361:20030835. URL consultato il 7 gennaio 2010.
  3. ^ The International Variable Stars Index - AAVSO, su Results for T Antliae. URL consultato il 7 gennaio 2010.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Turner, D. G.; Berdnikov, L. N., T Antliae, a Newly Discovered Cluster Cepheid Studied Using Archival Data, in American Astronomical Society, 200th AAS Meeting, #07.03; Bulletin of the American Astronomical Society, vol. 34, maggio 2002, p. 6550.
  • Tirion, Rappaport, Lovi, Uranometria 2000.0 - Volume II - The Southern Hemisphere to +6°, Richmond, Virginia, USA, Willmann-Bell, inc., 1987, ISBN 0-943396-15-8.
  • Tirion, Sinnott, Sky Atlas 2000.0 - Second Edition, Cambridge, USA, Cambridge University Press, 1998, ISBN 0-933346-90-5.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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