Stephanomeria

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Stephanomeria
Stephanomeria tenuifolia
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superasteridi
(clade)Asteridi
(clade)Euasteridi
(clade)Campanulidi
OrdineAsterales
FamigliaAsteraceae
SottofamigliaCichorioideae
TribùCichorieae
SottotribùMicroseridinae
Genere Stephanomeria
GENEREAUTORE
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
SottoclasseAsteridae
OrdineAsterales
FamigliaAsteraceae
SottofamigliaCichorioideae
TribùCichorieae
Genere Stephanomeria
Specie
(Vedi testo)

Stephanomeria XXX è un genere di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae.[1][2]

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome del genere deriva da due parole greche: "stephanos" (= corona) e "meris" (= parte) con probabile allusione all'aspetto delle setole piumate del pappo.[3]

Il nome scientifico del genere è stato definito dal botanico Thomas Nuttall (1786-1859) nella pubblicazione " Transactions of the American Philosophical Society Held at Philadelphia for Promoting useful Knowledge. Philadelphia" ( Trans. Amer. Philos. Soc. ser. 2, 7: 427) del 1841.[4]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il portamento
Stephanomeria cichoriacea
Le foglie
Stephanomeria parryi
Infiorescenza
Stephanomeria runcinata
I fiori
Stephanomeria exigua

Habitus. Le specie di questo genere, con cicli biologici perenni (o annuali) e con portamenti arbustivi, sono piante erbacee non molto alte. Tutte le specie del gruppo sono provviste di latice.[5][6][7][8][9][10]

Fusto. I fusti (da 1 a 8 per pianta), in genere eretti e ascendenti, sono di solito solitari e mediamente ramificati; sono glabri o pelosi. Le radici in genere sono di tipo fittonante (fittoni robusti, striscianti o snelli). Altezza media delle piante: 10 – 200 cm.

Foglie. Sono presenti sia foglie formanti delle rosette basali che cauline con disposizione alterna. Le lamine in genere sono carnose e sessili. La forma varia da lineare a oblunga, oblanceolata o spatolata; le foglie sono runcinate con margini generalmente pennato-lobati (con punte spinulose in S. parryi), a volte i margini sono interi o semplicemente dentati.

Infiorescenza. Le sinflorescenze (formate da capolini) sono singole o di tipo panicoliforme. L'infiorescenza vera e propria è composta da un capolini terminali e peduncolato. I peduncoli a volte sono sottesi da un calice con 3 - 5 brattee disuguali e a volte riflesse. I capolini, solamente di tipo ligulifloro, sono formati da un involucro composto da brattee (o squame) all'interno delle quali un ricettacolo fa da base ai fiori ligulati. L'involucro ha una forma da cilindrica a turbinata ed è formato da 1 - 3 serie di brattee. le brattee da 5 a 25 sono disuguali, glabre, a volte ghiandolose. Il ricettacolo, alla base dei fiori, è nudo (senza pagliette) e piatto.

Fiori. I fiori (da 5 a 16 per capolino), tutti ligulati, sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (ogni verticillo ha in genere 5 elementi). I fiori sono ermafroditi, fertili e zigomorfi.

*/x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[11]

Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo. Gli acheni, colorati di marrone chiaro o scuro, hanno una forma colonnare (a volte ricurva) con apice troncato e privi di becco (non sono compressi); in alcuni casi gli acheni sono provvisti di 5 coste longitudinali. Il pappo, persistente o caduco, si compone 5 - 40 peli o setole piumose connate alla base e su un sola serie.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

  • Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).
  • Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
  • Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

La distribuzione è unicamente Americana (dalla Columbia Britannica alla baia della California).

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[15], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[16] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[17]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1][8][9]

Filogenesi[modifica | modifica wikitesto]

Il genere di questa voce appartiene alla sottotribù Microseridinae della tribù Cichorieae (unica tribù della sottofamiglia Cichorioideae). In base ai dati filogenetici la sottofamiglia Cichorioideae è il terz'ultimo gruppo che si è separato dal nucleo delle Asteraceae (gli ultimi due sono Corymbioideae e Asteroideae).[1] La sottotribù Microseridinae fa parte del "quinto" clade della tribù; in questo clade insieme alla sottotribù Cichoriinae forma un "gruppo fratello".[9]

I seguenti caratteri sono distintivi per la sottotribù:[8]

  • il polline è colorato di arancio;
  • la distribuzione è relativa al Nuovo Mondo.

