Ruslan Tagirovič Chučbarov

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Ruslan Tagirovič Chučbarov (Galaški, 12 novembre 1972Beslan, 3 settembre 2004) è stato un terrorista russo di etnia inguscia[1].

Fu il capo del gruppo di separatisti ceceni che uccise 314 ostaggi[2] nella strage di Beslan il 1–3 settembre 2004 nell'Ossezia del nord in Russia.[3]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Ruslan Chučbarov nacque nel 1972 nella famiglia di un trattorista.[4] Dopo la laurea, nel 1995, si trasferì a Orël. Chučbarov era disoccupato e non aveva una fonte di reddito pubblicamente nota. Ruslan divenne ricercato nel giugno 1998 per un doppio omicidio di due membri della diaspora armena che commise nel maggio di quell'anno.[5][6] Fuggì in Cecenia, dove si sottopose a un allenamento estensivo delle armi in uno dei campi di preparazione dei separatisti ceceni.[3] Dopo l'inizio della seconda guerra cecena, Chučbarov combatté per i comandanti Ibragimov e Arbi Baraev, aggregandosi poi alla brigata di Šamil Basaev. Infine Ruslan divenne un membro del cerchio interno di Basaev, che partì per ultimo affidando a Chučbarov l'esecuzione degli attacchi terroristici.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Ольга Дружинина, Полковник наследил в Орле, su trud.ru, Газета «Труд», 17 novembre 2004. URL consultato il 1º maggio 2017 (archiviato dall'url originale il 16 agosto 2019).
  2. ^ Евгения Приемская, «Мы выходили на работу с еще не снятыми швами». Учительница Беслана — о жизни школы № 1 после теракта и о проблемах, с которыми там сталкиваются сегодня, su iz.ru, Известия, 1º settembre 2019. URL consultato il 6 settembre 2019 (archiviato dall'url originale il 6 settembre 2019).
  3. ^ a b c Александр Шварев, Настоящий "Полковник", su vremya.ru, Время новостей, 10 settembre 2004. URL consultato il 1º maggio 2017 (archiviato dall'url originale il 10 maggio 2012).
  4. ^ (RU) Бесланское досье: часть вторая, su old.memo.ru, Мемориал, 12 gennaio 2005. URL consultato il 13 gennaio 2019 (archiviato il 13 gennaio 2019).
  5. ^ (RU) Сергей Ждакаев, Прежде чем выйти из квартиры, он всегда озирался, su izvestia.ru, Известия, 29 settembre 2004. URL consultato il 7 marzo 2017 (archiviato il 7 marzo 2017).
  6. ^ (RU) Ярослав Зорин, Чеченские орлы в центре России, su GZT.ru, 7 ottobre 2004. URL consultato il 1º maggio 2017 (archiviato dall'url originale il 30 ottobre 2007).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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