Treron calvus

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Piccione verde africano
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseAves
OrdineColumbiformes
FamigliaColumbidae
SottofamigliaRaphinae
TribùTreronini
GenereTreron
SpecieT. calvus
Nomenclatura binomiale
Treron calvus
(Temminck, 1811)
Sinonimi

Treron calva
(Temminck, CJ 1811)

Il piccione verde africano o colombaro (Treron calvus Temminck, 1811) è un uccello della famiglia dei Columbidi[2].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il piccione verde africano è lungo 25–30 cm; il maschio pesa 160-285 g e la femmina 130-225 g[3]. Presente in Africa con numerose sottospecie talvolta con colorazioni alquanto differenti tra loro in un cline abbastanza regolare da est a ovest[3]. La cera rossa è particolarmente estesa e parte delle narici prolungandosi in avanti sul becco. Il colore generale è verde oliva, il capo e le parti inferiori tendono al giallastro, nella parte inferiore e posteriore del collo vi è una macchia grigiastra, le ali hanno una macchia violacea[3]. Le sottospecie dell'ovest presentano generalmente zampe gialle, cera sviluppata e coda grigia, le forme dell'est e sud est hanno zampe rosse o arancioni, cera poco sviluppata e coda verde. Le popolazioni che vivono nelle foreste tropicali umide tendono ad avere colorazione verde più intenso e scuro, con meno giallo rispetto a quelle delle zone più aride[3].

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Si nutre principalmente di frutta e bacche che raccoglie direttamente dai rami essendo capace di rimanere con il capo all'ingiù per raggiungere il cibo. È particolarmente ghiotto di fichi selvatici, frutti dell'albero parasole Musanga spp., gemme di mangrovie e di altri alberi oltre a specie coltivate quali gelso, miglio, uva passa, banane e papaia. Scende raramente al suolo se non per ingerire piccoli ciottoli nelle aree di foresta prive di alberi[3]. Si rinviene in piccoli gruppi da tre a 50 individui nei luoghi in cui c'è abbondanza di cibo[3]. Il suo volo è rapido e se si sente in pericolo si immobilizza mostrando il verde del dorso per mimetizzarsi[3]. In alcune zone è stanziale mentre in altre diviene erratico, probabilmente per la ricerca di fonti di cibo[3]. Il nido viene costruito durante tutto l'anno sul fitto fogliame degli alberi ed ha una consistenza fragile[3]. In questa specie il numero delle uova è in relazione alla sua distribuzione, infatti ad est e a sud del suo areale ogni coppia depone due uova bianche e solo raramente uno, mentre ad ovest e in Congo la covata è quasi esclusivamente di un singolo uovo. Molto probabilmente tale adattamento fisiologico è in relazione alla disponibilità di cibo che gli uccelli hanno a disposizione, dove c'è abbondanza depongono due uova mentre altrove uno solo[3]. La cova dura 13-14 giorni ed è effettuata da entrambi i sessi, i piccoli sono svezzati a 11-13 giorni[3]. I pochi comportamenti di cui si è venuti a conoscenza sono basati su osservazioni effettuate in cattività. Nell'«annuire», comportamento utilizzato nelle comunicazioni di coppia, l'animale abbassa il capo compiendo un movimento ritmico del capo avanti-dietro, contemporaneamente le mandibole vengono aperte e richiuse rapidamente[3]. Sono stati osservati anche altri comportamenti in cui viene messa in mostra la colorazione vivace del sottocoda[3].

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Endemica dell'Africa l'areale di questa specie si estende ad est dal Senegal al Gambia e a sud ovest dall'Etiopia fino al Sudafrica e le isole del Golfo di Guinea[3]. Frequenta sia le foreste che la savana alberata ed in particolar modo le foreste di mangrovie e le aree di ricrescita secondaria e le zone con gruppi di alberi in prossimità dei fiumi[3].

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Comprende le seguenti sottospecie[2]:

  • T. c. nudirostris (Swainson, 1837) - dal Senegal alla Guinea;
  • T. c. sharpei (Reichenow, 1902) - dalla Sierra Leone al Camerun settentrionale;
  • T. c. calvus (Temminck, 1811) - dalla Nigeria orientale all'Angola centrale e alla Repubblica Democratica del Congo orientale e meridionale;
  • T. c. poensis Hartert e Goodson, 1918 - isola di Bioko (Golfo di Guinea);
  • T. c. virescens Amadon, 1953 - isole di São Tomé e Príncipe (Golfo di Guinea);
  • T. c. uellensis (Reichenow, 1912) - dalla Repubblica Democratica del Congo settentrionale al Sudan meridionale e all'Etiopia sud-occidentale;
  • T. c. gibberifrons (Madarász, 1915) - dal Sudan meridionale al bacino del lago Vittoria;
  • T. c. brevicera Hartert e Goodson, 1918 - dall'Etiopia meridionale alla Tanzania settentrionale;
  • T. c. wakefieldii Sharpe, 1874 - regioni costiere del Kenya e Tanzania nord-orientale;
  • T. c. granti (van Someren, 1919) - Tanzania orientale;
  • T. c. salvadorii (A. J. C. Dubois, 1897) - dalla Repubblica Democratica del Congo sud-orientale alla Tanzania occidentale e al Mozambico;
  • T. c. ansorgei Hartert e Goodson, 1918 - Angola occidentale;
  • T. c. schalowi Reichenow, 1880 - Angola orientale, Namibia nord-orientale, Botswana settentrionale e Zimbabwe occidentale;
  • T. c. vylderi Gyldenstolpe, 1924 - Namibia nord-occidentale;
  • T. c. delalandii (Bonaparte, 1854) - dalla Tanzania sud-orientale al Sudafrica.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) BirdLife International 2012, Treron calvus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ a b (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Columbidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 19 maggio 2014.
  3. ^ a b c d e f g h i j k l m n o David Gibbs, Eustace Barnes and John Cox: Pigeons and Doves – A Guide to the Pigeons and Doves of the World. Pica Press, Sussex 2001, ISBN 90-74345-26-3.

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