Coordinate: 46°17′05.17″N 10°15′31.78″E

Santuario della Beata Vergine delle Grazie (Grosotto)

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Santuario della Beata Vergine delle Grazie
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneLombardia
LocalitàGrosotto
Indirizzovia Patrioti, 11
Coordinate46°17′05.17″N 10°15′31.78″E
Religionecattolica di rito romano
TitolareMadonna
Consacrazione1490 (prima consacrazione); 1664 (seconda consacrazione)
ArchitettoSebastiano Scala; Gaspare Aprile
Inizio costruzione1609
Completamento1634
Sito webwww.santuariogrosotto.it

«Il Santuario della Santa Casa di Loreto a Tresivio [...] e quello della Beata Vergine delle Grazie di Grosotto sono meta di devoti pellegrinaggi che ravvivano la devozione dei fedeli»

Il Santuario della Beata Vergine delle Grazie è un luogo di culto cattolico di Grosotto,[1][2] annoverato nell'elenco dei Santuari e templi votivi della Diocesi di Como[3].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La costruzione del Santuario iniziò nel 1487,[4] come ringraziamento degli abitanti di Grosotto per lo scampato pericolo di distruzione del paese da parte delle truppe delle Tre Leghe[1][5][6] provenienti da Bormio.[7]

Consacrato nel 1490[7][4] dal vescovo titolare di Ascalone Bernardino de Vacchis,[5] il Santuario venne dapprima ampliato (1534), per poi essere completamente rifatto tra il 1609 e il 1634.[5][7] Il rifacimento venne curato dai ticinesi[7][5] Sebastiano Scala e Gaspare Aprile[8][9]. Al termine dei lavori, la nuova chiesa fu riconsacrata dal cardinal Borromeo nel 1664.[5]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Esterni[modifica | modifica wikitesto]

Il Santuario si presenta con una facciata delimitata da un frontone e da due lesene di colore verde.[9] Al centro della facciata si apre una serliana,[9] disposta al di sopra del portale d'ingresso scolpito da Giovanni Battista Aprile[8] nel 1639[10]. Dall'esterno, la luce entra nel Santuario anche attraverso una serie di finestre termali realizzate sulle pareti laterali[9].

Sul lato settentrionale della chiesa si erge il campanile,[9] inizialmente costruito nel 1500 ma poi rifatto, tra vicessitudini varie, tra il 1645 e il 1705.[5] Nel campanile trova posto un concerto di cinque campane[11].[12]

Interni[modifica | modifica wikitesto]

L'interno è a una sola navata, divisa in tre campate e terminante in un presbiterio rettangolare.[9] La navata è coperta da una volta a botte,[9] stuccata e affrescata dal pittore valtellinese Eliseo Fumagalli[9][8].

L'area presbiteriale è dominata dal monumentale altare maggiore, alto 15 m, opera che impegnò l'artista di Pietro Ramus per quasi un decennio, a partire dal 1673.[4][13]

Nel Santuario si conserva inoltre un organo Settecentesco,[4] restaurato dai Serassi nel 1873 e dotato di cassa in legno scolpita nella prima metà del XVIII secolo[4]. Al Settecento risalgono anche le sculture del coro, collocate di fronte all'organo e protette da una cancellata del quarto decennio del Seicento.[13]

Nelle cappelle laterali, gli affreschi sono di Giuseppe e Ferdinando Crivelli.[9][13] A quest'ultimo si deve anche la realizzazione della sacrestia.[8] Nella seconda delle cappelle di destra trova posto una statua mariana in legno di pioppo, attribuita a Giacomo del Maino e bottega, databile al 1490 circa. La scultura, l'unica parte rimasta di un’ancona andata perduta nelle ripetute trasformazioni del santuario nel corso dei secoli, è stata restaurata nel 2021.[14]

Tra le opere pittoriche conservate nel Santuario, una Sacra Famiglia dipinta da Marcello Venusti.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Comune di Grosotto, su comune.grosotto.so.it. URL consultato il 2 febbraio 2022.
  2. ^ Parrocchia di Grosotto, su parrocchiagrosotto.it. URL consultato il 2 febbraio 2022.
  3. ^ Santuari diocesani e templi votivi – Santuari Diocesani, su santuari.diocesidicomo.it. URL consultato il 21 novembre 2023.
  4. ^ a b c d e Valtellina- www.valtellina.it, Cultura - Itinerari religiosi e chiese - Santuario di Grosotto, su Valtellina. URL consultato il 2 febbraio 2022.
  5. ^ a b c d e f Moneghin, Home - SantuarioGrosotto.it | 2021, su santuariogrosotto.it. URL consultato il 29 novembre 2021.
  6. ^ Cammilleri, pag. 98.
  7. ^ a b c d Grosotto – Beata Vergine delle Grazie – Santuari Diocesani, su santuari.diocesidicomo.it. URL consultato il 2 febbraio 2022.
  8. ^ a b c d (EN) Santuario della Madonna delle Grazie Grosotto, 1935 1936 -, su catalogo.beniculturali.it. URL consultato il 2 febbraio 2022.
  9. ^ a b c d e f g h i Santuario della Madonna delle Grazie, Via Patrioti - Grosotto (SO) – Architetture – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 2 febbraio 2022.
  10. ^ Il Portale - SantuarioGrosotto.it | 2022, su santuariogrosotto.it. URL consultato il 2 febbraio 2022.
  11. ^ campanevaltellina.it, su campanevaltellina.it. URL consultato il 2 febbraio 2022.
  12. ^ Il Campanile - SantuarioGrosotto.it | 2022, su santuariogrosotto.it. URL consultato il 2 febbraio 2022.
  13. ^ a b c L'interno - SantuarioGrosotto.it | 2022, su santuariogrosotto.it. URL consultato il 2 febbraio 2022.
  14. ^ Ilaria Bruno, Giacomo Del Maino e bottega, Madonna con il Bambino, in La Fragilità e la Forza. Antonello da Messina, Bellini, Carpaccio, Giulio Romano, Boccioni, Manet, 200 capolavori restaurati, XIX edizione di Restituzioni. Tesori d'arte restaurati, catalogo di mostra, Milano, 2022, pagg. 378 - 387.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Rino Cammilleri, Tutti i giorni con Maria, calendario delle apparizioni, Edizioni Ares, 2020.

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