Shutruk-Nakhunte I

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Shutruk-Nakhunte I (... – ...; fl. XII secolo a.C.) è stato un sovrano elamico.

Regnò dal 1170 al 1155 a.C.

Contemporaneo del re assiro Ashur-dan I (1178-1133) e dei re cassiti Zababa-shum-iddina (1158) e Enlil-nadin-akhi (1157-1155), Shutruk-Nakhunte[1] fu il secondo re della dinastia shutrukide dopo il padre, Khallutush-In-Shushinak (Hallutush-Inshushinak).[2] Sul piano interno, l'operato di Shutruk-Nakhunte determinò un rafforzamento delle frontiere elamiche, a partire dalla nuova capitale, Susa[3].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Il suo intervento in Mesopotamia (verso la fine del suo regno) fu determinante per avviare la crisi della Babilonia cassita. Quest'ultima era già stata oggetto di un'incursione da parte di Ashur-dan I. Anche in risposta a questa iniziativa, Shutruk-Nakhunte ritenne di dover far sentire la propria presenza nell'alluvio e intraprese una vittoriosa spedizione: conquistò e saccheggiò le città delle zone nord e est del dominio cassita (Eshnunna, Sippar, Akkad, Dur-Kurigalzu). Lasciò il figlio Kutir-Nakhunte a regnare nella parte nord delle terre conquistate, mentre a sud rimase una residua sacca cassita (che poi sarà lo stesso Kutir-Nakhunte ad abbattere qualche anno dopo, con la conquista di Babilonia).[4] La spedizione di Shutruk-Nakhunte fruttò agli Elamiti anche un grosso bottino in monumenti, altamente rappresentativi della tradizione babilonese più antica: tra gli oggetti che gli Elamiti portarono a Susa figurano anche il Codice di Hammurabi, l'originale stele di diorite (poi rinvenuta a Susa e oggi custodita al Louvre).[5][6]

La spedizione di Shutruk-Nakhunte rappresenta uno degli apici del regno medio-elamico[7]. L'impresa fu oggetto di un'iscrizione celebrativa, in cui vennero indicati i centri cui erano stati sottratti i monumenti più importanti. Oltre al Codice di Hammurabi, gli Elamiti sottrassero un obelisco di Manishtusu e la Stele della vittoria di Naram-Sin.[8]

Dopo Shutruk-Nakhunte, al trono di Susa andò il figlio Kutir-Nakhunte, cui successe il fratello Shilkhak-In-Shushinak, "ampliatore dell'impero". Di lì a poco, l'intervento di Nabucodonosor I determinò un ribaltamento delle posizioni: Nabucodonosor conquistò l'Elam intorno al 1120 a.C., portando il regno a un lungo periodo oscuro (1100-700 a.C. ca.).[9]

Cultura di massa[modifica | modifica wikitesto]

Shutruk-Nakhunte è più volte citato nel film del 2002, Il club degli imperatori (The Emperor's Club), diretto da Michael Hoffman, con Kevin Kline.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Indicato anche come Shutruk-Nakhunte I, per distinguerlo dal re neo-elamico Shutruk-Nakhunte II (717-699 a.C.).
  2. ^ Liverani, 2009, p. 752.
  3. ^ Liverani, 2009, pp. 751-752.
  4. ^ Liverani, 2009, p. 605.
  5. ^ Liverani, 2009, p. 410.
  6. ^ Histoire de l'humanité, UNESCO, volume 2, 2001, p. 454.
  7. ^ Liverani, 2009, p. 625.
  8. ^ Liverani, 2009, pp. 752-753.
  9. ^ Liverani, 2009, pp. 753 e 756.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]