Papa Leone VI: differenze tra le versioni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Botcrux (discussione | contributi)
m Bot: aggiungo attività nel Bio (v. richiesta)
m fix
Riga 32: Riga 32:


== Biografia ==
== Biografia ==
Le fonti sono molto avare di notizie su Leone e gran parte di esse sono frutto di ipotesi successive al periodo in cui visse e talvolta neppure fondate<ref>Ambrogio M. Piazzoni in ''Enciclopedia dei Papi'', voll. II, pg 68</ref>. <br/>
Le fonti sono molto avare di notizie su Leone e gran parte di esse sono frutto di ipotesi successive al periodo in cui visse e talvolta neppure fondate<ref name=Piazzoni68>Ambrogio M. Piazzoni in ''Enciclopedia dei Papi'', vol. II, pag. 68</ref>. <br/>
Di nobile famiglia, probabilmente romana, suo padre era un giurista di nome Cristoforo<ref>Un Cristoforo giurista viene citato ai tempi di [[Papa Giovanni VIII]] come avverso al vescovo (poi Papa) [[Papa Formoso|Formoso]], ma non si ha la certezza che fosse la stessa persona.</ref> In età già avanzata, Leone, dopo essere stato nominato cardinale di [[Santa Susanna (titolo cardinalizio)|Santa Susanna]] venne eletto papa tra maggio e giugno [[928]]. Si conosce la durata del suo pontificato (circa sette mesi) ma, essendo incerta la data d'inizio, anche quella della morte non è sicura.
Di nobile famiglia, probabilmente romana, suo padre era un giurista di nome Cristoforo<ref>Un Cristoforo giurista viene citato ai tempi di [[Papa Giovanni VIII]] come avverso al vescovo (poi Papa) [[Papa Formoso|Formoso]], ma non si ha la certezza che fosse la stessa persona.</ref> In età già avanzata, Leone, dopo essere stato nominato cardinale di [[Santa Susanna (titolo cardinalizio)|Santa Susanna]] venne eletto papa tra maggio e giugno [[928]]. Si conosce la durata del suo pontificato (circa sette mesi) ma, essendo incerta la data d'inizio, anche quella della morte non è sicura.


=== L'elezione al Soglio ===
=== L'elezione al Soglio ===
Nell'elezione al papato influì certamente<ref>Ambrogio M. Piazzoni in Enriclopedia dei Papi voll. II, pg 68</ref> [[Marozia]] che, dopo la morte del padre [[Teofilatto]] († 924), aveva assunto il titolo di ''senatrice'' e ''patrizia'' e di fatto governava Roma sia grazie a varie alleanze con la nobiltà sia grazie ai suoi matrimoni con sovrani e pretendenti al trono. Il primo marito [[Alberico I di Spoleto|Alberico]] marchese di Spoleto le era morto nel 925; nel 928 sposò il marchese [[Guido di Toscana]] e al comando dei suoi soldati spodestò dal Soglio pontificio [[Papa Giovanni X]].
Nell'elezione al papato influì certamente<ref name=Piazzoni68/> [[Marozia]] che, dopo la morte del padre [[Teofilatto]] († 924), aveva assunto il titolo di ''senatrice'' e ''patrizia'' e di fatto governava Roma sia grazie a varie alleanze con la nobiltà sia grazie ai suoi matrimoni con sovrani e pretendenti al trono. Il primo marito [[Alberico I di Spoleto|Alberico]] marchese di Spoleto le era morto nel 925; nel 928 sposò il marchese [[Guido di Toscana]] e al comando dei suoi soldati spodestò dal Soglio pontificio [[Papa Giovanni X]].


Giovanni X aveva raggiunto una notevole indipendenza dal potere della nobiltà romana tramite una saggia politica di alleanze, culminata con la nomina del proprio fratello Pietro a marchese di Spoleto da parte del re d'Italia [[Ugo di Provenza]]. Marozia nel Natale del 927 era riuscita a far uccidere il marchese Pietro in [[Laterano]] durante la messa e pochi mesi dopo, grazie ad un'ulteriore sollevazione, costrinse Giovanni X a rinunciare al pontificato, venendo di fatto deposto. Marozia lo fece rinchiudere nelle prigioni di [[Castel Sant'Angelo]].
Giovanni X aveva raggiunto una notevole indipendenza dal potere della nobiltà romana tramite una saggia politica di alleanze, culminata con la nomina del proprio fratello Pietro a marchese di Spoleto da parte del re d'Italia [[Ugo di Provenza]]. Marozia nel Natale del 927 era riuscita a far uccidere il marchese Pietro in [[Laterano]] durante la messa e pochi mesi dopo, grazie ad un'ulteriore sollevazione, costrinse Giovanni X a rinunciare al pontificato, venendo di fatto deposto. Marozia lo fece rinchiudere nelle prigioni di [[Castel Sant'Angelo]].

