Stazione radioastronomica di Medicina

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Stazione radioastronomica di Medicina
La Croce del Nord della stazione radioastronomica di Medicina fotografata da Paolo Monti, 1974
OrganizzazioneINAF
StatoBandiera dell'Italia Italia
Coordinate44°31′15″N 11°38′49″E / 44.520833°N 11.646944°E44.520833; 11.646944
Fondazione1965
Sitowww.med.ira.inaf.it/
Telescopi
Croce del NordAntenna a croce di 564 x 640 metri
-radiotelescopio da 32 metri
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Italia
Stazione radioastronomica di Medicina
Stazione radioastronomica di Medicina

La stazione radioastronomica di Medicina è un osservatorio astronomico situato nel comune di Medicina, a circa 30 km da Bologna, e viene gestito dall'Istituto di radioastronomia dell'INAF (Istituto nazionale di astrofisica).

Il 24 maggio 2023 l'antenna parabolica da 32 m della stazione di Medicina è stata ufficialmente intitolata alla memoria di Gavril Grueff, con una cerimonia svoltasi alla presenza della dirigenza INAF durante il congresso internazionale "Bologna VLBI: life begins at 40!"[1].

La stazione comprende due strumenti di rilevazione: la grande "Croce del Nord" ed un radiotelescopio da 32 metri di diametro. Il radiotelescopio "Grueff" lavora sulle frequenze comprese tra 1,4 e 23 GHz, e viene usata sia per le normali osservazioni astronomiche, da sola o come stazione VLBI per le osservazioni interferometriche, sia nell'ambito del progetto SETI ma non più con l'elaboratore Serendip IV, è in progettazione un sistema più aggiornato.[2]

La "Croce" è costituita da due rami perpendicolari di antenne a schiera lunghi rispettivamente 564 metri (in direzione Est-Ovest) e 640 metri (direzione Nord-Sud) con un'area di raccolta complessiva di oltre 30 000 m², e lavora sulla frequenza di 408 MHz. Al momento è in fase di conversione per agire in futuro come prototipo del progetto internazionale SKA.[3]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Fu progettata dal fisico Marcello Ceccarelli che lavorava presso l'INAF di Bologna. Oggi il museo dei radiotelescopi è dedicato a lui.

La costruzione della Croce del Nord, uno dei più grandi radiotelescopi di transito esistenti al mondo, iniziò nell'estate del 1963. Lo strumento fu inaugurato nell'ottobre del 1964.[4]

A circa 20 anni dall'entrata in funzione della "Croce", nello stesso sito venne eretta un'antenna parabolica VLBI di 32 metri di diametro. Si prevede che questa parabola subirà un upgrade con l'installazione di superficie attiva, che permetta di incrementare le frequenze osservabili fino a 90 GHz.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Bologna VLBI: Life begins at 40!, su vlbi-40.ira.inaf.it. URL consultato il 6 giugno 2023.
  2. ^ a b Maura Sandri, Medicina, un’antenna sul ciglio della zona rossa, su MEDIA INAF Il notiziario on line dell'Istituto nazionale di astrofisica, 23 marzo 2020. URL consultato il 23 maggio 2020 (archiviato il 21 maggio 2020).
  3. ^ Noemi Di Leonardo e Marco Baraldi, Il Radiotelescopio di Medicina, la stazione che studia le stelle: cosa c'è da sapere, su BolognaToday, 1º giugno 2017. URL consultato il 23 maggio 2020 (archiviato il 6 agosto 2017).
  4. ^ 1964 – 2014: Cinquantʼanni della “Croce del Nord” (PDF), su INAF – Istituto di Radioastronomia, 4 ottobre 2014. URL consultato il 23 maggio 2020 (archiviato il 27 giugno 2017).
    «Sabato 4 ottobre 2014, dalle ore 11 alle 18 presso il Centro Visite “M. Ceccarelli” di Medicina (BO), saranno festeggiati i cinquantʼanni del radiotelescopio Croce del Nord.»

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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