Temisto (figlia di Ipseo)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Temisto
Nome orig.Θεμιστώ
Caratteristiche immaginarie
Sessofemmina

Temisto (in greco antico: Θεμιστώ?, Themistṑ) è un personaggio della mitologia greca e fu la terza moglie di Atamante[1].

Genealogia[modifica | modifica wikitesto]

Figlia di Ipseo e della naiade Clidanope [1].

Sposò Atamante, che la rese madre di quattro figli che secondo Apollodoro sono Scheneo, Leucone, Ptoo ed Eritrio[1], mentre secondo Igino sono due, Sfincio e Orcomeno (e di cui ad uno da un nome diverso[2]) e Nonno di Panopoli ne cita di nuovo due (Scheneo e Leucone)[3]. Pindaro aggiunge la figlia Euriclea, sposa di Mela e madre di Iperete[4]

Mitologia[modifica | modifica wikitesto]

Euripide scrisse una tragedia a noi non pervenuta, ma citata da Igino, nella quale Temisto cercava di uccidere i figli della precedente moglie di suo marito Atamante ma accidentalmente finiva con l'uccidere i propri.

Igino racconta che Temisto sposò Atamante poiché questo cercava una nuova moglie credendo che la precedente (Ino) fosse morta, mentre invece Ino si era soltanto recata sul monte Parnaso e poi era ritornata da Atamante che, per nasconderla a Temisto, decise di celarla in casa.

Temisto, non avendola mai vista in volto ed osservandola vestita nero di nero assieme alla sua prole, la scambiò per una serva e così le ordinò di vestire i suoi figli (quelli di Temisto) di bianco.

Quando scopri che Ino non era una serva ma la precedente moglie, per vendetta cercò di ucciderle i figli avventandosi proprio su quelli vestiti di nero.

Ma Ino, anziché vestire di nero i suoi, aveva vestito di quel colore quelli di Temisto che, non accortasi dello scambio, finì con l'uccidere la propria prole.

Dopo aver compreso l'errore Temisto si uccise a sua volta[5].

Secondo lo Pseudo-Apollodoro, invece, Temisto sposò Atamante dopo la morte di Ino e così l'omicidio dei bambini non ebbe luogo[1].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d (EN) Pseudo-Apollodoro, Biblioteca, libro I. 9. 2, su theoi.com. URL consultato il 20 aprile 2019.
  2. ^ Igino, Fabulae I
  3. ^ Nonno di Panopoli, Dionisiache IX, 314
  4. ^ Scholia su Pindaro, Pitiche 4.221
  5. ^ Igino, Fabulae IV
  Portale Mitologia greca: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di mitologia greca