Coordinate: 40°33′21.4″N 8°52′33.19″E

Stazione di Mores-Ittireddu

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Mores-Ittireddu
stazione ferroviaria
Mores
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàMores
Coordinate40°33′21.4″N 8°52′33.19″E
Altitudine241 m s.l.m.
Lineeferrovia Cagliari-Golfo Aranci
Storia
Stato attualeSenza traffico
Attivazione1878
Caratteristiche
TipoFermata ferroviaria passante in superficie
Binari1

La stazione di Mores-Ittireddu, già stazione di Mores, è una fermata ferroviaria (chiusa al pubblico) situata tra gli abitati di Mores (nel cui comune è compresa) e Ittireddu, situata lungo la ferrovia Cagliari-Golfo Aranci.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Vista dello scalo in direzione Cagliari: l'area sulla sinistra ospitava sino al 2005 i binari due e tre, poi smantellati

L'impianto nacque come stazione negli anni settanta dell'Ottocento, nell'ambito della costruzione della linea Cagliari-Golfo Aranci della Compagnia Reale delle Ferrovie Sarde in corso in quegli anni, il cui percorso si sarebbe poi sviluppato ad alcuni chilometri a est di Mores. La stazione, costruita a circa quattro chilometri dal paese, venne inaugurata il 21 dicembre 1878, data di apertura del tronco ferroviario tra Chilivani e Giave della linea[1]. La stazione era denominata all'epoca col nome della sola Mores, e fu gestita sino al 1920 dalla Compagnia Reale.

In seguito sia la Dorsale Sarda che la stazione di Mores passarono alle Ferrovie dello Stato (che a loro volta ne cedettero la proprietà nel 2001 alla propria controllata RFI). Nell'immediato dopoguerra la stazione cambiò denominazione, associando a Mores anche il nome del vicino comune di Ittireddu; in seguito a metà anni novanta nell'impianto cessarono sia il traffico merci che quello viaggiatori. Lo scalo fu quindi ridimensionato dal punto di vista infrastrutturale negli anni duemila[2], restando dotato del solo binario di corsa; venne trasformato in fermata il 31 luglio 2005[3].

Strutture e impianti[modifica | modifica wikitesto]

Il binario di linea, affiancato dalla relativa banchina e dal fabbricato viaggiatori

La fermata presenta una configurazione del piano del ferro composta dal solo binario di corsa, a scartamento ordinario (1435 mm) affiancato da una banchina: esso è il più occidentale dei binari presenti sino a metà anni duemila nell'impianto[4], che era dotato anche di un secondo binario passante e di un terzo, parallelo alle strutture dello scalo merci. Quest'ultimo si componeva di un piano caricatore e di un piccolo locale adibito a magazzino, ancora presenti nell'impianto.

All'altro capo dello scalo, a ovest del binario uno, si trovano gli altri fabbricati dell'impianto: tra essi il principale è quello viaggiatori, costruzione a pianta rettangolare con sviluppo su due piani per buona parte della larghezza, con tetto a falde in laterizi. A nord dello stesso è presente un fabbricato di servizio realizzato sul solo piano terra mentre dalla parte opposta si trovano il locale dei servizi igienici ed i resti di una casa cantoniera ferroviaria, posta a guardia del passaggio a livello sulla SS 128 bis situato nella parte sud dell'impianto.

Movimento[modifica | modifica wikitesto]

Il fabbricato viaggiatori, in uso per esclusive finalità legate all'esercizio ferroviario dopo la cessazione dei treni passeggeri nell'impianto

Dalla metà degli anni novanta la fermata è disabilitata al servizio viaggiatori, e nessun convoglio in transito dinanzi alla struttura vi effettua sosta. In precedenza la fermata, allora stazione, era servita dai treni delle FS in esercizio sulla Cagliari-Golfo Aranci.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Altara, p. 137.
  2. ^ Emidio Muroni, E di notte si eliminano i binari, in La Nuova Sardegna, 15 ottobre 2005. URL consultato il 26 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2015).
  3. ^ Impianti FS, in I Treni, anno XXV, n. 273, Salò, Editrice Trasporti su Rotaie, settembre 2005, p. 8, ISSN 0392-4602 (WC · ACNP).
  4. ^ Ittireddu, un passaggio a livello pericoloso per gli automobilisti, in La Nuova Sardegna, 23 novembre 2006. URL consultato il 26 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2015).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Edoardo Altara, Binari a Golfo Aranci - Ferrovie e treni in Sardegna dal 1874 ad oggi, Ermanno Albertelli Editore, 1992, ISBN 88-85909-31-0.
  • Elettrio Corda, Le contrastate vaporiere - 1864/1984: 120 anni di vicende delle strade ferrate sarde: dalle reali alle secondarie, dalle complementari alle statali, Chiarella, 1984.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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