Triopio

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Triopio
Cnido
Localizzazione
StatoBandiera della Turchia Turchia

Il Triopio, un sottile promontorio della Caria sudoccidentale, era il sito dove coloni dori del Peloponneso avevano fondato Cnido.

Il promontorio era unito al continente da un breve e stretto istmo.

(GRC)

«Οἰκέουσι δὲ καὶ ἄλλοι καὶ Λακεδαιμονίων ἄποικοι Κνίδιοι, ‹οἳ› τῆς χώρης τῆς σφετέρης τετραμμένης ἐς πόντον, τὸ δὴ Τριόπιον καλέεται, ἀργμένης δὲ ἐκ τῆς Χερσονήσου τῆς Βυβασσίης, ἐούσης τε πάσης τῆς Κνιδίης πλὴν ὀλίγης περιρρόου (τὰ μὲν γὰρ αὐτῆς πρὸς βορέην ἄνεμον ὁ Κεραμεικὸς κόλπος ἀπέργει, τὰ δὲ πρὸς νότον ἡ κατὰ Σύμην τε καὶ Ῥόδον θάλασσα), τὸ ὦν δὴ ὀλίγον τοῦτο, ἐὸν ὅσον τε ἐπὶ πέντε στάδια, ὤρυσσον οἱ Κνίδιοι ἐν ὅσῳ Ἅρπαγος τὴν Ἰωνίην κατεστρέφετο, βουλόμενοι νῆσον τὴν χώρην ποιῆσαι.»

(IT)

«La abitano fra gli altri anche gli Cnidi, coloni degli Spartani, i quali, essendo volta verso il mare la loro regione che si chiama Triopio e si inizia dal Chersoneso di Bibassi ed essendo tutto il territorio di Cnido, tranne una piccola parte, circondato dalle acque (poiché verso nord lo chiude il golfo Ceramico e verso sud il mare di Syme e di Rodi), in questo piccolo tratto dunque, che è di circa 5 stadi, gli Cnidi mentre Arpago sottometteva la Ionia scavarono un canale, volendo fare del paese un'isola.»

Apollo[modifica | modifica wikitesto]

Gli Cnidi avevano consacrato il promontorio ad Apollo a cui erano devoti.

(GRC)

«ἔστι δὲ τὸ Τριόπιον ἅκρα τῆς Κνιδίας προύχουσα, Ἀπόλλωνοσ ἱερόν.»

(IT)

«Il Triopio è uno sporgente promontorio del territorio di Cnido, sacro ad Apollo.»

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Fonti primarie
Fonti secondarie
  • Andrew Robert Burn. Storia dell'antica Grecia. Milano, Mondadori, 2005. ISBN 880449025X.
  • Luciano Canfora. Tucidide non esiliato e la testimonianza di Aristotele. Boll. Istituto Filologia Greca, Università di Padova, 1978.
  • Oswald Dilke. Greek and Roman maps. Baltimore, London, The Johns Hopkins university press. ISBN 0801858976.
  • Valerio Massimo Manfredi. Mare greco. Milano, Mondadori, 2007. ISBN 978-88-04-43094-0.
  • Richard Ernest Wycherley. How the Greeks built cities. London, Norton & Co., 1962. ISBN 0393008142.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]