Stochomys longicaudatus
Stochomys longicaudatus | |
---|---|
Stato di conservazione | |
Rischio minimo[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Mammalia |
Superordine | Euarchontoglires |
Ordine | Rodentia |
Sottordine | Myomorpha |
Superfamiglia | Muroidea |
Famiglia | Muridae |
Sottofamiglia | Murinae |
Genere | Stochomys Thomas, 1926 |
Specie | S.longicaudatus |
Nomenclatura binomiale | |
Stochomys longicaudatus Tullberg, 1893 |
Stochomys longicaudatus (Tullberg, 1893) è l'unica specie del genere Stochomys (Thomas, 1926), diffusa nell'Africa centrale.[1][2]
Descrizione[modifica | modifica wikitesto]
Dimensioni[modifica | modifica wikitesto]
Roditore di piccole dimensioni, con lunghezza della testa e del corpo tra 132 e 155 mm, la lunghezza della coda tra 191 e 230 mm, la lunghezza del piede tra 27 e 34 mm, la lunghezza delle orecchie tra 17 e 23 mm e un peso fino a 102 g.[3]
Caratteristiche craniche e dentarie[modifica | modifica wikitesto]
Il cranio è grande e robusto e presenta le creste sopra-orbitali ben sviluppate. Gli incisivi superiori sono spessi ed opistodonti, ovvero con le cuspidi rivolte verso l'interno della bocca. I molari presentano cuspidi parzialmente laminate.
Sono caratterizzati dalla seguente formula dentaria:
3 | 0 | 0 | 1 | 1 | 0 | 0 | 3 |
3 | 0 | 0 | 1 | 1 | 0 | 0 | 3 |
Totale: 16 | |||||||
1.Incisivi; 2.Canini; 3.Premolari; 4.Molari; |
Aspetto[modifica | modifica wikitesto]
La pelliccia è lunga e ispida. Dei lunghi peli neri fuoriescono dal sotto-pelliccia, in maniera tale da sembrare delle freccette conficcate in un bersaglio, da cui il nome comune inglese di target rat, ovvero ratto bersaglio. Il colore delle parti superiori è bruno-rossiccio, più grigio sui fianchi, mentre le parti ventrali sono grigio-biancastre. La testa è grande e larga, gli occhi sono grandi, le vibrisse sono lunghe. Le orecchie sono grandi, rotonde, grigie scure e cosparse di pochi peli corti. Il pollice è notevolmente ridotto ed è munito di un'unghia appiattita. La coda è più lunga della testa e del corpo, è uniformemente grigio scura ed è ricoperta di pochi piccoli peli e di scaglie minute. Le femmine hanno un paio di mammelle pettorali e 2 paia inguinali.
Biologia[modifica | modifica wikitesto]
Comportamento[modifica | modifica wikitesto]
È una specie notturna e terricola o parzialmente arboricola. Individui in cattività costruiscono nidi sferici con steli intrecciati.
Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]
Si nutre di frutta, di varie parti di vegetali ed occasionalmente di insetti.
Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]
Si riproduce durante tutto l'anno. Danno alla luce 1-4 piccoli alla volta.
Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]
Questa specie è diffusa nell'Africa centrale.
Vive nelle foreste pluviali primarie e secondarie di pianura e nelle aree paludose e densamente ricoperte di vegetazione. È stata osservata anche nelle piantagioni di Palme da olio e di Banane.
Conservazione[modifica | modifica wikitesto]
La IUCN Red List, considerato il vasto areale e la popolazione numerosa, classifica S.longicaudatus come specie a rischio minimo (Least Concern).[1]
Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]
Sono state riconosciute due sottospecie:
- S.l.longicaudatus: Togo, Benin, Nigeria, Camerun e Repubblica Centrafricana meridionali, Rio Muni; Gabon, e Congo settentrionali;
- S.l.ituricus (Thomas, 1915): Repubblica Democratica del Congo e Uganda occidentale.
Questo genere è considerato da diversi autori un sottogenere di Aethomys.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ a b c (EN) Boitani, L. 2008, Stochomys longicaudatus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
- ^ (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Stochomys longicaudatus, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
- ^ Happold, 2013--.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- David C.D.Happold, Mammals of Africa. Volume III-Rodents, Hares and Rabbits, Bloomsbury, 2013. ISBN 9781408122532
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
- Wikispecies contiene informazioni su Stochomys longicaudatus