Temporalismo

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Per temporalismo è intesa la tendenza della Chiesa ad imporsi come principale ente politico su un popolo, senza limitarsi, dunque, al potere spirituale[1]. Tale attitudine tipica dell'Alto Medioevo, rendeva il clero una vera entità temporale ed amministrativa, capace di riscuotere imposte, vendere indulgenze, scomunicare e processare gli oppositori della dottrina ecclesiastica. Il potere centrale apparteneva al papa e, spesso, discordava con il potere dell'imperatore (ad esempio, la lotta per le investiture[2]).

Con la riforma protestante iniziò il declino del potere politico del clero, con la successiva perdita di terreni. Furono numerosi i tentativi di ripresa, in particolar modo quelli di papa Pio VII, sostenuto da Napoleone III di Francia, ma furono inutili. Il Risorgimento italiano pose fine interamente al temporalismo ecclesiastico[3], con la presa di Roma da parte del Regio Esercito Italiano.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ temporalismo: significato e definizione - Dizionari, su temporalismo: significato e definizione - Dizionari - La Repubblica. URL consultato il 28 luglio 2019.
  2. ^ “La lotta per le investiture. Una rivoluzione medievale (998-1122)”, su Letture.org. URL consultato il 16 febbraio 2023.
  3. ^ Chiesa, Stato della in "Enciclopedia dei ragazzi", su treccani.it. URL consultato il 28 luglio 2019 (archiviato dall'url originale il 17 aprile 2019).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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