Versione delle 16:10, 9 gen 2015

Papa Leone VI
123º papa della Chiesa cattolica
Elezionemaggio 928
Insediamentomaggio/giugno 928
Fine pontificatodicembre 928
Cardinali creativedi categoria
Predecessorepapa Giovanni X
Successorepapa Stefano VII
 
NascitaRoma, ?
Mortedicembre 928
SepolturaBasilica di San Pietro in Vaticano

Leone VI (Roma, ... – dicembre 928) fu il 123º papa della Chiesa cattolica dal giugno 928 alla sua morte, mentre il suo immediato predecessore era ancora vivo ed incarcerato a Roma.

Biografia

Le fonti sono molto avare di notizie su Leone e gran parte di esse sono frutto di ipotesi successive al periodo in cui visse e talvolta neppure fondate[1].
Di nobile famiglia, probabilmente romana, suo padre era un giurista di nome Cristoforo[2] In età già avanzata, Leone, dopo essere stato nominato cardinale di Santa Susanna venne eletto papa tra maggio e giugno 928. Si conosce la durata del suo pontificato (circa sette mesi) ma, essendo incerta la data d'inizio, anche quella della morte non è sicura.

L'elezione al Soglio

Nell'elezione al papato influì certamente[1] Marozia che, dopo la morte del padre Teofilatto († 924), aveva assunto il titolo di senatrice e patrizia e di fatto governava Roma sia grazie a varie alleanze con la nobiltà sia grazie ai suoi matrimoni con sovrani e pretendenti al trono. Il primo marito Alberico marchese di Spoleto le era morto nel 925; nel 928 sposò il marchese Guido di Toscana e al comando dei suoi soldati spodestò dal Soglio pontificio Papa Giovanni X.

Giovanni X aveva raggiunto una notevole indipendenza dal potere della nobiltà romana tramite una saggia politica di alleanze, culminata con la nomina del proprio fratello Pietro a marchese di Spoleto da parte del re d'Italia Ugo di Provenza. Marozia nel Natale del 927 era riuscita a far uccidere il marchese Pietro in Laterano durante la messa e pochi mesi dopo, grazie ad un'ulteriore sollevazione, costrinse Giovanni X a rinunciare al pontificato, venendo di fatto deposto. Marozia lo fece rinchiudere nelle prigioni di Castel Sant'Angelo.

Essendo vacante il soglio, Marozia presentò il cardinale di Santa Susanna come il candidato dello stesso Giovanni X, dal quale fu designato - disse - in punto di morte; Giovanni X in realtà godeva buona salute, per quanto la situazione lo consentisse, e sarebbe vissuto fino all'anno seguente, vedendo intronizzati due suoi successori.

Il pontificato

Marozia considerò sia Leone VI che il suo successore Stefano VII come papi di transizione, nell'attesa di poter fare eleggere pontefice il proprio figlio illegittimo, Giovanni, avuto, secondo la tradizione, da Papa Sergio III: Leone, probabilmente conscio della propria debolezza, non pare aver compiuto atti rilevanti contro il potere dell'aristocrazia[3]. Si disse che, pur essendo già in età molto avanzata, fosse amante di Marozia, come già lo era stato papa Sergio, ma ciò non può essere provato. Del suo breve pontificato non rimangono documenti diretti, fatta eccezion per una lettera[4] inviata ad alcuni vescovi della Dalmazia e della Croazia con cui li invitava a sottostare all'arcivescovo Giovanni di Spalato, cui egli aveva conferito il pallio, e ricordava loro di contentarsi dei territori delle loro diocesi e di permettere al vescovo Gregorio di amministrare la chiesa di Scardona. La situazione in quella zona era già stata affrontata da Giovanni X, ma la lettera non si discosta comunque da similari inviate da altri pontefici nello stesso periodo in caso di simili situazioni[3].

Quanto il pontificato di Leone VI fosse poco rilevante anche agli occhi dei suoi contemporanei si può desumerlo dal fatto che Liutprando da Cremona, nella sua Antapodosis, a Giovanni X fa seguire immediatamente Giovanni XI, omettendo sia Leone che Stefano VII.

Leone VI morì nel dicembre 928, dopo appena sette mesi di papato, e fu sepolto nella Basilica di San Pietro.

Note

  1. ^ a b Ambrogio M. Piazzoni in Enciclopedia dei Papi, vol. II, pag. 68
  2. ^ Un Cristoforo giurista viene citato ai tempi di Papa Giovanni VIII come avverso al vescovo (poi Papa) Formoso, ma non si ha la certezza che fosse la stessa persona.
  3. ^ a b Ambrogio M. Piazzoni in Enciclopedia dei Papi, vol. II, p. 69
  4. ^ Regesta Pontificum Romanorum, nr 3579

Bibliografia

  • Ambrogio M. Piazzoni, Enciclopedia dei Papi, Istituto della Enciclopedia Italiana (3 voll.), Roma 2000

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

Predecessore Papa della Chiesa cattolica Successore
Papa Giovanni X maggio 928 - dicembre 928 Papa Stefano VII
Controllo di autoritàVIAF (EN76671779 · ISNI (EN0000 0000 0274 9980 · BAV 495/45970 · CERL cnp00166442 · GND (DE100951899 · BNF (FRcb10319488d (data) · WorldCat Identities (ENviaf-76671779