Sacello

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Il sacello è un piccolo edificio di culto riferito sia all'antichità romana sia al cristianesimo.

Antichità romana[modifica | modifica wikitesto]

Il sacello di Venere Cloacina in Roma

Nell'antichità romana il sacello (latino sacellum, diminutivo di sacrum, "recinto sacro") era una piccola area recintata e senza copertura con al centro un'ara. Era solitamente dedicata a una divinità minore. Spesso nel sacello trovavano posto edicole, fontane, statue e tavoli per le offerte[1][2].

Oggi con il termine sacello riferito all'architettura romana si indica, più in generale, una zona o porzione di edificio dedicata al culto di divinità minori o familiari, come ad esempio le nicchie presenti all'entrata di alcune case di Pompei[3][4]; e anche piccoli edifici cultuali inseriti in un complesso sacro, quale ad esempio il sacello di Venere a Spello[5].

A Roma, come narrano le fonti, esistevano molti sacelli, dedicati a diverse divinità; un esempio, nella forma di recinto sacro, è il sacello di Venere Cloacina presso il foro romano. Tra gli altri esempi di epoca romana, si può ricordare il sacello degli Augustali a Miseno (Campi Flegrei, Napoli), un tempietto destinato al culto dell'imperatore inserito in un più ampio complesso monumentale.

Cristianesimo[modifica | modifica wikitesto]

Un sacello cristiano (Castello Roganzuolo)

Nell'architettura cristiana con il termine sacello si indica una chiesa di piccole dimensioni, o una cappella, dove si conservano particolari reliquie o oggetti di culto. Un esempio particolare è il sacello Rucellai o Tempietto del Santo Sepolcro in San Pancrazio a Firenze, che è un monumento funebre che imita in scala il sepolcro di Cristo di Gerusalemme.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Eugenia Dossi, Enciclopedia dell'antichità classica, 1. ed, Garzanti, 2000, ISBN 8811504864, OCLC 670029186.
  2. ^ per una discussione approfondita del significato del termine "sacellum" nell'antica Roma, vedi: Filippo Coarelli, Il Foro romano. I: periodo arcaico, 1983, pp. 214-, ISBN 9788885020443.
  3. ^ Lara Anniboletti, Compita vicinalia di Pompei: testimonianze del culto, in Vesuviana, 2010.
  4. ^ Lara Anniboletti, «Compita vicinalia di Pompei e Delo: testimonianze archeologiche del culto domestico di theoi propylaioi», in M. Bassani, F. Ghedini (a cura di), Religionem significare. Aspetti storico-religiosi, strutturali, iconografici e materiali dei sacra privata, Atti dell’Incontro di Studi (Padova, 8-9 giugno 2009), Padova, 2011, pp. 57-78.
  5. ^ P. Camerieri, D. Manconi, Il "sacello" di Venere a Spello, etc., in Ostraka, XXI, n. 1-2, 2012.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Sacello Miseno, su archeologia.beniculturali.it. URL consultato il 9 gennaio 2007 (archiviato dall'url originale il 16 settembre 2006).
  • Sacello Rucellai, su firenzeturismo.it.