Rudolf II di Coevorden

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Rudolf di Coevorden (Coevorden, 1196Hardenberg, 25 luglio 1230) è stato un condottiero olandese, vincitore nel 1227 della battaglia di Ane contro le truppe del principe-vescovo di Utrecht.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Otto II di Lippe scomunica Rudolf II di Coevorden (incisione di Jan Fels, 1835)

La famiglia[modifica | modifica wikitesto]

Rudolf di Coevorden apparteneva a una famiglia della piccola nobiltà neerlandese della Drenthe. A metà del XII secolo Hardbert, vescovo di Utrecht dal 1139 al 1150, nominò i suoi due fratelli Ludolf e Leffard burggraaf rispettivamente di Groninga e Coevorden, due città formalmente feudi della diocesi di Utrecht, ma situati in territori chiamati «Oversticht»[1], ossia non contigui alla città di Utrecht e al territorio, detto «Sticht»[2], immediatamente circostante Utrecht. Il padre di Rudolf si chiamava Volker. Rudolf sposò una donna di nome Sophia dalla quale ebbe tre figli maschi (Bertolt, Heino Henrikus e Cyse) nessuno dei quali tuttavia ricoprì cariche importanti. Solo nel 1288 un suo nipote, Reinoud van Coevorden, ottenne nuovamente il potere a Coevorden dando così inizio a dinastia che sarebbe durata fino al 1402.

La battaglia di Ane[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Battaglia di Ane.
Battaglia di Ane (Dipinto di Antonie Frederik Zürcher, 1825-1876)

Castellano di Coevorden, Rudolf II rifiutava di riconoscere l'autorità di Utrecht sull'Oversticht, perseguendo anzi una politica autonoma di espansione ai danni della città di Groninga, appoggiato in ciò dai Gelkingers, la più importante famiglia di commercianti di Groninga. Nell'estate del 1227, approfittando della lontananza di Rudolf impegnato nell'assedio di Groninga, il battagliero principe vescovo di Utrecht Otto II, deciso di ripristinare anche con la forza l'autorità di Utrecht su tutti i territori della diocesi, con la promessa di indulgenze e di un ricco bottino radunò un esercito numeroso e bene armato per la conquista del castello di Coevorden. Rudolf, il cui esercito era costituito da pochi soldati professionisti, soprattutto arcieri, interruppe l'assedio di Groninga e, con una marcia a tappe forzate, guidò i suoi uomini verso l'esercito vescovile riuscendolo a intercettare nei pressi del villaggio di Ane.

Durante la marcia di avvicinamento le file dell'esercito di Rudolf si infoltirono con gli abitanti dei villaggi della Drenthe, di ambo i sessi, armati degli attrezzi da lavoro (zappe, falci, ecc.). Rudolf riuscì ad attirare i suoi avversari in una zona paludosa nella quale i guerrieri con pesanti armature non potevano muoversi agevolmente[3]; i contadini di Rudolf uccisero circa 400 soldati avversari, fra cui lo stesso vescovo Otto mutilato orribilmente prima di essere ucciso, e ne fecero prigionieri numerosi altri[4].

La guerra coi Frisoni[modifica | modifica wikitesto]

L'episodio ebbe risonanza in tutta Europa, a dimostrazione che anche i nobili guerrieri di professione potevano essere battuti da contadini male armati ma dotati di una migliore conoscenza del territorio. Per diversi secoli, infatti, il potere feudale si tenne ben lontano dalla Drenthe, la zona dello scontro, che conservò una certa autonomia fino al 1588 allorché entrò a far parte della Repubblica delle Sette Province Unite[5]. Nei primi anni successivi alla battaglia di Ane, tuttavia, Rudolf non ebbe tregua neanche col nuovo vescovo di Utrecht Vilbrando di Oldenburg, anch'egli esperto militare per aver partecipato alla Quinta crociata. Vilbrando continuò con alterna fortuna la lotta contro i ribelli della Drenthe chiedendo l'intervento dei Frisoni, i quali temevano soprattutto la concorrenza commerciale di Groninga e Coevorden. Rudolf II sconfisse tuttavia anche i Frisoni, nonostante una battuta di arresto a Peize nel 1229.

La morte[modifica | modifica wikitesto]

La fine di Rudolf avvenne per un tranello del nuovo vescovo di Utrecht. Nel 1230 Vilbrando invitò Rudolf al castello di Hardenberg per negoziare la pace nella guerra che gli portavano Utrecht e i Frisoni. Rudolf accettò, fidandosi dell'uomo di chiesa, ma appena arrivato, fu arrestato, sottoposto al supplizio della ruota[6], dopo di che il suo corpo fu impalato ed esposto al popolo[4].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ C. A. van Kalveen, Het bestuur van bisshop en Staten in het Nedersticht, Oversticht en Drenthe, Groningen: Tjeenk Willink, 1974
  2. ^ Diocesi di Utrecht, Het oudste cartularium van het Sticht Utrecht, S. Gravenhage: Martinus Nijhoff, 1892
  3. ^ Van Rij, H., Een verhaal over Groningen, Drente, Coevorden en allerlei andere zaken onder verschillende Utrechtse bisschoppen; Quedam narracio de Groninghe, de Thrente, de Covordia et de diversis aliis sub diversis episcopis Traiectensibus, Hilversum 1989. Citato in: M.A.W. Gerding, Encyclopedie van Drenthe, Volume 1, p. 755 (Google books)
  4. ^ a b Aart Heering, «...e poi scotennarono il vescovo». Medioevo 2009, XIII(7):26-31
  5. ^ Israël, J.I. The Dutch Republic: Its Rise, Greatness, and Fall 1477-1806, Oxford: Clarendon Press, 1995
  6. ^ Gaetano Moroni, Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica, Vol. LXXXVII, Venezia : Tipografia Emiliana, 1847, pp. 37-38 (on-line)