The Priests

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The Priests
Paese d'origineBandiera dell'Irlanda del Nord Irlanda del Nord
GenereRock alternativo
Musica classica
Christian rock
Periodo di attività musicale2008 – in attività
Album pubblicati4
Studio4
Sito ufficiale

The Priests è un gruppo musicale composto da tre sacerdoti cattolici dell'Irlanda del Nord. Il trio è rappresentato da Padre Eugene O'Hagan, suo fratello Padre Martin e padre David Delargy. Il gruppo canta assieme sin da quando frequentavano il St MacNissi's College. Dopo aver firmato un contratto con la Sony Music, il gruppo registrò il suo album d'esordio nella propria terra natia e a Roma. Ebbero il permesso speciale di registrare alcune canzoni in location recording nella basilica di San Pietro.[1][2][3]

Storia del gruppo[modifica | modifica wikitesto]

2008 - 2009: The Priests[modifica | modifica wikitesto]

Il loro album del debutto è stato prodotto da Mike Hedges e Sally Herbert. Mike Hedges ha lavorato tra gli altri con gli U2, Dido and Manic Street Preachers. L'album è uscito in Irlanda il 14 novembre 2008 con la Epic Records ed è stato pubblicato in tredici paesi.

L'idea iniziale di creare questo album è nata da un dirigente della Epic Records, Nick Raphael, dopo aver ascoltato un loro demo.

Nel dicembre del 2008 sono entrati nel Guinness dei primati per il maggior numero di vendite di un album di debutto di musica classica, in così poco tempo.[4]

L'album ha vinto il disco di platino in Irlanda, Regno Unito, Svezia, Norvegia e il disco d'oro in Nuova Zelanda, Canada e Spagna. Il calendario del tour terrà conto, con un'espressa clausola inserita nel contratto stipulato con la casa discografica, degli impegni pastorali dei tre sacerdoti nelle rispettive parrocchie. La rivista cattolica inglese The Tablet ha rilevato come tale album abbia venduto 1 milione di copie in Irlanda[5].

2009 - oggi: Harmony e Noël[modifica | modifica wikitesto]

Il 23 novembre 2009 esce il loro secondo album, intitolato Harmony.[6] L'album contiene, in alcune parti, discorsi del pontefice Benedetto XVI (quali un'omelia tenuta in francese in piazza San Pietro) ed è stato registrato in parte da Groovefarm in Location Recording all'interno della Città del Vaticano e in parte negli studi di Abbey Road a Londra.[7]

Il disco è tra i candidati vincitori del Brit Awards del 2010 nella categoria musica classica.[7]

Il 2 novembre 2010 viene pubblicato l'album Noël.

Membri del gruppo[modifica | modifica wikitesto]

  • Padre Eugene O'Hagan è parroco nella parrocchia di Ballyclare e Ballygowan e gli sono affidate due chiese: La Chiesa del Sacro Cuore di Gesù e la Chiesa della Sacra Famiglia. Diocesi di Down e Connor.
  • Padre Martin O'Hagan è parroco nella parrocchia di Newtownards e Comber e gli sono affidate due chiese: la Chiesa di St. Patrick (Newtownards) e la Chiesa di Nostra Signora della Visitazione (Comber). Diocesi di Down e Connor.
  • Padre David Delargy è parroco della parrocchia di Hannahstown e gli sono affidate due chiese: la Chiesa di San Giuseppe e la chiesa di San Pietro, la roccia, Diocesi di Down e Connor.

Discografia[modifica | modifica wikitesto]

Anno Titolo Posizione massima raggiunta
IRE AUS NL FIN NZ NOR SWE UK FRA SPA SWI BEL U.S.
2008 The Priests

1º album studio

1 6 2 2 2 1 3 5 35 7 48 7 66
2009 Harmony

2º album studio

  • Pubblicazione: 23 novembre 2009
  • Etichetta: Epic Records
7 35 60 3 1 18
2010 Noël

3º album studio

  • Pubblicazione: 6 dicembre 2010
  • Etichetta: Epic Records
9[8] - 68[8] 46[8] 16[8] 23[8] 37[8] 171[8]
2016 Alleluia

4º album studio

  • Pubblicazione: 7 ottobre 2016
  • Etichetta: SWM7

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ CNN, Sacerdoti diventano delle pop star.
  2. ^ The Priests Archiviato l'8 luglio 2014 in Internet Archive., Homepage.
  3. ^ Time Magazine Archiviato il 26 aprile 2010 in Internet Archive..
  4. ^ The Priests entrano nel Guinness dei primati
  5. ^ The Tablet, 21 marzo 2009
  6. ^ Informazione tratta dal quotidiano Avvenire, del 6 dicembre 2009, pag. 33.
  7. ^ a b www.corriere.it
  8. ^ a b c d e f g aCharts.com - Priests - Noël

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN142288888 · ISNI (EN0000 0001 2248 6011 · Europeana agent/base/24871 · LCCN (ENno2008171392 · GND (DE16049035-2 · BNF (FRcb159637578 (data) · WorldCat Identities (ENlccn-no2008171392