Rodaide

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Rodaide (Ruodhaid) o Chrotais (Hrod-haid) (attorno al 710 – dopo il 755) fu probabilmente una moglie secondaria di Carlo Martello, maestro di palazzo del regno dei Franchi.

La documentazione[modifica | modifica wikitesto]

Il suo status di moglie di Carlo Martello è attestata solo dal ''Liber confraternitatum augiensis'', che elenca i primi sovrani carolingi:

«Karolus major domus, Pippin rex, Karlomannus major domus, Karolus imperator, Karlomannus, Karolus rex, Pippin rex, Bernardus rex, Ruadtrud, Ruadheid, Svanahild regina, Bertha regina, Hiltikart regina, Fastrat regina, Luitkart regina, Ruadheid, Irminkar regina»

. Per chiarire questa lista, i nomi dovrebbero essere disposti in due colonne[1]:

Karolus major domus Ruadtrud
Ruadheid
Svanahild regina
Pippin rex Bertha regina
Karlomannus major domus
Karolus imperator, Karlomannus Hiltikart regina
Fastrat Regina
Luitkart regina
Karolus rex
Pippin rex Ruadheid
Bernardus rex
(Ludovico il Pio) Irminkar regina

Questa tabella richiede diversi commenti[2]:

  • gli ultimi a morire furono Bernardo nell'817 ed Ermengarda nell'818. Le successive morti nella famiglia reale furono quelle di Pipino I d'Aquitania nell'838, e di Ludovico il Pio nell'840. Questo data la composizione del testo tra l'818 e l'838.
  • l'assenza delle figlie di Carlo Martello e Pipino il Breve, così come le concubine di Carlo Magno, mostra che la sequenza menziona solo le mogli dei sovrani carolingi, escludendo le concubine.
  • Swanahilde è attestata come moglie di Carlo Martello da altri documenti, in particolare dal continuatore di Fredegario e dagli Annales di Eginardo. Il qualificatore regina ad essa associata non significa in questo contesto "regina" ma "principessa reale", che era il suo status a causa della sua appartenenza agli Agilolfingi. Ne consegue che i due precedenti nomi femminili sono anche quelli delle mogli di Carlo Martello.

Gli Annales mosellani menzionano la morte di Rotrude (Ruadtrud) nel 724. Carlo Martello sposò Swanahilde alla fine del 725. Il fatto che Rodaide sia posta tra le due donne può essere spiegato solo per uno di questi due motivi:

  • Carlo Martello sposò Rodaide dopo la morte di Rotrude; Rodaide morì di parto e Carlo si risposò con Swanahilde;
  • Rodaide era una moglie secondaria, sposata durante la vita di Rotrude[Riferimenti 1] .

Origini[modifica | modifica wikitesto]

La sua famiglia d'origine non è nota. Gli unici indizi sono:

  • da un lato, essendo i primi nomi Rotrude (Hrod-trud) e Chrotais (Hrod-haid) relativamente vicini, ne consegue che sono correlati. Questa affermazione è confermata dal fatto che Pipino il Breve, figlio di Rotrude, diede il nome Chrotais a una delle sue figlie. Questa radice hrod li avvicina anche al clan dei pre-robertingi[3].
  • d'altra parte, Guido (Wido), abate di Fontenelle, giustiziato nel 743, fu invece propinquus (= “parente stretto da parte femminile”) di Carlo Martello. All'inizio si pensava che questa relazione fosse attraverso Rotrude[4], prima di considerare che passasse per Chrotais[5]:
N
nobile robertigio
di Hesbaye
Chariveus
conte di Laon
Lamberto
nobile di Hesbaye
Liutvino
vescovo di Treviri
Willigarde
Bertrada
di Prüm
N
Chrolanda
Guido
abate di Fontenelle
Cariberto
conte di Laon
Chrotais
Carlo Martello
Rotrude di Treviri
Roberto
conte di Hesbaye
Landrada
Sigram
Bertrada
Pipino il Breve
Landrada
Cancoro
conte
Crodegango
vescovo di Metz
cugino di Cancoro
Carlomagno
Chrotais

Tuttavia, i nomi dei suoi nipoti suggeriscono anche una stretta parentela con i conti di Parigi Gerardo I, sposato con una Rotrude, e Gerardo II, fratello di un Adalardo[6].

Figli[modifica | modifica wikitesto]

Tra i figli di Carlo Martello, oltre ai figli noti di Rotrude e Swanahilde, ci sono altri tre figli maschi:

  • Bernardo, menzionato nella Genealogia Arnulfi comitis come discendente di una regina,
  • Remigio e Geronimo, dichiarati da questa stessa fonte come figli di una concubina[7].

Anche se alcuni storici, come Eduard Hlawitschka, vedono i tre principi come figli di Chrotais, sembra che ella abbia dato alla luce solo Bernardo († 787) abate laico di San Quintino e conte dello stesso luogo.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Settipani 1993, pp. 168-9
  2. ^ Settipani 1993, pp. 167-170
  3. ^ Settipani 1993, p. 170, nota 160 e p.172, nota 170.
  4. ^ Settipani 1989, pp. 25-9.
  5. ^ Settipani 2000, p. 18.
  6. ^ Settipani 1993, p. 172, nota 170.
  7. ^ Settipani 1993, p. 170.
Annotazioni
  1. ^ Questo fu il caso di Alpaïde, moglie di Pipino di Herstal nello stesso periodo di Plectrude.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]