Sicut Dudum

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Sicut Dudum
Bolla pontificia
Stemma di Papa Eugenio IV
Stemma di Papa Eugenio IV
PonteficePapa Eugenio IV
Data13 gennaio 1435
Traduzione del titoloCosì da molto tempo
Argomenti trattatiCondanna della schiavitù dei neri nelle Isole Canarie

Sicut Dudum è una bolla di papa Eugenio IV del 13 gennaio 1435, che riprende un testo pressoché identico del 17 dicembre 1434 dal titolo Creator Omnium [1]. È il primo documento scritto divulgato dalla Santa Sede contro la schiavitù[2].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Dopo il 1430 gli Spagnoli avevano scoperto e colonizzato le Isole Canarie e avevano cominciato a ridurne in schiavitù la popolazione. Informato di questo fatto, papa Eugenio IV indirizzò al vescovo locale, Fernando de Lanzarote, la bolla Sicut Dudum con la quale, in modo netto e senza ambiguità, condanna la schiavitù delle popolazioni indigene e, sotto pena di scomunica ipso facto, obbliga, entro 15 giorni dalla ricezione della bolla, a ridar loro quella libertà che avevano in precedenza senza alcuna ricompensa economica. Queste persone devono essere considerate totalmente e per sempre libere (ac totaliter liberos perpetuo esse).

«E nondimeno ordiniamo e raccomandiamo a tutti e ciascuno dei fedeli cristiani di entrambi i sessi che, entro quindici giorni dal giorno di pubblicazione della presente, da effettuare nel luogo in cui essi vivono, restituiscano alla libertà precedente tutti e ciascuno di coloro, di entrambi i sessi, che prima abitavano dette isole, chiamate Canarie, imprigionati fin dal tempo della loro cattura, che hanno sottoposto alla schiavitù, e che li rendano liberi per sempre, e li lascino andare senza alcuna esazione o accettazione di denaro; altrimenti, trascorsi i giorni predetti, incorrano nella scomunica immediata, dalla quale non possano essere sciolti se non dalla sede apostolica o dal vescovo spagnolo temporaneamente in carica, o dal predetto vescovo Fernando, e non prima di aver restituito alla libertà le persone così catturate e reso i beni che appartenevano loro, a meno che non si trovino in punto di morte.»

Le indicazioni di questa bolla di papa Eugenio rimasero però disattese, se è vero che i successori Pio II e Sisto IV dovettero ribadire l'illiceità della schiavitù nelle Isole Canarie.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Raiswell, Richard. "Eugene IV, Papal bulls of" The Historical Encyclopedia of World Slavery, (Junius P. Rodriguez ed., ABC-CLIO, 1997, p.260 ISBN 9780874368857
  2. ^ Papa Eugenio IV condanna la schiavitù, su felicitapubblica.it. URL consultato il 10 novembre 2018.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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