Sphere 1

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Sphere 1
computer
Pubblicità del 1976 del computer Sphere
Tipopersonal computer
Paese d'origineBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
ProduttoreSphere Corporation
Inizio vendita1975
Esemplari venduti1.300[1]
Prezzo di lancioda 860 a 11.300$[1]
CPUMotorola 6800
FPUnon presente
MMUnon presente
ROM1 kB
RAM di serie4 kB
RAM massima64 kB
Tastiera incorporata
Display incorporatovideo CRT
Drive incorporatiFDD (a seconda dei modelli)
Risoluzioni video16×32 caratteri
Porte16 linee I/O

Lo Sphere 1 fu un personal computer messo in commercio nel 1975 da Sphere Corporation, un'azienda produttrice di computer fondata da Michael Donald Wise (1949–2002) a Bountiful, nello Utah (USA). Lo Sphere 1 era basato sulla CPU Motorola 6800, integrava della ROM sulla scheda madre, 4 kB di memoria RAM espandibili a 64 kB, un monitor e una tastiera con un tastierino numerico.

Lo Sphere 1 è riconosciuto dalla rivista Byte come primo personal computer nelle sue pubblicazioni commemorative (ogni 5 anni):[2] quello che differenziava lo Sphere 1 dai precedenti microcomputer era che esso includeva il tastierino numerico ed il monitor in un cabinet. Bisogna ricordare che prima di esso vi sono stati altri computer di tipo "personal" ma dalle caratteristiche meno moderne (in particolare, non erano utilizzati microprocessori).

Caratteristiche tecniche[modifica | modifica wikitesto]

Sphere Corporation offriva diverse configurazioni:[3]

  • CPU Board - Scheda logica con la CPU ed i chip accessori:
    • CPU: Motorola 6800
    • RAM: 4 KB
    • EPROM: 1 KB contenente il Program Development System
    • RTC
    • Prezzo: kit 522$, assemblato 622$
  • Sphere 1 - Computer completo che include la "CPU Board" più i seguenti componenti:
  • Sphere 3
    • Come lo Sphere 2 ma con una scheda di memoria aggiuntiva (totale 20 KB)
    • Prezzo: kit 1.765$, assemblato 2.250$*
  • Sphere 4

*: la versione assemblata era fornita già montata in un case completo che includeva anche un monitor

I computer Sphere venivano offerti con un software preinstallato nella memoria non volatile chiamato Program Development System, che comprendeva un assembler, un editor di testo, un debugger ed una rudimentale interfaccia a riga di comando richiamata in automatico all'accensione della macchina con la quale l'utente poteva, tra l'altro, caricare dei programmi dal lettore di nastri e salvare il contenuto di una porzione di memoria. Erano offerte anche due versioni del BASIC, una versione minimale su ROM da 1 KB oppure un compilatore esteso con funzionalità avanzate (gestione dei file, degli array e delle stringhe) che, però, necessitava di almeno 12 KB di memoria. Il sistema era espandibile: poteva supportare fino a 64 KB di RAM, poteva gestire fino a 4 dischi e poteva essere utilizzato come terminale in una rete (fino ad un massimo di 8 terminali).[3]

Origine del Ctrl-Alt-Canc[modifica | modifica wikitesto]

La combinazione di tasti Control-alt-canc era molto nota ai possessori dei computer degli anni ottanta perché permetteva di resettare il computer senza dover spegnere e riaccendere la macchina. L'invenzione di questa combinazione è universalmente attribuita a David Bradley, un ingegnere di IBM che la ideò durante lo sviluppo del primo PC IBM.[4][5]

Secondo l'azienda A-Systems, invece, colui che per primo usò una combinazione di tasti per resettare un sistema fu proprio Michael Donald Wise, che scelse questo metodo per effettuare il riavvio del suo computer Sphere 1, conscio del fatto che continuare a spegnere ed accendere il PC per svuotare la RAM era uno stress per la memoria e gli altri circuiti.[6] Inserì quindi un paio di tasti sulla tastiera con la scritta "RESET", uno in basso a sinistra ed uno in alto a destra, in modo che sarebbe stato difficile premerli insieme involontariamente, e li collegò elettricamente in serie al piedino di reset del microprocessore. Premendoli singolarmente non accadeva nulla, ma premendoli insieme essi inviavano un segnale elettrico alla CPU (più precisamente, collegavano quel piedino a massa), che si resettava.[7][8]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b M. Scott Adams, The First Sphere Computer, su swtpc.com. URL consultato il 10/12/2012 (archiviato dall'url originale il 25 agosto 2012).
  2. ^ From the Publisher... Are they real?, su swtpc.com, Byte (rivista), 1975. URL consultato il 20 marzo 2011 (archiviato dall'url originale il 2 giugno 2015).
  3. ^ a b Byte, gennaio, 1976, p. 23.
  4. ^ Ctrl-Alt-Del inventor makes final reboot, su theregister.co.uk, University of Dayton, 29/01/2004. URL consultato l'08/12/2012.
  5. ^ Biografia di Mike Wise e primati dello Sphere 1, su vintage.org. URL consultato il 16/09/2014 (archiviato dall'url originale il 6 febbraio 2012).
  6. ^ A-Systems Company Information, su a-systems.net, A-Systems.
  7. ^ Da dove arriva il Ctrl+Alt+Del?, su salottinogeek.wordpress.com, Salottino Geek, 23/01/2012. URL consultato il 10/12/2012.
  8. ^ Schema elettrico dello Sphere 1, con i collegamenti dei tasti di RESET (PDF), ottobre 1976. URL consultato il 16/09/2014.
  Portale Informatica: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di informatica