Santuario della Beata Vergine della Creta

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Santuario della Beata Vergine della Creta
Facciata del santuario
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegionePiemonte
LocalitàCastellazzo Bormida
Coordinate44°50′54.59″N 8°34′32.22″E / 44.848497°N 8.575617°E44.848497; 8.575617
Religionecattolica
Diocesi Alessandria
Inizio costruzione1802
Completamento1848

Il santuario della Beata Vergine della Creta è un edificio religioso sito in piazza Madonnina dei Centauri a Castellazzo Bormida, nella piana tra il torrente Orba e il fiume Bormida in provincia di Alessandria. Dal 1947 la Madonnina dei Centauri è la patrona dei motociclisti.

Storia e descrizione[modifica | modifica wikitesto]

La prima costruzione dell'edificio è dovuta al castellazzese Giovanni Viola in ringraziamento della protezione durante l'epidemia di peste del 1630. La cappella, di circa 100 m2, aveva un soffitto a cassettoni, un campanile e conteneva un quadro raffigurante la Beata Vergine. Dubbi sono l'origine e la provenienza di questo quadro anche se la fattura ne denota l'antichissima datazione. La cappella viene demolita, per incuria, nel 1764.

I Castellazzesi continuano a considerare il luogo sacro perciò, prima viene posta una croce di legno e poi viene eretto un pilone con raffigurata l'immagine della Madonna (il quadro venne posto nella locale chiesa di San Carlo dopo la distruzione della cappella). Nel periodo 1802-1848 si ha la costruzione della nuova chiesa e della cosiddetta "Rotonda" intorno al pilone. Il ritorno del Quadro nella nuova chiesa avvenne nel novembre 1846. Alla fine del XIX secolo si ha l'inizio della costruzione del santuario vero e proprio. Viene inaugurato nel 1905 mentre la facciata con i campanili è terminata nel 1924. Le opere sono state condotte dall'architetto Giuseppe Antonio Boidi Trotti[1], sulla base del progetto dell'architetto Caselli di Alessandria. La facciata è opera del geometra Girolamo Buscaglia.

Nel 1947 Pio XII conferì alla "Madonnina" (chiamata così da tutti i Castellazzesi) il titolo di patrona dei Centauri, e da allora, ogni seconda domenica di luglio, vi ha sede il "Raduno Internazionale Madonnina dei Centauri". In tale occasione le porte della chiesa si aprono alle motociclette e il primo centauro di ogni nazione fa l'ingresso con la sua moto a motore acceso. Tale tradizione viene interrotta nell'anno 2017 per volere del Rettore del Santuario[2].

Sui muri del corridoio che conduce alla Rotonda e nella Rotonda stessa si trovano molti ex voto a significare la grande devozione per la Beata Vergine della Creta.

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Figlio di Marcantonio (*17991865), membro dell'omonima nobile famiglia alessandrina, nacque a Castellazzo nel 1828. Insegnò architettura per oltre quarant'anni nel Regio Istituto Tecnico di Torino. Oltre il progetto di ampliamento del Santuario della Beata Vergine della Creta, si ricorda anche quello imponente del campanile del Duomo di Alessandria, condotto a termine soltanto dopo la sua morte. Scrisse un opuscolo storico sul suo paese nativo, dal titolo Documenti sulla storia di Castellazzo. Olim Gamundium, pubblicato a Torino da Vincenzo Bona nel 1878. Fu commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia e cavaliere dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro. Mori a Torino il 14 marzo 1904 (cfr. Francesco Guasco, tav. XIII).
  2. ^ Castellazzo Bormida, motociclisti cacciati dalla chiesa dedicata alla loro patrona, su Quotidiano Piemontese, 29 giugno 2017. URL consultato il 30 giugno 2017.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Francesco Guasco, Famiglie Trotti, Bondi-Trotti, Sandri-Trotti, in Tavole genealogiche di famiglie nobili alessandrine e monferrine dal secolo IX al XX, vol. 5, opera postuma riveduta e pubblicata dal figlio Emilio, Casale, Tipografia Cooperativa Bellatore, Bosco & C., 1929.

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