Sakurakai

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Sakurakai
Attiva1930–1931
Nazione Giappone
IdeologiaUltranazionalismo
Totalitarismo
Militarismo
Componenti
FondatoriKingorō Hashimoto
Attività
Azioni principaliIncidente di marzo
Incidente d'ottobre

La Sakurakai (楯の会? lett. "Società dei Fiori di Ciliegio") è stata una società segreta armata, costituita in Giappone al principio degli anni '30 del secolo scorso. Fu ideata dal Tenente colonnello Kingorō Hashimoto e altri giovani soldati in forza nell'Esercito imperiale giapponese. L'organizzazione aveva come obiettivo l'attuazione di un colpo di Stato, per rifondare il Paese sotto forma di una dittatura militare.[1]

Il tenente colonnello Hashimoto.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La società emerse in un periodo delicato per la storia del Giappone, poiché in contrapposizione alle politiche democratiche e liberali adottate durante il Periodo Taisho, con il passaggio all'Era Shōwa i gruppi a trazione nazionalista stavano acquisendo un crescente peso politico. Tali movimenti erano oltretutto infastiditi dal proliferare di associazioni anarchiche e marxiste in Giappone, le quali pur essendo una componente minoritaria e poco influente, rappresentavano un rischio per coloro che erano favorevoli a preservare l'ordine sociale tradizionale. La Sakurakai pertanto intendeva agire con l'intenzione di concretizzare la Restaurazione Shōwa, abolendo ogni partito politico e facendo di Hirohito il monarca assoluto. In questo modo l'imperatore del Giappone avrebbe potuto muoversi libero dai vincoli della burocrazia tipici della società democratica. Tra i più noti appartenenti alla Sakurakai figurava Kuniaki Koiso, che in futuro sarebbe diventato primo ministro. Gli affiliati della milizia erano soliti radunarsi presso la città di Ayabe, nella sede del gruppo religioso Ōmoto, frequentato anche da membri della Società del Drago Nero, altra organizzazione ultranazionalista.[2]

Per ben due volte nel 1931 la Sakurakai tentò di realizzare il proprio piano. Prima con l'incidente di marzo (三月事件, Sangatsu Jiken) e poi con l'incidente d'ottobre (十月事件, Jūgatsu Jiken). Entrambe le rivolte fallirono e vista la scarsa propensione degli uomini di Hashimoto ad abbandonare il loro progetto sovversivo, le autorità in data 17 ottobre diedero ordine alla kempeitai di catturare i vertici dell'organizzazione, i quali tuttavia si scusarono pubblicamente, giustificando le proprie azioni come un eccesso di patriottismo. Gli incriminati perciò se la cavarono con poche settimane di arresti domiciliari. In seguito a tale evento la società venne sciolta definitivamente.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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