Il genere di questa voce, nell'ambito filogenetico della sottotribù, occupa una posizione vicina ai generi Munzothamnus, Rafinesquia e Pleiacanthus.[9] Alcuni Autori, considerando l'estensione della sottotribù, l'hanno suddivisa in 8 entità (o alleanze) informali. Il genere di questa voce è stato associato al gruppo 'Alleanza Stephanomeria formato dai generi Munzothamnus, Pleiacanthus, Prenanthella, Rafinesquia e Stephanomeria.[10][18] Il genere di questa voce in precedenti classificazioni era descritto all'interno della sottotribù (non più valida) Stephanomeriinae.[8] Alcune checklist considerano il genere Prenanthella sinonimo di Lygodesmia.[19]

Dalle analisi filogenetiche, utilizzando un particolare gene nucleare a copia singola, il genere Stephanomeria si rivela diviso in due clade principali: un clade contenente le specie annuali e l'endemico insulare S. guadalupensis, che sembra essersi evoluto da antenati annuali; e l'altro clade formato da tutte le piante perenni rimanenti.[10]

I caratteri distintivi per le specie di questo genere sono:[8]

  • il ciclo biologico è perenne con portamento arbustivo;
  • il ricettacolo è nudo;
  • i capolini hanno pochissimi fiori;
  • gli acheni sono colonnari lunghi da 3 a 6 mm;
  • il pappo è piumoso.

Il numero cromosomico della specie è: 2n = 16 (specie diploidi e tetraploidi).[8]

Elenco delle specie[modifica | modifica wikitesto]

Questo genere ha 18 specie:[2]

Sinonimi[modifica | modifica wikitesto]

Sono elencati alcuni sinonimi per questa entità:[2]

  • Hemiptilium A.Gray, 1859
  • Jamesia Nees, 1840
  • Ptiloria Raf., 1832

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. ^ a b c World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW.
  3. ^ eFloras - Flora of China, su efloras.org. URL consultato il 25 agosto 2022.
  4. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 25 agosto 2022.
  5. ^ Pignatti 1982, vol.3 pag.1.
  6. ^ Strasburger 2007, pag. 860.
  7. ^ Judd 2007, pag.517.
  8. ^ a b c d e f Kadereit & Jeffrey 2007, pag.193.
  9. ^ a b c d Funk & Susanna 2009, pag. 352.
  10. ^ a b c Cichorieae Portal, su cichorieae.e-taxonomy.net. URL consultato il 25 agosto 2022.
  11. ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
  12. ^ Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 1.
  13. ^ Strasburger 2007, Vol. 2 - pag. 760.
  14. ^ Judd 2007, pag. 523.
  15. ^ Judd 2007, pag. 520.
  16. ^ Strasburger 2007, pag. 858.
  17. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 aprile 2021.
  18. ^ Lee & Baldwin 2004.
  19. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 21 agosto 2021.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Kadereit J.W. & Jeffrey C., The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VIII. Asterales., Berlin, Heidelberg, 2007.
  • V.A. Funk, A. Susanna, T.F. Steussy & R.J. Bayer, Systematics, Evolution, and Biogeography of Compositae, Vienna, International Association for Plant Taxonomy (IAPT), 2009.
  • Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
  • Strasburger E, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
  • Sandro Pignatti, Flora d'Italia., Bologna, Edagricole, 1982, ISBN 88-506-2449-2.
  • Alfonso Susanna et al., The classification of the Compositae: A tribute to Vicki Ann Funk (1947–2019, in Taxon, vol. 69, n. 4, 2020, pp. 807-814.
  • Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta., Milano, Federico Motta Editore., 1960.
  • Lee J. & Baldwin B. G., Subtribes of principally North American genera of Cichorieae (Compositae), in Novon 14/2004: 309-313..

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Botanica: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di botanica