Tempio di Adriano (Efeso)

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Tempio di Adriano
Stilearchitettura romana
Localizzazione
StatoBandiera della Turchia Turchia
Mappa di localizzazione
Map
Coordinate: 37°56′18.6″N 27°20′31″E / 37.9385°N 27.341944°E37.9385; 27.341944
Il tempio di Adriano ad Efeso (1982)

Il tempio di Adriano è un piccolo tempio romano di Efeso situato sulla via dei Cureti, nella parte occidentale dell'attuale Turchia, dedicato all'imperatore Adriano nel 138 da Publio Quintilio[1].

Interno del tempio con frammenti del fregio. Foto di Paolo Monti, 1962.

Il tempio è del tipo prostilo, con un pronao tetrastilo (a quattro sostegni) riccamente decorato che precede una piccola cella spoglia. I quattro sostegni della facciata sono costituiti da due colonne centrali e da due pilastri laterali, di ordine corinzio. La trabeazione al di sopra dello spazio centrale tra le due colonne si incurva a formare un ampio arco, decorato al centro da un busto della dea Tyche, che occupa lo spazio del soprastante frontone triangolare, oggi mancante. Sui lati la trabeazione si appoggia a due pilastri laterali addossati alla facciata della cella e non continua sulle pareti di essa.

La facciata della cella, dietro le colonne del pronao è invece riccamente decorata: sopra l'ampia porta, una lunetta reca una figura femminile emergente da una ricca decorazione vegetale, identificata con Medusa.

Ai lati della porta e sulle pareti interne del pronao si trova un fregio scolpito (gli originali sono nel Museo, mentre sul tempio ne sono state collocate delle copie). Ne sono conservati quattro blocchi: nei primi tre blocchi a partire da sinistra vi si trovano una serie di divinità, Androclo, mitico fondatore della città, mentre caccia il cinghiale e Dioniso con le Amazzoni. Il quarto blocco si riferisce probabilmente ad un restauro successivo e raffigura immagini di divinità e personaggi della famiglia imperiale dell'imperatore Teodosio I.

Davanti alle colonne della facciata sono presenti dei piedistalli per statue, aggiunti successivamente, con dediche agli imperatori della Tetrarchia.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Il dedicante e la data sono riportati nell'iscrizione di dedica incisa sugli architravi della facciata.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • S. Erdemgil, Efeso, Net Turistik Yayinlar, Selçuk 1986 (traduzione italiana ISBN 975-479-021-3), p.72.

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