Trasformazione di Schrieffer-Wolff

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In fisica, in particolare in meccanica quantistica, la trasformazione di Schrieffer-Wolff è una trasformazione unitaria utilizzata per diagonalizzare in modo perturbativo l'operatore hamiltoniano di un sistema fisico al primo ordine d'interazione. In pratica, la trasformazione può essere utilizzata per "proiettare fuori gli stati eccitati ad alta energia di un dato operatore hamiltoniano quantistico", ossia per separare, nel calcolo, le componenti a energia elevata da quelle a bassa energia e utilizzare queste ultime per costruire un modello efficace a bassa energia.[1]

Il primo utilizzo di tale trasformazione è comunemente attribuito a un articolo di Robert Schrieffer e P. A. Wolff del 1966, da cui il nome,[2] ma un utilizzo precedente si riscontra in un articolo del 1955.[3]

Formulazione[modifica | modifica wikitesto]

Si consideri un sistema quantistico che evolve in base a un operatore hamiltoniano, indipendente dal tempo, della forma:

Dove è l'hamiltoniano imperturbato con autostati noti e relativi autovalori e è una piccola perturbazione. Inoltre, si assuma, senza perdita di generalità, che sia fuori diagonale rispetto alla base degli autovettori di , cioè per tutti gli , infatti ciò può sempre essere ottenuto assorbendo gli elementi diagonali di in , modificando così i suoi autovalori in .

La trasformazione di Schrieffer-Wolff è una trasformazione unitaria che esprime l'hamiltoniano in una base diagonale al primo ordine nella perturbazione , ossia contenente anche , la cosiddetta base "vestita".[4] Questa trasformazione unitaria è convenzionalmente scritta come:

Quando è piccolo, il generatore della trasformazione sarà parimenti piccolo. La trasformazione può quindi essere espansa in utilizzando la formula Baker-Campbell-Haussdorf

dove, è il commutatore tra operatori e .

In termini di e , la trasformazione diventa

L'Hamiltoniano può essere reso diagonale al primo ordine in scegliendo il generatore tale che

Questa equazione ha sempre una soluzione definita, nell'ipotesi che sia fuori diagonale rispetto alla base degli autovettori di . Sostituendo questa scelta nella trasformazione precedente si ottiene:

Questa espressione è la forma standard della trasformazione di Schrieffer-Wolff. Si noti che tutti gli operatori sul lato destro sono ora espressi nella nuova base "vestita" dall'interazione al primo ordine.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Bravyi, S., DiVincenzo, D. and Loss, D., Schrieffer-Wolff transformation for quantum many-body systems, in Annals of Physics, vol. 326, n. 10, 2011, pp. 2793–2826, DOI:10.1016/j.aop.2011.06.004, arXiv:1105.0675.
  2. ^ Schrieffer, J.R., Relation between the Anderson and Kondo Hamiltonians, in Physical Review, vol. 149, n. 2, settembre 1966, pp. 491–492, DOI:10.1103/PhysRev.149.491.
  3. ^ Luttinger, J.R., Motion of Electrons and Holes in Perturbed Periodic Fields, in Physical Review, vol. 97, n. 4, febbraio 1955, pp. 869–883, DOI:10.1103/PhysRev.97.869.
  4. ^ STEPHEN M. BARNETT e PAUL M. RADMORE, Dressed States, Oxford University PressOxford, 14 novembre 2002, pp. 182–221, DOI:10.1093/acprof:oso/9780198563617.003.0006, ISBN 0-19-856361-2. URL consultato il 20 gennaio 2024.
    «Uno stato vestito è definito come un autostato dell'Hamiltoniano complessivo, incluse le interazioni.»

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Philip Philips, Advanced Solid State Physics, Second, New York, Cambridge University Press, 2012, pp. 109–114, ISBN 978-1-107-49346-9.