Tifoseria del Venezia Football Club

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Voce principale: Venezia Football Club.
La curva sud dello Stadio Pier Luigi Penzo di Venezia, sede della tifoseria organizzata lagunare

Il panorama del tifo organizzato inerente al Venezia Football Club, risentendo della storia del calcio cittadino, presenta un aspetto complesso e variegato.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Tra gli anni 1970 e 1980 nella tifoseria del Venezia sorgono i primi gruppi d'ispirazione ultras, i Panthers, la Gioventù Neroverde e le Brigate Neroverdi, poi scioltisi nel giro di poco più di un decennio. Gli succede la Vecchia Guardia, nata nel 1986 e scioltasi ufficialmente nel 1995.

Nel 1987 il Venezia viene salvato dal fallimento da Maurizio Zamparini, che contestualmente rileva anche il Mestre e procede a fondere le due società nel "VeneziaMestre": ai tradizionali colori neroverdi della squadra lagunare si aggiunge l'arancione della nuova squadra. In questo frangente gran parte della tifoseria organizzata che accetta la nuova identità arancio-nero-verde si riconosce nel gruppo "Ultras Unione", che rimane a capo della curva fino allo scioglimento, avvenuto nel 2006.

L'accorpamento di due realtà già rivali suscita però divisioni tra i tifosi, in particolare per la mancata adozione di un modello "fisso" per le maglie (che dà luogo a molte dispute riguardo l'equilibrio nell'utilizzo dei tre colori) e per la scelta di giocare le gare interne allo stadio Francesco Baracca di Mestre. Particolarmente attestata su posizioni critiche è la Vecchia Guardia, che pur continuando a seguire le partite rifiuta di adottare le tinte arancioneroverdi.

Nel 1991 la squadra sale in Serie B e, data l'impossibilità di ampliare il "Baracca", fa ritorno allo stadio Penzo: in curva si assiste al proliferare di sigle che si rifanno alla tradizione neroverde, ricusano il nome "VeneziaMestre" e professano la sola identità veneziana. I contrasti tra "unionisti" arancioneroverdi e "nostalgici" neroverdi si trascinano per diversi anni, anche con risvolti violenti.

Nel 1998 e nel 2000 avvengono due scissioni negli Ultras Unione, che danno origine ai Vecchi Ultrà, gruppo dalla marcata connotazione politica d'estrema destra, e ai Rude Fans, che all'opposto sono antirazzisti e di età media più bassa.

Il 13 febbraio 2001 muore il capo ultrà unionista Francesco Romor, detto "Bae", ricordato con un murales a Marghera; contestualmente si formano le sigle Rude Fans e Nuova Guardia, che però hanno vita breve. Nel 2006 si costituisce il Gate 22-A sostegno di un ideale, che opta per stabilirsi nel settore distinti dello stadio Penzo. I tifosi rimasti in curva Sud tendono a raggrupparsi sotto le sigle Vecchi Ultrà, Curva Sud, Old Firm e Zona d'Ombra.

Il Gate 22 si scioglie nell'ottobre 2012, di poco preceduto ad agosto dai Vecchi Ultrà; dal 2011 i tifosi rimasti si coalizzano perlopiù nella Curva Sud VeneziaMestre (CSVM), che persegue una chiara linea apolitica, tentando di appianare le divergenze tra le varie anime. Poco prima, nel 2011, alcuni ex membri della Vecchia Guardia costituiscono il club Associazione Culturale Cuore Neroverde Venezia 1907, che tronca i rapporti col resto della curva e si stabilisce nella tribuna laterale del Penzo, per poi disconoscere definitivamente l'allora F.B.C. Unione Venezia nel 2013 e spostarsi al seguito dei dilettanti dell'A.S.D. Laguna Venezia.

Dopo i rovesci del triplice fallimento societario fra il 2005 e il 2015, la rifondazione del "Venezia Football Club" a cura della cordata americana capeggiata da Joe Tacopina (che in due anni riporta la squadra in Serie B) rivitalizza l'ambiente, ma non appiana del tutto le polemiche in materia identitaria: nella stagione 2017/18 l'apposizione sulle maglie da gioco di una patch celebrativa dei 110 anni di fondazione dal Venezia Calcio (1907-2017) causa le proteste di parte della tifoseria, che sostiene quale "anno zero" del Venezia arancioneroverde il 1987 a seguito della fusione col Mestre.[1]

Il 28 luglio 2018 un gruppo di fuoriusciti dal CSVM si federa nella nuova sigla Uno Nove Otto Sette, la cui esperienza termina bensì già nel 2020.

Cronologia[modifica | modifica wikitesto]

Note:
1986 - Nascita della Vecchia Guardia
1987 - Nascita degli Ultras Unione
1995 - Scioglimento della Vecchia Guardia
1998 - Nascita dei Vecchi Ultrà
2006 - Scioglimento degli Ultras Unione
2006 - Nascita dei Gate 22
2011 - Nascita dei Curva Sud Venezia Mestre
2012 - Scioglimento dei Vecchi Ultrà
2012 - Scioglimento dei Gate 22
2018 - Nascita degli UnoNoveOttoSette
2020 - Scioglimento degli UnoNoveOttoSette

Gemellaggi e rivalità[modifica | modifica wikitesto]

Gemellaggi e amicizie[modifica | modifica wikitesto]

La tifoseria veneziana è gemellata dal 1991 con quella del Modena e dal 1996 con i collettivi al seguito della Pistoiese; ulteriori gemellaggi vigono con Cosenza, Rapid Vienna e Fidelis Andria, mentre rapporti amichevoli o rispettosi intercorrono con Virtus Lanciano, San Donà, Union Clodiense C.S., Go Ahead Eagles, Salernitana, Benevento, Ternana, e Fußball-Club St. Pauli von 1910. Esiste inoltre un'amicizia extracalcistica con la tifoseria dell'HC Bolzano, club di hockey su ghiaccio. Nel 1980 nacque un'amicizia con il Vicenza che perdurò negli anni ottanta.[2]

Rivalità[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Derby calcistici in Veneto.

Rivalità vengono coltivate nei confronti del Mestre (tifato dai tifosi di terraferma che hanno ricusato la fusione del 1987) e delle maggiori squadre corregionali: L.R. Vicenza, Padova, Treviso, e Verona. Nel resto d'Italia sussistono inimicizie con Atalanta, Bari, Bologna, Brescia, Cagliari, Como, Fiorentina, Genoa, Lazio, Mantova, Monza, Inter , Napoli, Palermo, Parma, Pescara, Reggiana, SPAL, Spezia, Südtirol (per via dell'amicizia tra i collettivi arancioneroverdi e quelli dell'hockey bolzanino, che sono apertamente ostili alla maggior squadra calcistica altoatesina), Torino, Triestina e Udinese.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ http://www.pianetaempoli.it/curva-ospiti-i-tifosi-del-venezia/
  2. ^ Amicizie e gemellaggi nella storia del tifo biancoscudato, su padovasport.tv, Padova Sport, 17 Febbraio 2014 (archiviato dall'url originale il 22 febbraio 2014).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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