Tropidocyphus

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Tropidocyphus
Immagine di Tropidocyphus mancante
Classificazione filogenetica
DominioEukaryota
(clade)(sottodominio) Bikonta
(clade)(supergruppo) Excavata
(clade)(regno) Discoba
(clade)(phylum) Euglenozoa
(clade)(classe) Euglenida
(clade)(sottoclasse) Euglenophyceae
OrdineEutreptiales
FamigliaAstasiaceae
GenereTropidocyphus
F.Stein, 1878
Classificazione classica
DominioEukaryota
RegnoProtista
SottoregnoExcavata
PhylumDiscoba
SubphylumEuglenozoa
ClasseEuglenida
SottoclasseEuglenophyceae
OrdineEutreptiales
FamigliaAstasiaceae
GenereTropidocyphus
Perty, 1852
Specie
(filogenetica)

Tropidocyphus, secondo una classificazione filogenetica (F. Stein, 1878) è un genere del supergruppo Excavata appartentente alla famiglia Astasiaceae.[1][2] [3] Questo genere fu descritto per la prima volta da Maximilian Perty nel 1852.[1] ed é cosmopolita.[4]

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

I Tropidocyphus vivono principalmente in acqua dolce e marina, e sono stati ritrovati in Europa, Asia e Americhe.

Sono organismi probabilmente fagotrofici, anche se non sono stati ancora trovati organelli di ingestione visibili al microscopio ottico (nessuno studio al microscopio elettronico, ancora).

Tuttavia, sono anche fototrofi, in quanto la loro cellula ha pareti rigide. Dunque sono sostanzialmente organismi mixotrofi.

Hanno dimensioni variabili da 10 a 60 μ, e forme moderatamente appiattite, con diverse (da 4 a 10) chiglie elicoidali pronunciate, e sono dotati di due flagelli emergenti, disuguali, eterodinamici, il più lungo diretto anteriormente durante il nuoto, il più corto posteriormente.

Differisce dal genere Notosolenus per la forma meno appiattita e per la presenza di increspature, mentre differisce più marcatamente dal genere Distigma, in quanto quest'ultimo è osmotrofico, ha forma di fuso e movimenti che ricordano gli Euglenoidi.[1]

Classificazioni alternative[modifica | modifica wikitesto]

Una classificazione ormai non più accettata (Cavalier-Smith) inserisce questo genere nella famiglia delle Scytomonadidae, ordine Petalomonadida, sottoclasse Homostavia, classe Stavomonadea, superclasse Rigimonada, infraphylum Dipilida, subphylum Dipilida, phylum Euglenida, finché non si è scoperto che tali gruppi sono parafiletici.[5]

Suddivisioni[modifica | modifica wikitesto]

Il genere Tropidocyphus contiene 7 specie finora riconosciute:[6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Tropidocyphus F.Stein, 1878: Algaebase, su algaebase.org. URL consultato il 18 marzo 2021.
  2. ^ Adl, S.M. et al. (2012). The revised classification of eukaryotes. Journal of Eukaryotic Microbiology, 59(5), 429-514
  3. ^ Marin, B., Palm, A., Klingberg, M., & Melkonian, M. (2003). Phylogeny and taxonomic revision of plastid-containing euglenophytes based on SSU r DNA sequence comparisons and synapomorphic signatures in the SSU r RNA secondary structure. Protist, 154(1), 99-145.
  4. ^ (EN) Tropidocyphus F.Stein, 1878, su portal.obis.org.
  5. ^ Cavalier-Smith, T. (2016). Higher classification and phylogeny of Euglenozoa. European Journal of Protistology 56: 250–276, 2 figs.
  6. ^ Tropidocyphus Skuja, 1948. World Register of Marine Species (WoRMS), 2019-09-03 07:27:41