Tombaugh Regio

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Tombaugh Regio
TipoRegio, regiones
PianetaPlutone
Il Cuore di Plutone ripreso dalla fotocamera LORRI della sonda New Horizons, il 13 luglio 2015.
Dati topografici
Coordinate7°37′12″N 183°13′12″E / 7.62°N 183.22°E7.62; 183.22
Diametro2 400 km
Localizzazione
Tombaugh Regio
Mappa topografica di Plutone. Proiezione equirettangolare. Area rappresentata: 90°N-90°S; 180°W-180°E.


La Tombaugh Regio, soprannominata il Cuore di Plutone, per via della sua forma,[1][2][3] è un'importante caratteristica superficiale del pianeta nano Plutone.[4][5][6] Si tratta di una vasta regione di colore chiaro, del diametro di circa 2400 km.[7]

La regione è stata identificata il 13 luglio 2015 nella prima immagine giunta dalla New Horizons dopo che la sonda si era ripresa da un malfunzionamento che l'aveva mandata temporaneamente in modalità provvisoria. La NASA la indicò inizialmente come un "cuore" in riferimento alla sua forma.[8] Il 15 luglio 2015, la regione è stata denominata "Tombaugh Regio" dal team della New Horizons, in onore dell'astronomo Clyde Tombaugh, lo scopritore di Plutone. La denominazione ha successivamente ricevuto l'approvazione ufficiale dell'Unione Astronomica Internazionale (IAU).[9]

I dati raccolti indicano che i due lobi del cuore sono distinti, anche se condividono entrambi un aspetto brillante. Il lobo sinistro del cuore è più regolare rispetto a quello destro, e di colore leggermente diverso.[10] Le speculazioni iniziali suggeriscono che il lobo sinistro potrebbe essere un grande cratere d'impatto successivamente riempitosi di neve d'azoto. I punti luminosi all'interno della regione si pensa siano cime montagnose;[11] foto giunte a Terra il 15 luglio 2015, hanno evidenziato la presenza di montagne di ghiaccio d'acqua alte oltre 3400 metri. Non sembrano essere presenti crateri in questa regione, il che suggerisce che almeno una parte del cuore abbia un'età di meno di 100 milioni di anni, e che quindi indica che Plutone sia ancora geologicamente attivo.[12]

Da decenni, prima del fly-by della New Horizons, la zona era stata identificata come una piccola macchia luminosa, anche se era ovviamente impossibile ottenere una risoluzione sufficiente per poterne determinare la forma.[13]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ New data reveals that Pluto's heart is broken. Washington Post. 14 July 2015. Retrieved 15 July 2015.
  2. ^ Coming today: a close-up of Pluto's heart. New York Times. 15 July 2015. Retrieved 15 July 2015.
  3. ^ New Horizons spacecraft displays Pluto's big heart Archiviato il 16 luglio 2015 in Internet Archive.. NASA.gov. 14 July 2015. Retrieved 15 July 2015.
  4. ^ Sean O'Kane, This is the first high resolution image of Pluto's surface, su The Verge, 15 luglio 2015. URL consultato il 15 luglio 2015.
  5. ^ Devin Coldewey, Latest New Horizons Photo Shows Close-Up of Pluto's Young Mountains, su NBC News, Comcast, 15 luglio 2015. URL consultato il 15 luglio 2015.
  6. ^ The New York Times, New Horizons Reveals Ice Mountains on Pluto, su The New York Times, 15 luglio 2015. URL consultato il 15 luglio 2015.
  7. ^ Rachel Feltman, New map of Pluto reveals a ‘whale’ and a ‘donut’, su washingtonpost.com, The Washington Post, 8 luglio 2015. URL consultato il 14 luglio 2015.
  8. ^ NASA’s New Horizons: A “Heart” from Pluto as Flyby Begins, su nasa.gov, NASA, 8 luglio 2015. URL consultato il 15 luglio 2015 (archiviato dall'url originale il 3 aprile 2019).
  9. ^ Stefano Parisini, La prima vera geografia di Plutone, su media.inaf.it, Media Inaf, 12 settembre 2017. URL consultato il 12 settembre 2017.
  10. ^ Rachel Feltman, New data reveals that Pluto’s heart is broken, su washingtonpost.com, The Washington Post, 14 luglio 2015. URL consultato il 14 luglio 2015.
  11. ^ Joel Achenbach, New Horizons reaches Pluto, sees complex terrain with ‘great mounds’, su washingtonpost.com, The Washington Post, 14 luglio 2015. URL consultato il 14 luglio 2015.
  12. ^ Jessica Orwig, The first insanely close-up photos of Pluto reveal water on its surface, su businessinsider.com, Business Insider, 15 luglio 2015. URL consultato il 15 luglio 2015.
  13. ^ Christopher Crockett, Mission to Pluto: Live coverage: Sitting and speculating, su sciencenews.org, Science News, 14 luglio 2015. URL consultato il 15 luglio 2015.

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