Sericini

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Sericini
Nipposerica peregrina
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
SottoregnoEumetazoa
PhylumArthropoda
SubphylumTracheata
SuperclasseHexapoda
ClasseInsecta
SottoclassePterygota
CoorteEndopterygota
SuperordineOligoneoptera
SezioneColeopteroidea
OrdineColeoptera
SottordinePolyphaga
InfraordineScarabaeiformia
SuperfamigliaScarabaeoidea
FamigliaScarabaeidae
SottofamigliaSericinae
TribùSericini Kirby, 1837
Generi
vedi testo

I Sericini (Kirby, 1837) sono una tribù di coleotteri appartenente alla famiglia degli Scarabeidi, e l'unica tribù della sottofamiglia Sericinae.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Adulto[modifica | modifica wikitesto]

Maladera holosericea

Solitamente si presentano come insetti di piccole dimensioni, spesso sotto i 10 mm di lunghezza. Presentano un corpo tozzo e più o meno ovale e robusto, la cui colorazione varia a seconda della specie. La maggior parte delle specie presenta dei solchi longitudinali sulle elitre.

Larva[modifica | modifica wikitesto]

Le larve hanno l'aspetto di vermi bianchi dalla forma a "C", con la testa e le tre paia di zampe sclerificate. Lungo i fianchi presentano una fila di forellini chitinosi, impiegati per respirare.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Generalmente gli adulti sono visibili a partire dalla primavera e le loro abitudini variano a seconda della specie presa in esame: alcune specie, come Maladera holosericea volano al crepuscolo, mentre altre, ad esempio Omaloplia ruricola, sono di abitudini diurne. Si possono trovare su graminacee e sui terreni secchi e calcarei.

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

I Sericini sono diffusi nella regione paleartica.[1]

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

In Italia sono presenti le seguenti specie:[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Guido Sabatinelli, Sericinae, su scarabeidi.it.
  2. ^ Alberto Ballerio, Antonio Rey, Marco Uliana, Marco Rastelli, Sergio Rastelli, Marcello Romano, Loris Colacurcio, Sericini, su societaentomologicaitaliana.it, Scarabeoidea d'Italia.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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