SFX (software)

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SFX (acronimo di “Special Effects” oppure “Search for X”)[1] è un sistema di linking che collega i riferimenti bibliografici contenuti in una banca dati a diversi servizi.

SFX fu sviluppato da Herbert van de Sompel, Patrick Hochstenbach e i loro colleghi della Università di Gent, in Belgio, tra il 1998 e il 2000. Acquisito da ExLibris nel febbraio del 2000 e lanciato sul mercato nel febbraio del 2001, SFX rappresenta uno dei link server più utilizzato dalle istituzioni di tutto il mondo.

SFX è definito “context specific\sensitive”, in quanto individua di volta in volta i servizi disponibili per la fonte bibliografica individuata. Il principale servizio offerto da SFX è l'accesso al testo completo nella sua versione digitale, se disponibile. Quando questa non è accessibile, si può procedere a:

  • visualizzare l'abstract se disponibile;
  • visualizzare gli indici dei fascicoli e degli e-book;
  • cercare nei cataloghi delle biblioteche locali la versione cartacea del documento;
  • ricercare nel catalogo nazionale dei periodici ACNP per la localizzazione del periodico in una biblioteca italiana;
  • richiedere la risorsa tramite il servizio di Prestito Interbibliotecario (nel caso di libri) o di Document Delivery (nel caso di periodici).[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b FAQ su SFX «Trova rivista», su sba.unimore.it, Sistema Bibliotecario di Ateneo - Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia. URL consultato il 16 aprile 2020.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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